Risse e bullismo giovanile in città: tutto previsto da una ricerca

L'intervento del Prof. Losappio autore nel 2009 di uno studio sui ragazzi andriesi. «Un fenomeno prevedibile che poteva esser contrastato per tempo»

lunedì 27 maggio 2013 10.09
A cura di Stefano Massaro
Un elaborato di 60 pagine consegnato all'amministrazione comunale di Andria il 7 gennaio del 2010 e contenente una ricerca, cofinanziata da Comune ed Università di Bari, sull'esigenza di prevenzione degli atti di violenza e bullismo tra i ragazzi andriesi. Lo studio, durato oltre un anno da marzo 2008 a maggio 2009, è stato effettuato da un'equipe coordinata dagli avvocati di Lernia e Losappio, su di un campione di oltre tremila ragazzi andriesi di età compresa tra i 14 ed i 19 anni.

La ricerca ed i risultati dello studio stesso, sono particolarmente calzanti in questo momento così delicato per il fragile equilibrio sociale: «Negli ultimi mesi si susseguono con regolarità le notizie di manifestazioni di violenza tra giovani andriesi e non - ci dice il Prof. Losappio, Docente di Diritto Penale all'Università di Bari - un fenomeno prevedibile perché previsto, che poteva essere contrastato per tempo, ma è stato ignorato, rimosso». Tutti i dati raccolti attraverso la somministrazione di questionari, sono stati analizzati anche attraverso programmi specifici di elaborazione statistica per fare in modo che ogni risultanza fosse propriamente riscontrabile.

​«Un'analisi dettagliatissima e pressoché completamente ignorata da tutti i soggetti (non solo i politici) che avrebbero potuto trarne informazioni utili per definire interventi adeguati alla preoccupante realtà emersa dal "test" - continua Losappio - nelle conclusioni della ricerca veniva segnalato che il bullismo/vandalismo è diffusissimo presso la popolazione studentesca delle scuole superiori di secondo grado presenti sul territorio locale». Le percentuali andriesi sono nettamente superiori alle rilevazioni nazionali sotto ogni profilo: spettatori, autori, complici, vittime. Lo scarto è imponente, mai inferiore al 15%. Il bullismo o vandalismo andriese è un comportamento prevalentemente maschile, costante nel tempo.

«E' un comportamento che si consuma prevalentemente on the road, tanto che si può parlare di street crime - conclude l'Avv. Losappio - È una specificità tutta locale rispetto al panorama nazionale, dove la sede prevalente del bullismo è la scuola. Secondo gli intervistati, le conseguenze del comportamento in esame sono prevalentemente non gravi (62%). È un dato che non può far trascurare il restante 38% di segnalazioni relative a conseguenze rilevanti, gravi o gravissime».