Rifiuti e ARO, numeri e dati fallimentari del Comune di Andria

Conferenza stampa indetta dal Movimento 5 Stelle Andria questa mattina

mercoledì 30 agosto 2017 14.44
A cura di Antonio D'Oria
Numeri e dati per chiarire la complessa situazione in cui versa il Comune di Andria in merito alla raccolta rifiuti. E' stato l'obiettivo primario della conferenza stampa convocata dal Movimento 5 Stelle di Andria e tenutasi questa mattina in via Cavallotti, 46, durante la quale i consiglieri pentastellati hanno evidenziato soprattutto il fallimentare rapporto economico-finanziario del Comune di Andria nei confronti dell'ARO (Ambito di Raccolta Ottimale).

Il capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Andria, Michele Coratella, ha introdotto la questione spiegando in breve in cosa consiste il servizio dell'ARO: «Noi siamo qui come Movimento 5 Stelle per denunciare quello che accade; al momento possiamo solo fare ciò, ma ci auguriamo che possano cambiare delle cose. In questi anni tutti quanti si sono resi conto che il servizio della raccolta rifuti è scadente sia rispetto al costo sia per le aspettative: sono frequenti le segnalazioni di disservizi da parte dei cittadini, ma non accade nulla. Così abbiamo iniziato ad indagare in merito alla situazione dell'ARO: è l'unione dei comuni di Andria, Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola che gestisce la raccolta su questi quattro comuni. Tutti i contratti di raccolta e gestione dei rifiuti si hanno tra l'ARO e i vari fornitori, poi ogni comune paga il suo servizio. Voglio anche ricordare che la TARI è una tariffa, quindi il costo del servizio complessivo viene ripartito tra tutti i cittadini. Il valore di questo costo, solo per Andria, ammonta a 15 milioni di euro all'anno, e il pagamento all'ARO deve essere fatto mensilmente. Il presidente dell'ARO è il nostro sindaco Nicola Giorgino, poi ci sono due componenti di minoranza, i sindaci dei quattro paesi, i due consiglieri di Canosa, Minervino e Spinazzola, e due componenti di maggioranza del centrodestra di Andria».

Diverse inadempienze da parte del Comune in merito a scadenze e obblighi relativi alla raccolta rifiuti, ma sanzioni non congrue rispetto alle mancate adempienze. Nel dettaglio se n'è occupata la consigliera comunale e consigliera dell'ARO, Doriana Faraone: «Abbiamo convocato questa conferenza stampa anche in virtù del fatto che io sono componente dell'ARO, e in quanto tale nelle ultime settimane mi sono recata presso gli uffici del servizio per capire cosa sta accadendo: oltre ad una forte situazione debitoria in cui versa il Comune di Andria nei confronti dell'ARO, abbiamo diverse contestazioni nei confronti dell'azienda. Ma la cosa assurda è che negli ultimi due anni ci sono state solo tre sanzioni: la prima risale al 2 febbraio 2015 e riguarda la carta della qualità dei servizi, che si dovrebbe distribuire ogni due anni alla popolazione ed aggiornarla semestralmente. L'azienda è stata inadempiente per ben due volte, poichè non ha provveduto a questo compito sia in quella data sia a febbraio di quest'anno, ma la sanzione che l'azienda ha ricevuto ammonta ad appena 300 euro. Paradossalmente, all'azienda conviene maggiormente pagare la sanzione piuttosto che stampare gli opuscoli e distribuirli a 100 mila abitanti. Un'altra sanzione riguarda la mancata operabilità del numero verde da ottobre 2016, per la quale il Comune di Andria ha ricevuto una multa di appena 2000 euro. Secondo il contratto, le sanzioni per le inadempienze possono ammontare fino a 15000 euro e persino raddoppiare in casi di recidiva, come nel caso della carta dei servizi, per la quale la sanzione è, stranamente, bassissima. Noi stiamo assistendo a forti disattenzioni da parte di questa amministrazione in tutto ciò che concerne la gestione dei rifiuti, come la chiusura dell'isola ecologica da ormai un mese e per la quale sono previste sanzioni, di cui però non si è vista nemmeno l'ombra. A me fanno sorridere alcuni discorsi dei componenti di maggioranza in merito alla gestione dei rifiuti: basta leggere il contratto per capire che l'azienda non è del tutto adempiente. Senza contare che è arrivata una diffida da ManduriaAmbiente, dove avviene il conferimento dell'indifferenziata, nei confronti del Comune di Andria».

«Consideriamo anche un altro dato - ha proseguito Michele Coratella presentando le impietose cifre attinenti al debito della nostra città nei confronti dell'ARO -: Canosa di Puglia ha erogato sanzioni per 400 mila euro in due mesi, mentre per Andria le sanzioni ammontano a soli 6000 euro in tre anni. Stamattina si è anche dimesso dal Consiglio Provinciale il sindaco di Minervino Murge, in disaccordo sulla politica della provincia sulla gestione dei rifiuti. A lasciarci perplessi sono le cifre: non vengono pagate le quote associative dell'ARO come nel caso di Andria, che ha pagato parzialmente il 2014 e non pagando affatto il 2015, 2016, 2017; più che una questione numerica si tratta di un discorso di principio e correttezza: è paradossale che Andria abbia il proprio sindaco come presidente dell'ARO e non paghi la quota associativa. Andria ha un debito nei confronti dell'ARO che ammonta a 6.984.575 euro per il biennio 2014-2016, più 9.495.683 solo per il 2017, per un totale di 16 milioni e mezzo di euro. Ora la domanda è: siccome queste sono somme versate dai cittadini, dove sono andati a finire i soldi? E i cittadini dovranno comunque pagare ancora queste somme all'ARO, poichè sono somme per il servizio TARI. Quindi dobbiamo aspettarci altri aumenti? Noi critichiamo il servizio, ma non sarà che è così scadente proprio perchè l'ARO non riesce a pagare i suoi fornitori? Vi è anche un decreto ingiuntivo ottenuto dall'AMIU nei confronti dell'ARO per 2.606.000 euro per il servizio di trasporto rifiuti, dimostrazione del fatto che l'ARO non paga i suoi fornitori.

Al momento solo chi amministra può fare, dire, gestire: noi possiamo solo evidenziare i problemi, denunciarli e farli conoscere ai cittadini, dopodichè se ci verrà data un'occasione la coglieremo al volo».