Sempre più invasiva la presenza dei pappagalli parrocchetto monaco e dal collare
Benedetto Miscioscia, FareAmbiente: "Pericolo sicurezza nel cimitero di Andria"
martedì 23 luglio 2024
"Si fa sempre più preoccupante ed allarmante il problema della presenza sempre più invasiva nel nostro territorio dei pappagalli parrocchetto monaco e dal collare, specie aliene che ormai stanno infestando aree urbane e campagne con conseguenze negative sugli equilibri dell'ecosistema della nostra avifauna che mette a rischio la sopravvivenza di specie autoctone come i passeri, merli, pettirossi e usignoli, a causa della pericolosa e impari competizione innescata".
La denuncia di Benedetto Miscioscia, Presidente di Fareambiente Laboratorio verde di Andria: "Senza considerare i danni che procurano agli agricoltori ed in particolare agli impianti produttivi mandorlicoli e fruttiferi per la quale la Regione, dopo varie sollecitazioni anche di Fareambiente già dal 2020, sta per adottare, finalmente, provvedimenti di contrasto. Nel frattempo però, si sta sottovalutando un altro preoccupante problema legato alla loro presenza nella nostra città ed in particolare nell'area cimiteriale e nella villa comunale. In modo particolare va segnalata la pericolosa presenza di grossi nidi costruiti sulle piante presenti nel cimitero di Andria che potrebbero arrivare a pesare fino a 150 kg. raggiungendo anche le dimensioni di un metro di diametro, con il rischio di possibili crolli al suolo sotto il loro stesso peso. Un problema serio che andrebbe immediatamente attenzionato e monitorato censendone il loro numero, le dimensioni e la staticità degli stessi che potrebbero determinare un serio pericolo per la sicurezza dei visitatori che si trovano a transitare sotto gli alberi lungo i viali cimiteriali. Già all'ingresso del cimitero, sul viale principale a ridosso di alcune cappelle, è facile notare palme sulle quali sono ben evidenti e non proprio in condizioni statiche sicure, diversi grossi nidi alcuni anche su parte dei tronchi. Per non parlare della presenza di nidi ben evidenti anche per le dimensioni che occupano sulla chioma degli alberi dei pini, come ad esempio quelli che si notano sugli alberi prossimi la Cappella Cimiteriale Comunale".
"Un rischio -prosegue Benedetto Miscioscia- che non può e non deve essere sottovalutato, al fine di preservare la sicurezza e l'incolumità delle persone non solo sotto il profilo fisico ma anche sanitario per le malattie che tale avifauna potrebbe trasmettere agli uomini, come la psittacosi (una rara forma di polmonite causata dal batterio Chlamydia psittaci), oltre l'influenza aviaria e la salmonellosi. Insomma, un vero e proprio pericolo non solo per la sicurezza del nostro habitat naturale, ma anche per l'incolumità e per la nostra salute che non va sottovalutato per il quale l'amministrazione comunale anche attraverso la propria società partecipata Multiservice, ha il dovere di prendere urgentemente in considerazione. Infatti, in particolare, il parrocchetto monaco, originario dell'America meridionale, unitamente a quello del collare, originario dell'Africa, sono le uniche specie esotiche a carattere invasivo stabilmente nidificate in Italia che preoccupano anche per la velocità impressionante con la quale si riproducono. Specie, peraltro è bene ricordarlo, la cui introduzione è vietata in Europa dal 2007. In conclusione, parliamo di un'invasione di specie "aliene" che non appartengono al nostro naturale Habitat che vanno assolutamente fermate e/o ridimensionate anche con l'immediata e drastica rimozione in sicurezza degli stessi nidi, considerato che stanno insediandosi sempre più velocemente anche nella nostra villa Comunale accentuando il pericolo della sicurezza ea pubblica incolumità di un luogo frequentato liberamente da tutti i cittadini".
La denuncia di Benedetto Miscioscia, Presidente di Fareambiente Laboratorio verde di Andria: "Senza considerare i danni che procurano agli agricoltori ed in particolare agli impianti produttivi mandorlicoli e fruttiferi per la quale la Regione, dopo varie sollecitazioni anche di Fareambiente già dal 2020, sta per adottare, finalmente, provvedimenti di contrasto. Nel frattempo però, si sta sottovalutando un altro preoccupante problema legato alla loro presenza nella nostra città ed in particolare nell'area cimiteriale e nella villa comunale. In modo particolare va segnalata la pericolosa presenza di grossi nidi costruiti sulle piante presenti nel cimitero di Andria che potrebbero arrivare a pesare fino a 150 kg. raggiungendo anche le dimensioni di un metro di diametro, con il rischio di possibili crolli al suolo sotto il loro stesso peso. Un problema serio che andrebbe immediatamente attenzionato e monitorato censendone il loro numero, le dimensioni e la staticità degli stessi che potrebbero determinare un serio pericolo per la sicurezza dei visitatori che si trovano a transitare sotto gli alberi lungo i viali cimiteriali. Già all'ingresso del cimitero, sul viale principale a ridosso di alcune cappelle, è facile notare palme sulle quali sono ben evidenti e non proprio in condizioni statiche sicure, diversi grossi nidi alcuni anche su parte dei tronchi. Per non parlare della presenza di nidi ben evidenti anche per le dimensioni che occupano sulla chioma degli alberi dei pini, come ad esempio quelli che si notano sugli alberi prossimi la Cappella Cimiteriale Comunale".
"Un rischio -prosegue Benedetto Miscioscia- che non può e non deve essere sottovalutato, al fine di preservare la sicurezza e l'incolumità delle persone non solo sotto il profilo fisico ma anche sanitario per le malattie che tale avifauna potrebbe trasmettere agli uomini, come la psittacosi (una rara forma di polmonite causata dal batterio Chlamydia psittaci), oltre l'influenza aviaria e la salmonellosi. Insomma, un vero e proprio pericolo non solo per la sicurezza del nostro habitat naturale, ma anche per l'incolumità e per la nostra salute che non va sottovalutato per il quale l'amministrazione comunale anche attraverso la propria società partecipata Multiservice, ha il dovere di prendere urgentemente in considerazione. Infatti, in particolare, il parrocchetto monaco, originario dell'America meridionale, unitamente a quello del collare, originario dell'Africa, sono le uniche specie esotiche a carattere invasivo stabilmente nidificate in Italia che preoccupano anche per la velocità impressionante con la quale si riproducono. Specie, peraltro è bene ricordarlo, la cui introduzione è vietata in Europa dal 2007. In conclusione, parliamo di un'invasione di specie "aliene" che non appartengono al nostro naturale Habitat che vanno assolutamente fermate e/o ridimensionate anche con l'immediata e drastica rimozione in sicurezza degli stessi nidi, considerato che stanno insediandosi sempre più velocemente anche nella nostra villa Comunale accentuando il pericolo della sicurezza ea pubblica incolumità di un luogo frequentato liberamente da tutti i cittadini".