Rotatoria di Montegrosso: il Comune pronto a rilevare la strada per Canosa
Questa mattina tavolo tecnico in Prefettura, pesente anche una delegazione dei residenti della borgata
martedì 23 aprile 2024
15.28
Tavolo tecnico questa mattina in Prefettura a Barletta per discutere della vicenda legata alla SP2 svincolo per Borgo Montegrosso, dopo l'annunciata rimozione della rotatoria il prossimo 2 maggio da parte dell'impresa incaricata. Presenti le forze dell'ordine, Provincia, Regione, Comune di Andria, il Comitato dei Residente di Borgo Montegrosso ed una rappresentanza degli imprenditori ed esercenti le attività del borgo stesso.
«Ho mantenuto ferma la volontà di intervenire come Comune acquisendo quel tratto di strada con l'accesso al Borgo Montegrosso, qualora non ci siano soluzioni alternative su cui Provincia e Regione devono pronunciarsi – ricostruisce il sindaco Giovanna Bruno - Ho anche sottoposto alla valutazione del tavolo una ulteriore possibilità tecnica, frutto di un approfondimento che abbiamo fatto nelle ultime ore con i nostri uffici, sulla tipologia di strada realizzata. Lo studio è stato pure il frutto di comparazioni con situazioni analoghe che nel tempo si sono create intorno a noi.
Il progetto provinciale, risalente al passato, nasce per una strada extraurbana principale. Per il Codice della Strada, questo tipo di arteria (di tipo B) deve avere delle complanari funzionanti e compiute (e il progetto in essere non ce le ha!), così come deve avere per legge il divieto di circolazione e di transito per diverse tipologie di veicoli, tra cui trattori e mezzi pesanti (impensabile per la nostra economia e produttività!), motocicli, ciclomotori; oltre che il divieto per pedoni e bestiame. Se invece la Provincia, una volta collaudata l'opera, rendendosi conto che la strada non ha le complanari, che i tempi per realizzare una ulteriore viabilità sono lunghi e non si ha ancora ad oggi la certezza della copertura economica da parte della Regione, optasse per la classificazione tecnico-funzionale di quella arteria come strada extraurbana secondaria (di tipo C), nulla le vieterebbe di mantenere l'accesso a raso per Montegrosso, o rifare la rotatoria di accesso o adottare tutte le soluzioni compatibili per non precludere l'accessibilità».
La Provincia ha garantito di mettersi subito al lavoro per valutare ed eventualmente applicare questa opzione. Deve fare una operazione di classificazione puntuale, compatibile con lo stato dei luoghi e con le prescrizioni del Codice della Strada. La Regione ha dichiarato la sua disponibilità per le fasi future, previa disponibilità di fondi di cui è ancora in attesa di sviluppi da parte del competente ministero. L'Impresa ha ribadito l'indifferibilità della rimozione della rotatoria per poter ottenere il collaudo che è l'ultimo tassello del complesso iter progettuale in piedi da anni. Il Comitato ha proposto di migliorare la via Vecchia Minervino che almeno potrebbe alleviare un po' i disagi, una volta rimossa la rotatoria. «In primo luogo ringrazio il Presidente della Provincia e il dirigente provinciale per l'assunzione di responsabilità nel mantenere finora una rotatoria che ha pur sempre il carattere della provvisorietà. Li ringrazio anche per la disponibilità dei 2 milioni di euro sul progetto di miglioramento/completamento che passava altresì da atti regionali ad oggi non pervenuti.
Ringrazio i residenti, le aziende, tutti i soggetti in qualche modo coinvolti in questa annosa questione non solo per il garbo e la pazienza ma anche per lo spirito collaborativo con cui anche oggi si sono presentati al tavolo indetto dal Prefetto, garante di equilibri che molto prima sarebbero saltati. E' chiaro che da parte di tutti c'è la legittima preoccupazione che smontare quella rotatoria possa significare non avere più un accesso al Borgo, cosa da evitare perché ne va non solo della sicurezza dei residenti ma anche della redditività e del prestigio di tante attività che vivono intorno a Montegrosso e che danno lustro all'intera nostra Città e al territorio circostante.
Vivo in prima persona questa preoccupazione che ho fatto mia fornendo sin da subito altre soluzioni, compresa quella ultima che, se attuata, forse ci metterebbe al riparo nel tempo. La Provincia ha anche dato disponibilità, nelle more della rimozione dell'attuale rotatoria, di mettere in sicurezza via Vecchia Minervino, come proposto dal Comitato del Borgo. Anche gli uffici comunali sono disponibili a tal fine. Ho chiesto a più riprese, e ringrazio il Prefetto per aver colto perfettamente, di differire anche solo di poco la rimozione della rotatoria, per consentire a tutti i soggetti preposti di lavorare su questa nuova soluzione. Nelle prossime ore formalizzo ufficialmente quanto illustrato nell'incontro, rendendo disponibili tutti i riferimenti tecnici e normativi utili a comporre la questione. Così come formalizzo la richiesta di differimento della rimozione, legata anche al buon senso in vista di questi nuovi sviluppi e degli imminenti approfondimenti che si stanno conducendo in maniera corale. Il Prefetto, che in prima persona ha pure sollecitato la stessa Regione e che ha sempre manifestato sensibilità e massima attenzione su questo tema, ha già riconvocato tutto il tavolo per il prossimo 7 maggio, proprio per incalzare sugli impegni che ciascuno di noi ha assunto. Stiamo lavorando per un obiettivo comune, di questo va data evidenza.
