Serate per il “brivido”: la spiacevole realtà andriese

Il cambiamento generazionale in meno di trent’anni

mercoledì 15 giugno 2016 17.57
Non basta più ormai un semplice ritrovo serale per accontentare i ragazzi. La ricerca costante è quella di emozioni forti, sempre più forti. Ed allora ecco l'alcol e magari le droghe come un rimedio alla monotonia che si respira ogni sera.

Solo poco meno di trent'anni fa le uscite serali erano meno frequenti, motivo per cui risultava più piacevole trascorrere del tempo insieme. Piccole feste con buona musica creavano il pretesto adatto per ritrovarsi dopo una settimana impegnativa, oppure si preferiva incontrarsi in luoghi con un maggior afflusso di gente.

Adesso, invece, i ragazzi si riuniscono in luoghi meno esposti al passeggio, le uscite in strada sono più frequenti soprattutto per l'assenza di altre attività che possano allettare i giovani. Non dovrebbero, le uscite serali, essere un momento di confronto con gli altri coetanei e un modo ricreativo per riempire il tempo? A differenza diventano frivole, un rocambolesco pellegrinaggio per le vie della città, come ci testimoniano molti giovani andriesi: «Ogni sera è uguale a tutte le altre», o ancora «Non sappiamo mai cosa fare e alla fine non si fa mai niente».

Il problema, infatti, sorge ogni sera sul da farsi: in genere, quello che mette d'accordo tutti, è una spiacevole realtà che si presenta quotidianamente tra i gruppi giovanili: l'alcol e le droghe. E' allarmante che l'età in cui si fa per la prima volta uso di sostanze stupefacenti si abbassa costantemente, infatti, il 20% dei casi è tra i 12 e i 15 anni. Questo accade principalmente per la pressione sociale esercitata molto spesso dagli stessi amici che danno direttive sul modo di agire e su come essere. Questa pressione negativa si manifesta in serate sbagliate, dettate da incredibili vizi distruttivi.

Valeria Di Schiena III^ A "Classico"
Progetto Alternanza Scuola-Lavoro
Istituto "C. Troya" Andria