Saldo Tari 2015, Vurchio: «Panico e confusione tra i cittadini»
La nota del consigliere comunale del Partito Democratico
venerdì 11 marzo 2016
11.55
Il consigliere comunale del Partito Democratico Giovanni Vurchio è intervenuto relativamente al saldo della Tari 2015 che deve essere versato dai cittadini andriesi entro il prossimo 15 marzo.
«Sono piombati all'improvviso nelle case dei cittadini e delle aziende gli avvisi di pagamento della TARI relativamente al saldo 2015 - afferma Vurchio. Sicuramente stanno gettando scompiglio, perchè chiedono soldi ed accusano di aver omesso, totalmente o parzialmente, il pagamento di somme dovute al nostro Comune. Ma dovuto o non dovuto che sia, l'avviso di pagamento produce sempre un primo momento di panico e confusione. Confusione non solo perché è sempre necessario un avvocato o un commercialista per capirci qualcosa, ma anche perché, la maggior parte, non contengono gli acconti precedentemente pagati. E allora, scatta la caccia alla scartoffia, conservata chissà dove, per cercare la ricevuta di pagamento. Se poi ci si aggiunge che tali avvisi possono trasformarsi in cartelle esattoriali, qualora non pagati nei termini, allora il panico si duplica. Peraltro, non è affatto detto che la richiesta di pagamento riguardi quell'utente, così come non è detto che, per tale pretesa, non abbia già pagato correttamente a suo tempo. L'avviso, insomma, può essere anche pazzo, e se lo è bisogna assolutamente scoprirlo prima di pagarlo. Ancora una volta assisteremo alle file interminabili all'ufficio tributi divenuto, ormai, l'ufficio più gettonato da parte del cittadino andriese. Quando l'amministrazione - conclude il consigliere del PD - si deciderà a mettere in linea i diversi uffici e, soprattutto, investire nella tecnologia e formazione del personale per evitare ulteriori danni a carico dei nostri, già oberati di tasse, concittadini?»
«Sono piombati all'improvviso nelle case dei cittadini e delle aziende gli avvisi di pagamento della TARI relativamente al saldo 2015 - afferma Vurchio. Sicuramente stanno gettando scompiglio, perchè chiedono soldi ed accusano di aver omesso, totalmente o parzialmente, il pagamento di somme dovute al nostro Comune. Ma dovuto o non dovuto che sia, l'avviso di pagamento produce sempre un primo momento di panico e confusione. Confusione non solo perché è sempre necessario un avvocato o un commercialista per capirci qualcosa, ma anche perché, la maggior parte, non contengono gli acconti precedentemente pagati. E allora, scatta la caccia alla scartoffia, conservata chissà dove, per cercare la ricevuta di pagamento. Se poi ci si aggiunge che tali avvisi possono trasformarsi in cartelle esattoriali, qualora non pagati nei termini, allora il panico si duplica. Peraltro, non è affatto detto che la richiesta di pagamento riguardi quell'utente, così come non è detto che, per tale pretesa, non abbia già pagato correttamente a suo tempo. L'avviso, insomma, può essere anche pazzo, e se lo è bisogna assolutamente scoprirlo prima di pagarlo. Ancora una volta assisteremo alle file interminabili all'ufficio tributi divenuto, ormai, l'ufficio più gettonato da parte del cittadino andriese. Quando l'amministrazione - conclude il consigliere del PD - si deciderà a mettere in linea i diversi uffici e, soprattutto, investire nella tecnologia e formazione del personale per evitare ulteriori danni a carico dei nostri, già oberati di tasse, concittadini?»