Segno prodigioso! Non c’è spina senza rosa
Riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
domenica 12 aprile 2020
L'annuncio della variazione cromatica della "Sacra Spina", custodita nella Cattedrale di Andria, è stato come un raggio di sole che brilla d'improvviso in un cielo cupo e nero; come rosa fiorita nel pieno di un inverno illividito dal gelo; come gioia e dono e forza e dardo e freccia per raddrizzare i nostri cuori verso ciò che solo rimane: Dio, l'Amore.
"Segno Prodigioso!". Qual dolore pensare, qual dolore sarebbe se non cogliessimo questo "Segno Prodigioso", così definito dal nostro Vescovo, per imparare a vedere ogni avvenimento, ogni cosa, ogni persona, ogni gioia, ogni dolore, nascite e morti, angosce ed esultanze, fallimenti e vittorie, lavoro e disoccupazione, sorrisi di bimbi e di madri, tutto come materia prima per la nostra santità e con questa contribuire ad una Nuova Umanità.
"Segno Prodigioso!" Da quell'annuncio sono trascorse poche ore ma già si sente aleggiare nell'aria una rinnovata fiducia, disegnati sui volti sorrisi sereni, ricami di luci e di pace, che alla lotta seguirà la vittoria, e da ogni stilla di sangue in questi giorni donato, una nuova rosa fiorirà…profumata d'Amore distillato dal Dolore.
"Segno Prodigioso!". Sogno che questo "Segno" genererà nuove canzoni, musiche nuove, nuove armonie, nuovi poeti. Un cuor solo ed un'anima sola, in cammino festanti perché la "Sua Via" culmina non in una vita cruciata ma nella Resurrezione. Mi si dirà: "Ma questa è poesia! Sì! Tutti siamo un po' poeti per quel poco che amiamo Gesù Abbandonato!
"Segno prodigioso!". Sì! Se anche per noi nulla ci dice più quel detto pieno di malinconia: «Non c'è rosa senza spina», "ma per l'onda dell'Amore che Dio con questo Segno Prodigioso ci testimonia, vale nettamente l'opposto: «Non c'è spina senza rosa».
"Segno Prodigioso!". Qual dolore pensare, qual dolore sarebbe se non cogliessimo questo "Segno Prodigioso", così definito dal nostro Vescovo, per imparare a vedere ogni avvenimento, ogni cosa, ogni persona, ogni gioia, ogni dolore, nascite e morti, angosce ed esultanze, fallimenti e vittorie, lavoro e disoccupazione, sorrisi di bimbi e di madri, tutto come materia prima per la nostra santità e con questa contribuire ad una Nuova Umanità.
"Segno Prodigioso!" Da quell'annuncio sono trascorse poche ore ma già si sente aleggiare nell'aria una rinnovata fiducia, disegnati sui volti sorrisi sereni, ricami di luci e di pace, che alla lotta seguirà la vittoria, e da ogni stilla di sangue in questi giorni donato, una nuova rosa fiorirà…profumata d'Amore distillato dal Dolore.
"Segno Prodigioso!". Sogno che questo "Segno" genererà nuove canzoni, musiche nuove, nuove armonie, nuovi poeti. Un cuor solo ed un'anima sola, in cammino festanti perché la "Sua Via" culmina non in una vita cruciata ma nella Resurrezione. Mi si dirà: "Ma questa è poesia! Sì! Tutti siamo un po' poeti per quel poco che amiamo Gesù Abbandonato!
"Segno prodigioso!". Sì! Se anche per noi nulla ci dice più quel detto pieno di malinconia: «Non c'è rosa senza spina», "ma per l'onda dell'Amore che Dio con questo Segno Prodigioso ci testimonia, vale nettamente l'opposto: «Non c'è spina senza rosa».