Scuola, On. Fucci: «Riforma del tutto negativa»
Il deputato andriese a poche ore dall'approvazione del documento
sabato 11 luglio 2015
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«Il giudizio sulla riforma del sistema d'istruzione, imposta dal Governo attraverso un esame finale lampo alla Camera caratterizzato dalla totale chiusura verso ogni ipotesi di modifica, è del tutto negativo. Si tratta di una riforma non in grado di migliorare sul piano della qualità la nostra scuola e rispetto alla quale, cosa a mio giudizio molto grave, il Governo e la maggioranza guidata dal PD hanno opposto dei "no" secchi su temi molto seri e attuali posti dall'opposizione». Non usa mezzi termini il parlamentare andriese dei Conservatori e Riformisti italiani, On. Benedetto Fucci, all'indomani dell'approvazione definitiva della Riforma della Scuola. Nella lunga lettera sono tanti i temi affrontati.
«E' il caso, per esempio, del respingimento di una serie di ordini del giorno - ha detto ancora Fucci - cioè atti parlamentari con cui chiedere al Governo certi impegni ritenuti essenziali sui temi oggetto dei provvedimenti in esame che io ho sottoscritto in modo convinto insieme a colleghi della Lega. Questi ordini del giorno erano di puro buon senso e in sintesi chiedevano al Governo un riconoscimento della necessità di tutelare quelli che sono e, a dispetto del relativismo imperante, resteranno sempre i valori fondanti dell'intera società italiana, dalla famiglia naturale fino alla tutela di simboli religiosi che appartengono alla storia del Paese, che invece il Governo ha negato formalmente di voler tutelare in nome di un malinteso senso della "tolleranza". Nel concreto ci è stato detto di "no" a una serie di richieste quali: il divieto di utilizzare su qualsiasi documento ufficiale scolastico definizioni surrettizie rispetto a quelle di madre e padre per indicare i genitori; l'obbligo di esporre, in luogo elevato e ben visibile a tutti nelle aule scolastiche, l'immagine del Crocifisso; la tutela nelle scuole delle tradizioni e dei riti che contraddistinguono le festività cattoliche, a partire dal Natale; impegnarsi perché nei programmi scolastici non siano inserite materie di insegnamento tali da porre in discussione la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all'educazione dei propri figli, ignorare l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale».
«Secondo la sinistra, insomma, - prosegue Fucci - chiedere che valori intrinsecamente legati alla storia, alla cultura e alle tradizioni di un grande Paese come l'Italia non vengano distrutti è sbagliato. Chi volesse accusarmi di retorica sbaglierebbe di grosso. Cosa c'è di retorico nel chiedere che i nostri figli vivano la loro esperienza scolastica in un contesto di valori e principi che sono italiani e occidentali? La nostra società sta drammaticamente perdendo di vista i valori più profondi. Assistiamo a una profonda crisi educativa di fronte alla quale chi ci governa – questa è il dramma emerso dalle votazioni alla Camera – non ha la forza e il coraggio di assumersi reali responsabilità. Così chiedere che a scuola si parli di un padre e di una madre, invece che di genitori di sesso indistinto, o schierarsi contro la propaganda della cultura "gender" nelle aule scolastiche diventa una forma di bigottismo fuori dai tempi e perfino intollerante».
