Scorie nucleari, assessore Cesare Troia: “È tempo di reagire e di dire No a questo ulteriore scempio”

«Qualcuno pensa di utilizzare la Murgia come pattumiera, trascurando anche le ripercussioni sul Turismo»

giovedì 7 gennaio 2021 15.24
«Appena appresa la notizia di un probabile stoccaggio di scorie nucleari nella nostra regione, nell'avviare la consultazione pubblica per l'individuazione del sito unico nazionale dove depositare i rifiuti radioattivi, compresi quelli delle centrali atomiche chiuse a seguito del referendum del 1987, sono rimasto basito. Benché i siti individuati che saranno oggetto di discussione per poi avviare all'iter definitivo di localizzazione sia fuori dal Parco nazionale dell'alta Murgia, rimangono tutte le perplessità del caso».

Così scrive, in una nota, Cesare Troia, assessore, al Comune di Andria, alle Attività Produttive, Marketing territoriale, Agricoltura, Turismo, valorizzazione Castel del Monte e territorio murgiano.

«Come assessore del Comune di Andria al marketing e al turismo non posso che dissentire e oppormi al nefasto tentativo di marchiare questo territorio come sito di scorie radioattive! Mentre ci sforziamo di lavorare per creare un marchio di qualità di questo territorio qualcuno pensa di utilizzarlo come pattumiera, trascurando anche le ripercussioni sul Turismo! Credo che a insorgere dovrebbe essere tutta la regione, tutte le istituzioni e tutti gli enti perché non è assolutamente tollerabile tutto questo, soprattutto dopo che la Nostra Regione ha già pagato un caro prezzo per tutti i danni ambientali che ha subito negli anni e penso soprattutto all'Iva, all'Enichem di Manfredonia, alla centrale di Cerano provincia di Brindisi e tanti altri episodi che farebbero ritenere il nostro territorio già deposito di materiali pericolosi nascosti chissà dove! È tempo di reagire e di dire No a questo ulteriore scempio. Le scorie le depositassero dove le producono assumendosi la responsabilità di scelte politiche già fatte e contro tendenza ma soprattutto contro la sostenibilità a cui una nazione moderna dovrebbe tendere anche con un piano di conversione ecologica!».