Sagome di scarpe e un drappo rosso alla scuola "Vaccina" per la giornata contro la violenza sulle donne
Insegnanti e alunni hanno mostrato profonda sensibilità a questo argomento
sabato 26 novembre 2022
07.30
Ieri, venerdì 25 novembre, anche gli insegnanti e gli alunni della scuola "Vaccina" di Andria hanno riflettuto sulla violenza subita dalle donne tra le mura domestiche. È una giornata in cui i numeri sciorinati si portano dietro storie terribili e tragiche, difficili anche da condividere con gli alunni e le alunne; numeri che chiedono incessantemente un pensiero critico ed un'attenzione all'educazione all'affettività che quasi mai riesce a risolversi in una sola giornata.
E tuttavia gli studenti della scuola "Vaccina", in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, hanno voluto dimostrare la loro sensibilità all'argomento creando delle sagome di scarpe rosse che sono state poi collocate sulla scalinata d'ingresso della scuola insieme alle loro riflessioni e ad un drappo rosso a rappresentare un fiume di amore, passione ma anche sopruso e violenza.
«I simboli - scrive la prof.ssa Rosaria Di Ruvo - servono ad accendere ricordi, riflessioni, le coscienze dei nostri ragazzi e di noi adulti che dovremmo tornare ad insegnare con l'esempio e la testimonianza il rispetto, l'amore, la cura di una donna, di un uomo, di un bambino, di un anziano. Affinché i giorni a venire non siano più giorni per commemorare qualcuno, ma solo giorni per celebrare la vita gioiosa che l' impegno di oggi permetterà di vivere domani».
E tuttavia gli studenti della scuola "Vaccina", in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, hanno voluto dimostrare la loro sensibilità all'argomento creando delle sagome di scarpe rosse che sono state poi collocate sulla scalinata d'ingresso della scuola insieme alle loro riflessioni e ad un drappo rosso a rappresentare un fiume di amore, passione ma anche sopruso e violenza.
«I simboli - scrive la prof.ssa Rosaria Di Ruvo - servono ad accendere ricordi, riflessioni, le coscienze dei nostri ragazzi e di noi adulti che dovremmo tornare ad insegnare con l'esempio e la testimonianza il rispetto, l'amore, la cura di una donna, di un uomo, di un bambino, di un anziano. Affinché i giorni a venire non siano più giorni per commemorare qualcuno, ma solo giorni per celebrare la vita gioiosa che l' impegno di oggi permetterà di vivere domani».