«L'amarezza è tanta - ribadisce l'On. Fucci - ancor più nel momento in cui viene negato il consenso rispetto ad ulteriori ordini del giorno di elementare buon senso alla luce dell'epoca gravida di minacce e tragedie causate dal fanatismo islamista: insieme ad altri colleghi deputati chiedevamo per esempio, vista anche la situazione in cui versano molte famiglie italiane che nonostante la crisi fanno sacrifici enormi per mandare i propri figli a scuola nella convinzione che con l'istruzione sia possibile costruirsi un futuro migliore, di abolire norme ormai assurde e fuori da ogni logica come quella (articolo 200, comma 10, del decreto legislativo n. 297/1994) che tuttora prevede l'esenzione dalle tasse scolastiche per tutti gli studenti stranieri. O come quella volta a non rendere autorizzabili, per un periodo non inferiore ai due anni, quali attività extracurriculari nell'ambito dell'autonomia degli istituti, l'insegnamento dell'arabo e l'apprendimento e studio del Corano. Oriana Fallaci, donna giudicata controcorrente proprio perché in grado di preconizzare con lucidità i fatti tragici che stiamo ora vivendo sotto l'attacco globale del fanatismo islamico, ebbe il coraggio di anticipare queste considerazioni. Oggi c'è chi, come Vittorio Feltri, ha il coraggio di dire apertamente – di fronte a un Occidente segnato dal relativismo e dalla paura di apparire "intollerante" rispetto a chi, in patria, non è invece in alcun modo tollerante verso le altre religioni e le altre culture – che "non abbiamo abbastanza paura". E' triste che il Governo italiano, che dovrebbe tutelare l'Italia a partire dal suo futuro, cioè dai nostri figli che vanno a scuola per avviare il percorso che li farà diventare uomini, si muova in modo totalmente inconsapevole e pavido».
«Il risultato è che ci saranno scuole, in Italia - ha concluso Fucci - in cui si insegna ai bambini che avere due mamme o due papà è uguale ad avere un papà e un mamma; in cui si spiegherà che la differenza tra i sessi non è un fatto naturale ma solo una convinzione personale; in cui si dirà che un crocifisso o perfino un presepe sono simboli di intolleranza; in cui le famiglie italiane verranno tartassate di tasse per inviare i propri figli a scuola; in cui l'insegnamento dell'intolleranza e dell'odio verso il Paese che li ospita sarà conculcato nelle teste di bambini inconsapevoli. Questa è purtroppo l'Italia in cui (il riferimento va a un altro "no" del Governo, stavolta su una risoluzione che chiedeva azioni rispetto alla cooperativa agricola toscana "Il Forteto) si arriva a respingere una mozione in cui veniva fatta la richiesta più naturale: commissariare una struttura nella quale, come accertato dalla magistratura, alcune teorie «parapsicologiche», tra cui quella della «famiglia funzionale» che doveva sostituire la famiglia naturale, sono sfociate in episodi di violenze e costrizioni. Ecco, in concreto, come giorno dopo giorno viene posta in atto, ad opera di un Governo e di una sinistra pavidi, la drammatica perdita di valori che caratterizza l'Italia dei nostri tempi».
«E' il caso, per esempio, del respingimento di una serie di ordini del giorno - ha detto ancora Fucci - cioè atti parlamentari con cui chiedere al Governo certi impegni ritenuti essenziali sui temi oggetto dei provvedimenti in esame che io ho sottoscritto in modo convinto insieme a colleghi della Lega. Questi ordini del giorno erano di puro buon senso e in sintesi chiedevano al Governo un riconoscimento della necessità di tutelare quelli che sono e, a dispetto del relativismo imperante, resteranno sempre i valori fondanti dell'intera società italiana, dalla famiglia naturale fino alla tutela di simboli religiosi che appartengono alla storia del Paese, che invece il Governo ha negato formalmente di voler tutelare in nome di un malinteso senso della "tolleranza". Nel concreto ci è stato detto di "no" a una serie di richieste quali: il divieto di utilizzare su qualsiasi documento ufficiale scolastico definizioni surrettizie rispetto a quelle di madre e padre per indicare i genitori; l'obbligo di esporre, in luogo elevato e ben visibile a tutti nelle aule scolastiche, l'immagine del Crocifisso; la tutela nelle scuole delle tradizioni e dei riti che contraddistinguono le festività cattoliche, a partire dal Natale; impegnarsi perché nei programmi scolastici non siano inserite materie di insegnamento tali da porre in discussione la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all'educazione dei propri figli, ignorare l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale».
