"Scatti di Pace" nella Festa diocesana della Pace e dei Popoli
Al termine dell'incontro, premiazione del concorso "Michele Guglielmi, uomo di pace"
lunedì 5 febbraio 2018
Scatti di Pace, questo il titolo della Festa della Pace e dei Popoli che come ogni anno l'Azione Cattolica Italiana propone ai tantissimi ragazzi dell' Azione Cattolica sparsi nelle Parrocchie di tutto il Paese. Anche la diocesi di Andria ha risposto presente all'appuntamento, organizzato da A.C. diocesana in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano: infatti, numerosissimi ragazzi provenienti da tutte le parrocchie della diocesi hanno popolato Largo Seminario e il chiostro del Seminario Vescovile nel pomeriggio di sabato 3 febbraio a partire dalle ore 16 sino alle ore 19.
Una festa che è narrazione di quanto vissuto nel mese di gennaio che in Azione Cattolica è per antonomasia il Mese della Pace. Tale occasione non è quindi semplicemente momento aggregativo, ma è la naturale conclusione di un percorso in cui i Ragazzi hanno avuto la possibilità nelle loro parrocchie di divenire "fotografi-protagonisti" della realtà del proprio territorio e della propria città. In particolare lo sguardo dei ragazzi si è accostato allo sguardo di tanti giovani migranti e rifugiati, così da attuare la sollecitudine e l'impulso missionario suggerito da Papa Francesco nel Messaggio della Pace scritto in occasione della 51ª Giornata della Pace, celebrata lo scorso 1° gennaio. Nel Messaggio ancora una volta il pontefice sottolinea il bisogno di prendersi cura di quanti oggi fuggono dalle loro terre in cerca di una felicità che il paese d'origine non può più offrire. In un tempo in cui quello dell'immigrazione è uno dei temi caldi, che tiene banco nei dibattiti parlamentari e nelle discussioni mediatiche di tutto il mondo, papa Francesco ribadisce come la costruzione di un mondo pacificato non possa fare a meno della comprensione dei bisogni di quanti in una nuova casa, una nuova patria, un nuovo rifugio cerchino innanzitutto la pace e, con essa, la salvezza dall'orrore ed il riconoscimento della dignità di esseri umani. Quello del Papa è un monito ad aguzzare la vista, a mettere a fuoco una realtà, come quella del rifugiato e del migrante in fuga dalla guerra, che rischia sempre più di diventare invisibile. Ed è quello che i Ragazzi, durante il Mese della Pace, hanno realizzato, incontrando, dialogando con i Migranti che vivono nelle nostre città, così realizzando Scatti di Pace! In tale prospettiva, significativa è stata la testimonianza della dott.ssa Liliana D'Avanzo, psicologa della comunità Migrantes Liberi, assieme a due ragazzi senegalesi protagonisti di una storia travagliata ma in cerca di riscatto, Mamadou e Joshua, che hanno raccontato ai presenti parte della loro storia con tanta emozione ma senza nessuna paura.
A guidare e sostenere i Ragazzi e gli Educatori di Azione Cattolica nel corso del pomeriggio, la presenza del vescovo diocesano Mons. Luigi Mansi, che alle ore 16:30 ha presieduto la preghiera per la Pace nella Chiesa del Carmine. A carattere ludico, invece, il momento successivo, nel quale i ragazzi hanno preso parte ad alcuni giochi (due in Largo Seminario, uno nel chiostro del Seminario) organizzati dai responsabili diocesani di Azione Cattolica. Giochi per nulla fini a se stessi, ma con un preciso collegamento alla tematica dello "scattare" che ha caratterizzato la festa: SCATTA L'APPARTENENZA, con l'obiettivo di rafforzare la consapevolezza di accogliere e confrontarsi con persone di cultura diversa dalla propria; SCATTA LA CORRESPONS-ABILITA', con l'obiettivo di rafforzare la consapevolezza che grazie all'abilità e al contributo di ciascuno, tutto è più bello; SCATTA L'ACCOGLIENZA, con l'obiettivo di rafforzare la consapevolezza che accogliere l'altro nella nostra vita arricchisce noi e l'altro. Tra un gioco e l'altro, la mostra – scatti d'autore: nel chiostro del Seminario, infatti, è stata allestitala mostra con le macchine fotografiche stilizzate e personalizzate che i ragazzi hanno realizzato nelle proprie comunità parrocchiali assieme ai propri educatori, nell'ambito della VII edizione del concorso "Michele Guglielmi, uomo di pace". I partecipanti hanno dunque visitato la mostra, i cui capolavori sono stati valutati da un'apposita giuria secondo criteri di originalità e scatto significativo: al terzo posto si è classificata la parrocchia di Sant'Agostino; in seconda posizione la parrocchia di Santa Maria Vetere; sul gradino più alto del podio la parrocchia di Santa Maria Assunta di Minervino Murge. A tutte le parrocchie è stato infine consegnato un attestato di partecipazione assieme a tante matite colorate distribuite a ciascun ragazzo.
Inoltre anche quest'anno l'iniziativa di Pace rappresenta l'occasione per guardare alla realtà mondiale attraverso il progetto di solidarietà, che quest'anno incontra la realtà di Terre des Hommes, federazione internazionale di 11 organizzazioni nazionali impegnate nella difesa dei diritti dei bambini e nella promozione di uno sviluppo equo, senza alcuna discriminazione etnica, religiosa, politica, culturale o di genere. L' Azione Cattolica Italiana assieme a Terre des Hommes desidera mettersi accanto ai piccoli rifugiati (in particolare a oltre 200 bambini con disabilità fisiche e/o mentali) nel territorio di Erbil, in Iraq, per migliorare le loro condizioni di vita e quelle delle loro famiglie offrendo supporto psicologico e un servizio di fisioterapia a domicilio; e aumentare la sensibilizzazione, la capacità di accoglienza e l'integrazione delle persone con disabilità da parte della comunità locale.
