Sacra Spina, nell’800 il ritrovamento ed i fiorellini | 4

Tre avvenimenti prodigiosi in tutto il secolo

martedì 22 marzo 2016 15.40
Il viaggio attraverso la storia della Sacra Spina prosegue attraverso gli atti ufficiali. La storia parla dell'800 come un secolo particolare con un evento che cambia profondamente il modo di vedere ed intendere la presenza della Sacra Spina. Nel 1842, infatti, recuperata la reliquia da Venosa dopo i sanguinosi fatti del 1799, il fenomeno si manifestò nuovamente. Ma in questa particolare circostanza, sulla Sacra Spina non si ravvivarono le "macchioline" presenti sulla superficie, ma nacquero piccoli fiorellini di color scuro, la cui grandezza, ci dice Mons. Merra nei suoi studi, «era quanto la testa d'una spilla ed il gambo era di una sottigliezza estrema».

Mons. Cosenza, ancora vescovo di Andria, decise in quella circostanza di esporre la Sacra reliquia in piazza Duomo, per permettere l'adorazione da parte di tutti i fedeli. Ma la Sacra Spina non manifestò subito il suo prodigio e tra lo stupore della trepidante popolazione, la reliquia fu riposta nella cappella di San Riccardo, senza alcun segno divino. Alle ore 23 del Venerdì Santo, invece, il miracolo si compì con l'eccezionale scoperta dei piccoli fiori scuri sbocciati sulle chiazze di sangue. Lo strano fenomeno è stato attribuito alla fine di quei difficili anni e sopratutto al recupero della reliquia.

Nel 1853 e nel 1864 ci furono altri due prodigi della Sacra Spina. In entrambi i casi il Vescovo di Andria era Mons. Longobardi e la particolarità di quegli avvenimenti fu che nel '53 il miracolo durò fino alla giornata di Pasqua, mentre nel '64 i giovani alunni del Seminario Diocesano composero una serie di poemetti e poesie per ricordare l'evento straordinario.