Scarica nel water la cocaina: arrestato un 52enne andriese

In un'altra operazione, i Carabinieri arrestano un uomo e una donna

martedì 10 giugno 2014 8.37
A cura di Stefano Massaro
Doppia operazione per i Carabinieri di Andria nella giornata di ieri: la prima ha portato all'arresto di un 52enne andriese, F. Pistillo, già ai domiciliari ed in piena attività di spaccio e confezionamento di droga. La seconda, invece, ha consentito di arrestare T.D., 25enne andriese già noto alle forze dell'ordine, e P.S.A.K., 23enne di nazionalità brasiliana incensurata.

Attorno alle 19 la prima scoperta: uno strano via vai di persone dall'abitazione del 52enne. I militari, allora, sono entrati per controllare cosa stesse accadendo ed hanno sorpreso l'uomo nell'atto di confezionare delle dosi di cocaina. Il pregiudicato è corso nel bagno dove ha scaricato nel water la droga che stava confezionando. Non è stato in grado, però, di disfarsi di altri 40 grammi di cocaina purissima ancora da tagliare e confezionare, che sono stati ritrovati abilmente occultati nel bagno. Nonostante l'intervento di personale specializzato, non è stato possibile recuperare lo stupefacente che si è disciolto nella rete fognaria, ma sono stati recuperati solo dei residui di plastica utilizzati per il confezionamento. Oltre allo stupefacente è stato sequestrato anche un bilancino di precisione, 2 dosi già confezionate di cocaina del perso di 1 gr. e 3 tritamarijuana. L'’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani è stato associato alla locale casa circondariale.

In manette, poi, anche i due giovani anch'essi dopo una perquisizione effettuata nell'abitazione della 23enne di origine brasiliana: i Carabinieri, infatti, hanno rinvenuto ben occultata all'’interno della manica di un giubbotto custodito nell'’armadio, 53 grammi di marijuana ed in un cassetto della cucina 3 banconote contraffatte del valore di 100 euro ciascuna. La sostanza stupefacente e le banconote sono state poste sotto sequestro mentre i due giovani sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari a disposizione della stessa Procura della Repubblica.