Una festa che è narrazione di quanto vissuto nel mese di gennaio che in Azione Cattolica è per antonomasia il Mese della Pace. Tale occasione non è quindi semplicemente momento aggregativo, ma è la naturale conclusione di un percorso in cui i Ragazzi hanno avuto la possibilità nelle loro parrocchie di divenire "fotografi-protagonisti" della realtà del proprio territorio e della propria città. In particolare lo sguardo dei ragazzi si è accostato allo sguardo di tanti giovani migranti e rifugiati, così da attuare la sollecitudine e l'impulso missionario suggerito da Papa Francesco nel Messaggio della Pace scritto in occasione della 51ª Giornata della Pace, celebrata lo scorso 1° gennaio. Nel Messaggio ancora una volta il pontefice sottolinea il bisogno di prendersi cura di quanti oggi fuggono dalle loro terre in cerca di una felicità che il paese d'origine non può più offrire. In un tempo in cui quello dell'immigrazione è uno dei temi caldi, che tiene banco nei dibattiti parlamentari e nelle discussioni mediatiche di tutto il mondo, papa Francesco ribadisce come la costruzione di un mondo pacificato non possa fare a meno della comprensione dei bisogni di quanti in una nuova casa, una nuova patria, un nuovo rifugio cerchino innanzitutto la pace e, con essa, la salvezza dall'orrore ed il riconoscimento della dignità di esseri umani. Quello del Papa è un monito ad aguzzare la vista, a mettere a fuoco una realtà, come quella del rifugiato e del migrante in fuga dalla guerra, che rischia sempre più di diventare invisibile. Ed è quello che i Ragazzi, durante il Mese della Pace, hanno realizzato, incontrando, dialogando con i Migranti che vivono nelle nostre città, così realizzando Scatti di Pace! In tale prospettiva, significativa è stata la testimonianza della dott.ssa Liliana D'Avanzo, psicologa della comunità Migrantes Liberi, assieme a due ragazzi senegalesi protagonisti di una storia travagliata ma in cerca di riscatto, Mamadou e Joshua, che hanno raccontato ai presenti parte della loro storia con tanta emozione ma senza nessuna paura.
A guidare e sostenere i Ragazzi e gli Educatori di Azione Cattolica nel corso del pomeriggio, la presenza del vescovo diocesano Mons. Luigi Mansi, che alle ore 16:30 ha presieduto la preghiera per la Pace nella Chiesa del Carmine. A carattere ludico, invece, il momento successivo, nel quale i ragazzi hanno preso parte ad alcuni giochi (due in Largo Seminario, uno nel chiostro del Seminario) organizzati dai responsabili diocesani di Azione Cattolica. Giochi per nulla fini a se stessi, ma con un preciso collegamento alla tematica dello "scattare" che ha caratterizzato la festa: SCATTA L'APPARTENENZA, con l'obiettivo di rafforzare la consapevolezza di accogliere e confrontarsi con persone di cultura diversa dalla propria; SCATTA LA CORRESPONS-ABILITA', con l'obiettivo di rafforzare la consapevolezza che grazie all'abilità e al contributo di ciascuno, tutto è più bello; SCATTA L'ACCOGLIENZA, con l'obiettivo di rafforzare la consapevolezza che accogliere l'altro nella nostra vita arricchisce noi e l'altro. Tra un gioco e l'altro, la mostra – scatti d'autore: nel chiostro del Seminario, infatti, è stata allestitala mostra con le macchine fotografiche stilizzate e personalizzate che i ragazzi hanno realizzato nelle proprie comunità parrocchiali assieme ai propri educatori, nell'ambito della VII edizione del concorso "Michele Guglielmi, uomo di pace". I partecipanti hanno dunque visitato la mostra, i cui capolavori sono stati valutati da un'apposita giuria secondo criteri di originalità e scatto significativo: al terzo posto si è classificata la parrocchia di Sant'Agostino; in seconda posizione la parrocchia di Santa Maria Vetere; sul gradino più alto del podio la parrocchia di Santa Maria Assunta di Minervino Murge. A tutte le parrocchie è stato infine consegnato un attestato di partecipazione assieme a tante matite colorate distribuite a ciascun ragazzo.
Inoltre anche quest'anno l'iniziativa di Pace rappresenta l'occasione per guardare alla realtà mondiale attraverso il progetto di solidarietà, che quest'anno incontra la realtà di Terre des Hommes, federazione internazionale di 11 organizzazioni nazionali impegnate nella difesa dei diritti dei bambini e nella promozione di uno sviluppo equo, senza alcuna discriminazione etnica, religiosa, politica, culturale o di genere. L' Azione Cattolica Italiana assieme a Terre des Hommes desidera mettersi accanto ai piccoli rifugiati (in particolare a oltre 200 bambini con disabilità fisiche e/o mentali) nel territorio di Erbil, in Iraq, per migliorare le loro condizioni di vita e quelle delle loro famiglie offrendo supporto psicologico e un servizio di fisioterapia a domicilio; e aumentare la sensibilizzazione, la capacità di accoglienza e l'integrazione delle persone con disabilità da parte della comunità locale.