«Sciopero bianco» dei Medici di Base: per la Regione è «illegittimo»
Il non invio delle ricette elettroniche potrebbe provocare molti problemi alla Puglia. La FIMMG contesta il modello delle cure primarie ed i costi, a carico dei medici, per l'attività sindacale
martedì 19 febbraio 2013
15.30
E' una sentenza del Tribuna di Roma, in via di recepimento da parte della Regione Puglia, ha creare grande agitazione tra i Medici di Base della FIMMG. Nella sentenza vi è un preciso accenno a due caratteristiche per i medici iscritti a sindacato: la prima è che «il medico convenzionato ha diritto di assentarsi per espletare il proprio mandato di natura sindacale» ed il secondo che, tuttavia, «l'onero del compenso spettante al sostituto è a carico del medico titolare anche se materialmente trattenuto e versato dalla Asl». Ed allora via alla protesta dei medici di base pugliesi che oltre all'addebito dei costi per l'espletamento di funzioni sindacali, rivendicano «malessere della categoria per l'assenza di qualsivoglia proposta politica da parte della Regione in merito al modello e allo sviluppo dello cure primarie». La protesta si sta articolando in uno stato d'agitazione che vede il mancato invio delle «ricette elettroniche» da parte degli stessi medici.
Ma a stretto giro di lettera arriva la risposta dell'Assessore regionale alla Salute, Attolini: «La protesta dei medici di base della Fimmg è illegittima - ha dichiarato lo stesso assessore - la Regione ha già scritto ai Prefetti e alla Commissione di garanzia sulla legge dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, contestando le modalità di attuazione dello stato di agitazione della Fimmg. I medici di base – spiega l'assessore – possono fare sciopero, ma non ostruzionismo, violando precisi accordi e codici di autoregolamentazione. Lo stato di agitazione- prosegue - apparentemente motivato da questioni generali sulle quali c'è sempre stato dialogo e che vede puntuali forme di consultazione, sembra infatti essere motivato da una nota della Regione Puglia con la quale si dispone che i medici di base impegnati in attività sindacale, debbano provvedere direttamente al pagamento dei propri sostituti per le ore di lavoro, come peraltro previsto da una sentenza del giudice del lavoro cui devono adeguarsi tutte le Regioni italiane».
Tale forma di sciopero «è inammissibile», dunque, e rischia di essere seriamente dannosa per l'amministrazione pugliese, poichè la regione è già sottoposta a Piano di rientro e il Ministero dell'Economia pretende i dati. Un blocco - peraltro a tempo non definito potrebbe creare non pochi problemi alla struttura della sanità. Per tale ragione, dalla Regione hanno fatto sapere che tale comportamento sarebbe una violazione dell'obbligo contrattuale tra medici e Regione. Per intenderci, i professionisti rischierebbero la convenzione.
Ma a stretto giro di lettera arriva la risposta dell'Assessore regionale alla Salute, Attolini: «La protesta dei medici di base della Fimmg è illegittima - ha dichiarato lo stesso assessore - la Regione ha già scritto ai Prefetti e alla Commissione di garanzia sulla legge dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, contestando le modalità di attuazione dello stato di agitazione della Fimmg. I medici di base – spiega l'assessore – possono fare sciopero, ma non ostruzionismo, violando precisi accordi e codici di autoregolamentazione. Lo stato di agitazione- prosegue - apparentemente motivato da questioni generali sulle quali c'è sempre stato dialogo e che vede puntuali forme di consultazione, sembra infatti essere motivato da una nota della Regione Puglia con la quale si dispone che i medici di base impegnati in attività sindacale, debbano provvedere direttamente al pagamento dei propri sostituti per le ore di lavoro, come peraltro previsto da una sentenza del giudice del lavoro cui devono adeguarsi tutte le Regioni italiane».
Tale forma di sciopero «è inammissibile», dunque, e rischia di essere seriamente dannosa per l'amministrazione pugliese, poichè la regione è già sottoposta a Piano di rientro e il Ministero dell'Economia pretende i dati. Un blocco - peraltro a tempo non definito potrebbe creare non pochi problemi alla struttura della sanità. Per tale ragione, dalla Regione hanno fatto sapere che tale comportamento sarebbe una violazione dell'obbligo contrattuale tra medici e Regione. Per intenderci, i professionisti rischierebbero la convenzione.