Rifiuti biostabilizzati conferiti nelle discariche di Barletta e Canosa
La decisione temporanea presa nella riunione dell'OGA Bat svoltasi ad Andria
lunedì 8 giugno 2015
18.49
I rifiuti indifferenziati ma biostabilizzati nell'impianto di Foggia e provenienti da sette comuni della BAT, saranno conferiti temporaneamente nelle discariche speciali di rifiuti non pericolosi di Barletta e Canosa. E' questa la decisione presa nel pomeriggio ad Andria, durante la riunione dell'Organo di Gestione d'Ambito della BAT durata un paio d'ore ed alla presenza di tutti i Sindaci e degli assessori all'ambiente oltre al Commissario Prefettizio di Trani. La decisione in attesa di incontrare, entro il fine settimana, gli uffici regionali preposti per un'ulteriore riunione tecnica nella quale dovranno esser affrontati diversi temi sullo smaltimento dei rifiuti nell'intero territorio provinciale dopo il fermo giudiziario della discarica di Trani a settembre scorso ed il fermo amministrativo di quella di Andria avvenuta nel mese di maggio.
L'accordo tra OGA Bat ed OGA di Foggia, infatti, è stato utile per permettere la biostabilizzazione dei rifiuti che, tuttavia, non possono restare all'interno dell'impianto. I rifiuti indifferenziati, provenienti dalla raccolta differenziata attuata ormai in quasi tutti i comuni della BAT, torneranno nel territorio all'interno delle due discariche di rifiuti speciali non pericolosi di Barletta e Canosa. L'OGA della Bat è il secondo in Puglia per quantità di differenziata e l'emergenza è stata limitata visto anche che i rifiuti indifferenziati sono pari a poco più del 30% del totale. Dalla riunione sembrerebbe esser emersa la volontà del territorio di "battere i pugni" in Regione per una delle prime spine della prossima giunta formata da Michele Emiliano. I continui rinvii dell'ecotassa ma anche il cronico ritardo nell'avviare una rete più territoriale degli impianti da parte della Regione, hanno sicuramente contribuito all'emergenza creatasi in questo periodo.
La discarica di Andria, infatti, era già una risposta all'emergenza nata dalla chiusura della discarica di Trani per le note vicende giudiziarie. Infatti la struttura di "San Nicola La Guardia" aveva già una previsione di tombamento programmata nel 2016 e non era il bacino nel quale conferire i rifiuti della BAT nei prossimi anni. Nel frattempo, comunque, dopo il fermo amministrativo si lavora per cercare di sistemare le diverse prescrizioni evidenziate dall'Arpa Puglia e che hanno portato alla chiusura. Difatto è ancora una soluzione emergenziale che non risolve per i prossimi anni la problematica rifiuti. L'attesa è tutta per quelle che saranno le prime decisioni della Giunta regionale che dovrà affrontare subito una emergenza che rischia di proseguire nei mesi a seguire.
L'accordo tra OGA Bat ed OGA di Foggia, infatti, è stato utile per permettere la biostabilizzazione dei rifiuti che, tuttavia, non possono restare all'interno dell'impianto. I rifiuti indifferenziati, provenienti dalla raccolta differenziata attuata ormai in quasi tutti i comuni della BAT, torneranno nel territorio all'interno delle due discariche di rifiuti speciali non pericolosi di Barletta e Canosa. L'OGA della Bat è il secondo in Puglia per quantità di differenziata e l'emergenza è stata limitata visto anche che i rifiuti indifferenziati sono pari a poco più del 30% del totale. Dalla riunione sembrerebbe esser emersa la volontà del territorio di "battere i pugni" in Regione per una delle prime spine della prossima giunta formata da Michele Emiliano. I continui rinvii dell'ecotassa ma anche il cronico ritardo nell'avviare una rete più territoriale degli impianti da parte della Regione, hanno sicuramente contribuito all'emergenza creatasi in questo periodo.
La discarica di Andria, infatti, era già una risposta all'emergenza nata dalla chiusura della discarica di Trani per le note vicende giudiziarie. Infatti la struttura di "San Nicola La Guardia" aveva già una previsione di tombamento programmata nel 2016 e non era il bacino nel quale conferire i rifiuti della BAT nei prossimi anni. Nel frattempo, comunque, dopo il fermo amministrativo si lavora per cercare di sistemare le diverse prescrizioni evidenziate dall'Arpa Puglia e che hanno portato alla chiusura. Difatto è ancora una soluzione emergenziale che non risolve per i prossimi anni la problematica rifiuti. L'attesa è tutta per quelle che saranno le prime decisioni della Giunta regionale che dovrà affrontare subito una emergenza che rischia di proseguire nei mesi a seguire.