«Secondo la sinistra, insomma, - prosegue Fucci - chiedere che valori intrinsecamente legati alla storia, alla cultura e alle tradizioni di un grande Paese come l'Italia non vengano distrutti è sbagliato. Chi volesse accusarmi di retorica sbaglierebbe di grosso. Cosa c'è di retorico nel chiedere che i nostri figli vivano la loro esperienza scolastica in un contesto di valori e principi che sono italiani e occidentali? La nostra società sta drammaticamente perdendo di vista i valori più profondi. Assistiamo a una profonda crisi educativa di fronte alla quale chi ci governa – questa è il dramma emerso dalle votazioni alla Camera – non ha la forza e il coraggio di assumersi reali responsabilità. Così chiedere che a scuola si parli di un padre e di una madre, invece che di genitori di sesso indistinto, o schierarsi contro la propaganda della cultura "gender" nelle aule scolastiche diventa una forma di bigottismo fuori dai tempi e perfino intollerante».
«L'amarezza è tanta - ribadisce l'On. Fucci - ancor più nel momento in cui viene negato il consenso rispetto ad ulteriori ordini del giorno di elementare buon senso alla luce dell'epoca gravida di minacce e tragedie causate dal fanatismo islamista: insieme ad altri colleghi deputati chiedevamo per esempio, vista anche la situazione in cui versano molte famiglie italiane che nonostante la crisi fanno sacrifici enormi per mandare i propri figli a scuola nella convinzione che con l'istruzione sia possibile costruirsi un futuro migliore, di abolire norme ormai assurde e fuori da ogni logica come quella (articolo 200, comma 10, del decreto legislativo n. 297/1994) che tuttora prevede l'esenzione dalle tasse scolastiche per tutti gli studenti stranieri. O come quella volta a non rendere autorizzabili, per un periodo non inferiore ai due anni, quali attività extracurriculari nell'ambito dell'autonomia degli istituti, l'insegnamento dell'arabo e l'apprendimento e studio del Corano. Oriana Fallaci, donna giudicata controcorrente proprio perché in grado di preconizzare con lucidità i fatti tragici che stiamo ora vivendo sotto l'attacco globale del fanatismo islamico, ebbe il coraggio di anticipare queste considerazioni. Oggi c'è chi, come Vittorio Feltri, ha il coraggio di dire apertamente – di fronte a un Occidente segnato dal relativismo e dalla paura di apparire "intollerante" rispetto a chi, in patria, non è invece in alcun modo tollerante verso le altre religioni e le altre culture – che "non abbiamo abbastanza paura". E' triste che il Governo italiano, che dovrebbe tutelare l'Italia a partire dal suo futuro, cioè dai nostri figli che vanno a scuola per avviare il percorso che li farà diventare uomini, si muova in modo totalmente inconsapevole e pavido».
«Il risultato è che ci saranno scuole, in Italia - ha concluso Fucci - in cui si insegna ai bambini che avere due mamme o due papà è uguale ad avere un papà e un mamma; in cui si spiegherà che la differenza tra i sessi non è un fatto naturale ma solo una convinzione personale; in cui si dirà che un crocifisso o perfino un presepe sono simboli di intolleranza; in cui le famiglie italiane verranno tartassate di tasse per inviare i propri figli a scuola; in cui l'insegnamento dell'intolleranza e dell'odio verso il Paese che li ospita sarà conculcato nelle teste di bambini inconsapevoli. Questa è purtroppo l'Italia in cui (il riferimento va a un altro "no" del Governo, stavolta su una risoluzione che chiedeva azioni rispetto alla cooperativa agricola toscana "Il Forteto) si arriva a respingere una mozione in cui veniva fatta la richiesta più naturale: commissariare una struttura nella quale, come accertato dalla magistratura, alcune teorie «parapsicologiche», tra cui quella della «famiglia funzionale» che doveva sostituire la famiglia naturale, sono sfociate in episodi di violenze e costrizioni. Ecco, in concreto, come giorno dopo giorno viene posta in atto, ad opera di un Governo e di una sinistra pavidi, la drammatica perdita di valori che caratterizza l'Italia dei nostri tempi».