Scacco al "re" andriese degli assalti ai portavalori: sequestrati beni per 80mln
Sono stati sequestrati 119 terreni agricoli, 29 immobili e 6 auto, tra cui una Porsche Panamera
mercoledì 19 maggio 2021
11.16
Era stato catturato in provincia di Lecce il 18 aprile 2020 dopo una latitanza durata sedici mesi. Adesso, mentre ancora è in corso il processo di primo grado, è stato posto sotto sequestro l'intero patrimonio immobiliare e finanziario del pluripregidicato Giuseppe Magno, anche noto come il "re" degli assalti a portavalori.
Nella mattina, infatti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del capoluogo pugliese hanno dato esecuzione al corposo e articolato decreto emanato dall'Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, nella persona del Presidente Giulia Romanazzi e dei componenti del collegio, Dott. Giuseppe Battista e Dott.ssa Alessandra Susca, giudice relatore, su proposta della Procura della Repubblica di Trani, con il quale è stato disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziare per un valore di circa ottanta milioni di euro.
Era infatti questo l'immenso capitale - suddiviso in beni immobili, compendi aziendali, beni di lusso e conti correnti vari - accumulato da Magno (attualmente detenuto nel carcere di Trani) grazie alla sua lunga carriera criminale.
Ma un tale ricchezza non poteva passare inosservata e così sono stati passati al setaccio tutti gli acquisti, le costituzioni aziendali e le movimentazioni finanziarie che Magno e la sua famiglia avevano compiuto nell'ultimo trentennio. L'attività investigativa ha evidenziato non soltanto la elevata pericolosità sociale del proposto, ma anche (e soprattutto) l'illecita provenienza dei capitali attraverso i quali il 55enne, pregiudicato, era riuscito a costituire il suo "impero".
Al 55enne andriese e alla sua famiglia sono stati sequestrati 119 terreni agricoli, per un'estensione totale di oltre 530 ettari, 3 aziende agricole, 6 autovetture, tra cui una Porsche Panamera, disponibilità finanziarie varie e ben 29 immobili, tra i quali sia l'immenso autoparco di Via Canosa 400 sia il cosiddetto "Castello", l'abitazione residenziale divenuta simbolo del potere e della caratura criminale di Magno, che da sola ha un valore stimato di circa tre milioni di euro. Il pluripregiudicato ha ricevuto in carcere la notifica del provvedimento di sequestro.
Nella mattina, infatti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del capoluogo pugliese hanno dato esecuzione al corposo e articolato decreto emanato dall'Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, nella persona del Presidente Giulia Romanazzi e dei componenti del collegio, Dott. Giuseppe Battista e Dott.ssa Alessandra Susca, giudice relatore, su proposta della Procura della Repubblica di Trani, con il quale è stato disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziare per un valore di circa ottanta milioni di euro.
Era infatti questo l'immenso capitale - suddiviso in beni immobili, compendi aziendali, beni di lusso e conti correnti vari - accumulato da Magno (attualmente detenuto nel carcere di Trani) grazie alla sua lunga carriera criminale.
Ma un tale ricchezza non poteva passare inosservata e così sono stati passati al setaccio tutti gli acquisti, le costituzioni aziendali e le movimentazioni finanziarie che Magno e la sua famiglia avevano compiuto nell'ultimo trentennio. L'attività investigativa ha evidenziato non soltanto la elevata pericolosità sociale del proposto, ma anche (e soprattutto) l'illecita provenienza dei capitali attraverso i quali il 55enne, pregiudicato, era riuscito a costituire il suo "impero".
Al 55enne andriese e alla sua famiglia sono stati sequestrati 119 terreni agricoli, per un'estensione totale di oltre 530 ettari, 3 aziende agricole, 6 autovetture, tra cui una Porsche Panamera, disponibilità finanziarie varie e ben 29 immobili, tra i quali sia l'immenso autoparco di Via Canosa 400 sia il cosiddetto "Castello", l'abitazione residenziale divenuta simbolo del potere e della caratura criminale di Magno, che da sola ha un valore stimato di circa tre milioni di euro. Il pluripregiudicato ha ricevuto in carcere la notifica del provvedimento di sequestro.