Sanità, Mennea: «Nessuna parentela; la salute prima di tutto»

Ecco la risposta alle accuse di campanilismo e parentela pronunciate da Marmo

mercoledì 18 gennaio 2017 12.32
«Leggo la presa di posizione del collega Marmo e mi sorprendo. Mi accusa di non fare nulla per l'ospedale di Andria, mi attribuisce la responsabilità di mancati primariati o di inattività delle sale chirurgiche, ma appena intervengo per evitare ai dializzati andriesi 'viaggi della speranza' fino a Minervino, mi accusa di fare gli interessi di qualche parente dializzato. Ebbene: non ho parenti dializzati, per loro fortuna. Ma se ne avessi, vorrei evitare loro di dover andare tutti i giorni o quasi fino a Minervino per sottoporsi a dialisi, ben comprendendo che non si possono aggravare ulteriormente le sofferenze altrui. E, con questo spirito, ho pensato di interessarmi alla questione quando mi è stata segnalata».

Così il consigliere regionale Ruggiero Mennea (Pd), in risposta alle accuse lanciate dal collega Nino Marmo (Fi) nei giorni scorsi in merito al problema dei dializzati andriesi costretti a recarsi a Minervino per la terapia.

«Pur comprendendo – prosegue - le condizioni dell'ospedale Bonomo, sottodimensionato in strutture e personale rispetto al territorio e alla sua utenza, è assurdo attribuire alla mia persona la responsabilità di simili carenze. Voglio far notare che tale situazione va avanti da oltre 20 anni, cioè sin da quando Marmo è stato eletto consigliere regionale e poi promosso assessore nel Governo di centrodestra. E' troppo facile scaricare su altri responsabilità che dovevano essere tradotte, già da tempo, in fatti e non in chiacchere. Ma forse il collega Marmo si è distratto troppo con l'agricoltura. Personalmente, sostengo da anni la necessità di realizzare finalmente il nuovo ospedale di Andria, facendo i conti però con i fondi e le programmazioni nazionali che condizionano purtroppo le scelte del Governo pugliese. Ma su questo punto ho già assunto un impegno formale e concreto insieme a tutti gli altri consiglieri regionali del territorio, compreso Marmo.

Mi si accusa – sottolinea ancora l'esponente Pd - di non fare nulla per il Bonomo e gli andriesi, di assumere posizioni campanilistiche, ma appena intervengo per cercare di risolvere un problema, mi piovono addosso accuse false e assurde. Verrebbe da dire 'meglio non fare nulla'. Ma, poiché il compito di un rappresentante delle istituzioni, è fare tutto il possibile per risolvere i problemi, voglio tranquillizzare il collega Marmo del fatto che la dialisi riprenderà al Bonomo per tutti i pazienti e che il problema denunciato nei giorni scorsi è stato causato da un eccessivo afflusso in ospedale di persone per il picco influenzale in atto. Con Marmo convengo su una cosa: bisogna stimolare il direttore generale della Asl ad attuare il piano delle opere pubbliche, da lui stesso approvato di recente;mentre per la questione personale lo stesso dg, diligentemente, sta già attuando il nuovo piano delle assunzioni. Il tutto aspettando il nuovo ospedale di Andria».