Sciopero personale sanitario: nutrita l'adesione dalla Bat per la manifestazione nella Capitale
"Costretti a ricorrere allo sciopero per rivendicare diritti fondamentali di ogni medico e dirigente sanitario italiano"
mercoledì 6 dicembre 2023
10.15
In tanti sono giunti nella Capitale, anche dalla Bat per manifestare le ragioni che hanno portato i camici bianchi ed i professionisti sanitari (infermieri, ostetriche e professioni sanitarie) a scender in strada per uno sciopero contro un governo insensibili e sordo. In piazza SS. Apostoli sono risuonate le rivendicazioni della categoria: con l'improcrastinabile necessità di procedere alle assunzioni di personale, vi era la richiesta di detassazione di una parte della retribuzione; di destinare risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, la depenalizzazione dell'atto medico e la cancellazione dei tagli alle pensioni.
"Desideriamo esprimere un immenso grazie a tutti i medici, dirigenti sanitari, infermieri, ostetriche e altri professionisti sanitari che hanno aderito in modo massiccio allo sciopero. La partecipazione elevata dimostra la comprensione e la condivisione delle ragioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione. Nonostante i disagi causati ai cittadini, siamo fermamente convinti che queste iniziative possano gettare le basi per migliorare i servizi destinati a coloro che usufruiscono del servizio pubblico. Abbiamo sperato di trovare interlocutori più attenti e sensibili alle nostre proposte, ma ci siamo visti costretti a ricorrere allo sciopero per rivendicare diritti fondamentali di ogni medico e dirigente sanitario italiano. Chiediamo soluzioni innovative e condivise al governo. Sollecitiamo la riscrittura delle priorità, affinché i problemi della nostra categoria siano riconosciuti e affrontati con soluzioni chiare e risolutive", hanno sottolineato Luciano Suriano, segretario aziendale CIMO FESMED Asl BT e Sabino Montenero, segretario aziendale ANAAO Asl BT.
La stanchezza, la delusione e la rabbia sono oggi i sentimenti che pervadono gli operatori sanitari, aspetti che derivano dalla totale mancanza di rispetto nei confronti di un'intera classe professionale. La questione non riguarda solo l'aspetto economico, ma anche le condizioni di lavoro inumane che non possiamo più tollerare. "Le nostre richieste sono semplici e chiare: uscire dalla Pubblica Amministrazione riconoscendo per medici e dirigenti sanitari una categoria speciale, depenalizzare l'atto medico, garantire finanziamenti adeguati al contratto e detassare parte dello stipendio", chiosano Luciano Suriano e Sabino Montenero.
"Desideriamo esprimere un immenso grazie a tutti i medici, dirigenti sanitari, infermieri, ostetriche e altri professionisti sanitari che hanno aderito in modo massiccio allo sciopero. La partecipazione elevata dimostra la comprensione e la condivisione delle ragioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione. Nonostante i disagi causati ai cittadini, siamo fermamente convinti che queste iniziative possano gettare le basi per migliorare i servizi destinati a coloro che usufruiscono del servizio pubblico. Abbiamo sperato di trovare interlocutori più attenti e sensibili alle nostre proposte, ma ci siamo visti costretti a ricorrere allo sciopero per rivendicare diritti fondamentali di ogni medico e dirigente sanitario italiano. Chiediamo soluzioni innovative e condivise al governo. Sollecitiamo la riscrittura delle priorità, affinché i problemi della nostra categoria siano riconosciuti e affrontati con soluzioni chiare e risolutive", hanno sottolineato Luciano Suriano, segretario aziendale CIMO FESMED Asl BT e Sabino Montenero, segretario aziendale ANAAO Asl BT.
La stanchezza, la delusione e la rabbia sono oggi i sentimenti che pervadono gli operatori sanitari, aspetti che derivano dalla totale mancanza di rispetto nei confronti di un'intera classe professionale. La questione non riguarda solo l'aspetto economico, ma anche le condizioni di lavoro inumane che non possiamo più tollerare. "Le nostre richieste sono semplici e chiare: uscire dalla Pubblica Amministrazione riconoscendo per medici e dirigenti sanitari una categoria speciale, depenalizzare l'atto medico, garantire finanziamenti adeguati al contratto e detassare parte dello stipendio", chiosano Luciano Suriano e Sabino Montenero.