Sblocco pagamenti Pubblica Amministrazione: Di Gioia lancia l'allarme
La Puglia non potrebbe beneficiare del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri. Appello a tutti i Parlamentari pugliesi per far si che il testo venga modificato
martedì 9 aprile 2013
8.20
E' l'allarme del neo Assessore al Bilancio della Regione Puglia, Leo di Gioia, a movimentare la scena politica dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto "sblocco pagamenti della Pubblica Amministrazione". Il provvedimento richiesto a gran voce da tutti e che dovrebbe sbloccare un tesoretto da circa 40 miliardi di euro da dedicare al pagamento dei debiti che tutti gli enti hanno nei confronti di soggetti privati è «in linea di principio un segnale positivo per rimettere in movimento l'economia, grazie alla possibilità di avere accesso alla liquidità necessaria per far fronte ai pagamenti nei confronti delle imprese creditrici», come dice lo stesso Di Gioia. Il "però", tuttavia, non si è fatto attendere per la Regione Puglia: «Per la Puglia il testo approvato così com'è riserva però alcune sorprese, poiché la nostra Regione, che ha le risorse necessarie in cassa e che le potrebbe spendere, sarebbe ugualmente impossibilitata ad agire a pieno ritmo da tetti di spesa del tutto insufficienti».
Alla base della difficoltà per la regione vi sarebbero norme sovrapposte e complesse da ovviare che limiterebbero la Puglia nell'accesso ai pagamenti: «L'anomalia della Puglia, che ha in cassa i fondi necessari e non li può spendere, non può ritorcersi come una penalizzazione nei confronti di enti locali e imprese - ha proseguito Di Gioia - vista l'impossibilità di beneficiare del decreto del Consiglio dei ministri saremmo costretti infatti a non applicare il cosiddetto patto di stabilità orizzontale e verticale, che potrebbe liberare spazi finanziari per Comuni e province, e dovremmo limitare i pagamenti a favore delle imprese. Per questo chiediamo un autorevole impegno da parte di tutti i parlamentari pugliesi, a partire da quelli ancora momentaneamente presenti in Consiglio regionale, per modificare il decreto nei punti che penalizzerebbero la Puglia».
E poi l'ultima esortazione: «Quindi oggi facciamo appello al senso di responsabilità delle delegazioni pugliesi di tutti gli schieramenti alle Camere - conclude Di Gioia - perché venga concesso a chi ha le risorse, di spenderle senza indugio».
Alla base della difficoltà per la regione vi sarebbero norme sovrapposte e complesse da ovviare che limiterebbero la Puglia nell'accesso ai pagamenti: «L'anomalia della Puglia, che ha in cassa i fondi necessari e non li può spendere, non può ritorcersi come una penalizzazione nei confronti di enti locali e imprese - ha proseguito Di Gioia - vista l'impossibilità di beneficiare del decreto del Consiglio dei ministri saremmo costretti infatti a non applicare il cosiddetto patto di stabilità orizzontale e verticale, che potrebbe liberare spazi finanziari per Comuni e province, e dovremmo limitare i pagamenti a favore delle imprese. Per questo chiediamo un autorevole impegno da parte di tutti i parlamentari pugliesi, a partire da quelli ancora momentaneamente presenti in Consiglio regionale, per modificare il decreto nei punti che penalizzerebbero la Puglia».
E poi l'ultima esortazione: «Quindi oggi facciamo appello al senso di responsabilità delle delegazioni pugliesi di tutti gli schieramenti alle Camere - conclude Di Gioia - perché venga concesso a chi ha le risorse, di spenderle senza indugio».