Sanità, Fucci (CR): «Ennesimi tagli e problemi irrisolti»
La nota del capogruppo dei Conservatori e Riformisti Italiani
giovedì 30 luglio 2015
9.33
Dopo l'incontro con il direttore dell'ASL BAT Narraci, il capogruppo dei Conservatori e Riformisti Italiani l'On. Benedetto Fucci, analizza la situazione della sanità martoriata dalle decisioni del governo centrale.
Fucci non usa mezzi termini: «Razionalizzazione della spesa e migliore allocazione delle risorse: molte parole per cercare di giustificare agli occhi degli italiani quelli che altro non sono che tagli lineari alla nostra sanità. Ma la realtà è molto semplice: il presidente del Consiglio ha avallato e quindi imposto al Paese, tramite maxiemendamento e conseguente fiducia, le scelte dei suoi "esperti" in spending review. Tagliare le risorse senza fare interventi strutturali è un'operazione forse utile, se questo è l'obiettivo del Governo, solo per fare cassa nell'immediato. Ma non è così - aggiunge Fucci - che si può operare sulle vere priorità: ammodernare la sanità italiana sul piano tecnologico, consentire quelle riforme strutturali e gestionali necessarie a fronte del mutare delle esigenze di salute, infine rimuovere l'anomalia tutta italiana dell'assenza di norme sul rischio clinico e sulla responsabilità medica che siano in grado di prevenire il fenomeno della medicina difensiva i cui costi per la sanità pubblica sono sempre più elevati».
Fucci non usa mezzi termini: «Razionalizzazione della spesa e migliore allocazione delle risorse: molte parole per cercare di giustificare agli occhi degli italiani quelli che altro non sono che tagli lineari alla nostra sanità. Ma la realtà è molto semplice: il presidente del Consiglio ha avallato e quindi imposto al Paese, tramite maxiemendamento e conseguente fiducia, le scelte dei suoi "esperti" in spending review. Tagliare le risorse senza fare interventi strutturali è un'operazione forse utile, se questo è l'obiettivo del Governo, solo per fare cassa nell'immediato. Ma non è così - aggiunge Fucci - che si può operare sulle vere priorità: ammodernare la sanità italiana sul piano tecnologico, consentire quelle riforme strutturali e gestionali necessarie a fronte del mutare delle esigenze di salute, infine rimuovere l'anomalia tutta italiana dell'assenza di norme sul rischio clinico e sulla responsabilità medica che siano in grado di prevenire il fenomeno della medicina difensiva i cui costi per la sanità pubblica sono sempre più elevati».