Speriamo davvero di trasformare tutto questo impegno in atti concreti, soprattutto da chi ha la titolarità diretta di certe azioni. Voglio essere fiduciosa, reiterando l'impegno a sostenere in ogni forma e in ogni luogo le ragioni dell'intera borgata, lesa da un progetto monco sin dalla nascita e per il quale a tempo debito nulla è stato fatto per migliorarlo e salvaguardare Montegrosso, la sua gente, la sua storia, la sua bellezza e le sue immense potenzialità».
«Ho mantenuto ferma la volontà di intervenire come Comune acquisendo quel tratto di strada con l'accesso al Borgo Montegrosso, qualora non ci siano soluzioni alternative su cui Provincia e Regione devono pronunciarsi – ricostruisce il sindaco Giovanna Bruno - Ho anche sottoposto alla valutazione del tavolo una ulteriore possibilità tecnica, frutto di un approfondimento che abbiamo fatto nelle ultime ore con i nostri uffici, sulla tipologia di strada realizzata. Lo studio è stato pure il frutto di comparazioni con situazioni analoghe che nel tempo si sono create intorno a noi.
Il progetto provinciale, risalente al passato, nasce per una strada extraurbana principale. Per il Codice della Strada, questo tipo di arteria (di tipo B) deve avere delle complanari funzionanti e compiute (e il progetto in essere non ce le ha!), così come deve avere per legge il divieto di circolazione e di transito per diverse tipologie di veicoli, tra cui trattori e mezzi pesanti (impensabile per la nostra economia e produttività!), motocicli, ciclomotori; oltre che il divieto per pedoni e bestiame. Se invece la Provincia, una volta collaudata l'opera, rendendosi conto che la strada non ha le complanari, che i tempi per realizzare una ulteriore viabilità sono lunghi e non si ha ancora ad oggi la certezza della copertura economica da parte della Regione, optasse per la classificazione tecnico-funzionale di quella arteria come strada extraurbana secondaria (di tipo C), nulla le vieterebbe di mantenere l'accesso a raso per Montegrosso, o rifare la rotatoria di accesso o adottare tutte le soluzioni compatibili per non precludere l'accessibilità».
La Provincia ha garantito di mettersi subito al lavoro per valutare ed eventualmente applicare questa opzione. Deve fare una operazione di classificazione puntuale, compatibile con lo stato dei luoghi e con le prescrizioni del Codice della Strada. La Regione ha dichiarato la sua disponibilità per le fasi future, previa disponibilità di fondi di cui è ancora in attesa di sviluppi da parte del competente ministero. L'Impresa ha ribadito l'indifferibilità della rimozione della rotatoria per poter ottenere il collaudo che è l'ultimo tassello del complesso iter progettuale in piedi da anni. Il Comitato ha proposto di migliorare la via Vecchia Minervino che almeno potrebbe alleviare un po' i disagi, una volta rimossa la rotatoria. «In primo luogo ringrazio il Presidente della Provincia e il dirigente provinciale per l'assunzione di responsabilità nel mantenere finora una rotatoria che ha pur sempre il carattere della provvisorietà. Li ringrazio anche per la disponibilità dei 2 milioni di euro sul progetto di miglioramento/completamento che passava altresì da atti regionali ad oggi non pervenuti.
Ringrazio i residenti, le aziende, tutti i soggetti in qualche modo coinvolti in questa annosa questione non solo per il garbo e la pazienza ma anche per lo spirito collaborativo con cui anche oggi si sono presentati al tavolo indetto dal Prefetto, garante di equilibri che molto prima sarebbero saltati. E' chiaro che da parte di tutti c'è la legittima preoccupazione che smontare quella rotatoria possa significare non avere più un accesso al Borgo, cosa da evitare perché ne va non solo della sicurezza dei residenti ma anche della redditività e del prestigio di tante attività che vivono intorno a Montegrosso e che danno lustro all'intera nostra Città e al territorio circostante.
Vivo in prima persona questa preoccupazione che ho fatto mia fornendo sin da subito altre soluzioni, compresa quella ultima che, se attuata, forse ci metterebbe al riparo nel tempo. La Provincia ha anche dato disponibilità, nelle more della rimozione dell'attuale rotatoria, di mettere in sicurezza via Vecchia Minervino, come proposto dal Comitato del Borgo. Anche gli uffici comunali sono disponibili a tal fine. Ho chiesto a più riprese, e ringrazio il Prefetto per aver colto perfettamente, di differire anche solo di poco la rimozione della rotatoria, per consentire a tutti i soggetti preposti di lavorare su questa nuova soluzione. Nelle prossime ore formalizzo ufficialmente quanto illustrato nell'incontro, rendendo disponibili tutti i riferimenti tecnici e normativi utili a comporre la questione. Così come formalizzo la richiesta di differimento della rimozione, legata anche al buon senso in vista di questi nuovi sviluppi e degli imminenti approfondimenti che si stanno conducendo in maniera corale. Il Prefetto, che in prima persona ha pure sollecitato la stessa Regione e che ha sempre manifestato sensibilità e massima attenzione su questo tema, ha già riconvocato tutto il tavolo per il prossimo 7 maggio, proprio per incalzare sugli impegni che ciascuno di noi ha assunto. Stiamo lavorando per un obiettivo comune, di questo va data evidenza.
Speriamo davvero di trasformare tutto questo impegno in atti concreti, soprattutto da chi ha la titolarità diretta di certe azioni. Voglio essere fiduciosa, reiterando l'impegno a sostenere in ogni forma e in ogni luogo le ragioni dell'intera borgata, lesa da un progetto monco sin dalla nascita e per il quale a tempo debito nulla è stato fatto per migliorarlo e salvaguardare Montegrosso, la sua gente, la sua storia, la sua bellezza e le sue immense potenzialità».