Allarme processionaria per la pineta di Castel del Monte

Numerosi esemplari trovati dai Federiciani durante la Giornata per l'Ambiente

sabato 29 aprile 2017
Nel corso della Giornata per l'Ambiente per la salvaguardia del verde e delle strutture esistenti all'interno della pineta di Castel del Monte, svoltasi lo scorso 24 aprile, i Volontari Federiciani, assieme ai ragazzi del Liceo Scientifico "Riccardo Nuzzi", hanno riscontrato una pericolosa presenza della processionaria.

La presenza di questo insetto rischia di compromettere non solo la salvaguardia delle specie arboree presenti ma dei visitatori che attraversano la pineta che cinge il maniero federiciano. A sostenere questa grave situazione è il responsabile legale dei Volontari Federiciani, prof. Francesco Martiradonna. "La processionaria, oltre a defogliare intere piante, può costituire un pericolo maggiore per l'uomo e gli altri animali. I peli urticanti dell'insetto allo stato larvale sono velenosi, e in alcuni casi, fortunatamente limitati, possono provocare una grave reazione allergica. Diversi sono gli effetti sull'uomo: i peli urticanti della processionaria si separano facilmente dalla larva che li porta sul dorso, nel corso di un contatto o più semplicemente sotto l'azione del vento. Data la particolare struttura (terminano infatti con minuscoli ganci), questi peli si attaccano facilmente ai tessuti (pelle e mucose), provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina (sostanza rilasciata anche in reazioni allergiche). Chi avesse ripetuti contatti con la processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con pericolo mortale (orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza).

In caso di contatto con la pelle -prosegue Martiradonna-, si può subire una dolorosa eruzione cutanea con forte prurito. La reazione cutanea ha luogo sì sulle parti della pelle non coperte, ma anche sul resto del corpo: il sudore, lo sfregamento dei vestiti facilitano la dispersione dei peli, causano spesso l'insorgere di un eritema pruriginoso. In caso di contatto con gli occhi, si può incorrere in un rapido sviluppo di congiuntivite con rossore e dolore agli occhi. Se un pelo urticante arriva in profondità del tessuto oculare, si verificano gravi reazioni infiammatorie e, in rari casi, la progressione a cecità. In caso di inalazione, i peli urticanti irritano le vie respiratorie. Tale irritazione si manifesta con starnuti, mal di gola, difficoltà nella deglutizione e, eventualmente, difficoltà respiratoria provocata da un broncospasmo (ossia un restringimento delle vie respiratorie come si verifica per l'asma). In caso di ingestione, si può subire un'infiammazione delle mucose della bocca e dell'intestino accompagnata da sintomi quali salivazione, vomito, dolore addominale. Chi dovesse presentare, oltre a sintomi localizzati, problemi generalizzati, quali per esempio malessere o vomito, dovrà essere portato in un ospedale.

In caso di dermatite è necessario lavare ogni vestito, maneggiandolo con i guanti, e scegliere la temperatura più alta possibile per il lavaggio. Lavare la pelle abbondantemente con acqua e sapone. Eventualmente è possibile far uso di strisce adesive per staccare i peli urticanti dalla pelle, come per una ceretta. Spazzolare energicamente i capelli se necessario. Consultare un medico in caso di eruzione cutanea grave. In caso di congiuntivite gli occhi devono essere risciacquati abbondantemente per eliminare eventuali peli urticanti. Effettuare da un oculista un esame per verificare che non permangano residui di peli urticanti. I peli profondamente integrati nel tessuto oculare dovranno essere rimossi chirurgicamente. In caso di dispnea, la valutazione dei sintomi respiratori va effettuata da un medico. Questo dispone un trattamento appropriato ai sintomi. Il trattamento può includere antistaminici, corticosteroidi e aerosol.

Peggiori sono gli effetti della Processionaria sugli animali, in particolare nei confronti di cavalli e cani, i quali, brucando l'erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell'insetto. I sintomi che un cane presenta in questa spiacevole evenienza sono spesso gravi. Il primo sintomo è l'improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell'esofago e dello stomaco. In questi casi il padrone intuisce la gravità di quanto è successo, perché vede che il fenomeno non accenna per niente a placarsi, anzi con il passare dei minuti, soprattutto la lingua, a seguito dell'infiammazione acuta, subisce un ingrossamento patologico a volte raggiungendo dimensioni spaventose, tali da soffocare l'animale. I peli urticanti, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità del soggetto, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest'ultima può essere anche emorragica. La prima cura da apportare ad uno sfortunato cane colpito da processionaria consiste nell'allontanare la sostanza irritante dal cavo orale: per questo fine bisogna effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato. Questa manovra non è sempre agevole, sia dal momento che il cane sta soffrendo e sia perché può essere per sua natura aggressivo; è dunque consigliabile fare uso di una siringa senza ago con la quale poter spruzzare ripetute volte la soluzione di lavaggio in bocca. Dopo questo primo intervento bisognerà fare d'urgenza altre cure appropriate a seconda della gravità del caso, che soltanto il veterinario potrà eseguire.

Quindi per evitare tutto questo, occorre mettere dei manifesti di "Avviso Pericolo" lungo il percorso, in modo tale che i visitatori possano cautelarsi, coprendosi il capo con un capellino e un paio di occhiali. Un'altra soluzione consisterebbe in un intervento di disinfettazione per tutta la pineta, sia meccanica che manuale. Esistono quaranta differenti specie di processionaria, tra cui le più diffuse sono la Thaumetopoea pityocampa (processionaria del pino) e la Thaumetopoea processionea (processionaria della quercia). La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto dell'ordine dei lepidotteri appartenente alla famiglia Notodontidae. Gli è stato dato il nome per la sua abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di "processione". E' uno degli insetti più distruttivi per i Boschi di conifere, capace di privare di ogni foglia vasti tratti di pinete durante il proprio ciclo vitale. La pianta più colpita è il pino (in particolare il pino nero e il pino silvestre), ma è facile trovarne anche presso larici e cedri.

Esistono differenti metodi per combattere la processionaria -conclude Martiradonna-: è importante seguire la prassi più congeniale per comprendere quale sia la via più corretta e conveniente per far fronte a questo pericoloso parassita".
gruppo volontari ambiente e vita
foto martiradonna
processionaria
disinfestazione processionaria
eczema processionaria
gruppo volontari e Alunni JPG
peli quercia
trappola feromoni