Riconversione punti di primo intervento, Emiliano rassicura: "Non cambia nulla"
Il governatore spiega che si tratta di una razionalizzazione di risorse obbligata
venerdì 13 aprile 2018
"La conversione dei Punti di Primo Intervento in postazioni medicalizzate è stata la conditio sine qua non attraverso la quale ci hanno approvato, ai tavoli romani, il piano di riordino ospedaliero. Se a fine 2018 i Ministeri dovessero riscontrare una inadempienza in tal senso, non è escluso che possano utilizzare la circostanza per mandarci, per un altro triennio, in Programma Operativo. Non solo. Non avremmo le premialità che invece ci spetterebbero. Ricordo che a fine 2015, ci hanno mandato in Programma Operativo per molto, molto, ma molto meno. E comunque la riconversione dei PPI è scritta e dettata dal DM70 e, mi preme dirlo e sottolinearlo, non comporta nessun nocumento per i cittadini in termini di assistenza sanitaria perché comunque i cittadini troveranno la loro risposta sul territorio, in alcuni casi, anche con l'auto medicalizzata che invece prima non era presente. Non cambia nulla. Stiamo solo razionalizzando le risorse".
Ricordiamo che per la Asl/Bt si è parlato della soppressione dei PPI di Canosa di Piuglia, Minervino Murge e Spinazzola.
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato così la presentazione agli assessori, nel corso della penultima Giunta, di una proposta di delibera di riordino dei Punti di primo intervento, così come prevede il decreto ministeriale n.70 del 2015 laddove parla di riconversione dei Punti di Primo Intervento in Presidi Medicalizzati 118, presentazioneeffettuata dalla struttura tecnica dell'assessorato alle Politiche per la salute.
La riconversione dei PPI infatti è uno degli obblighi cui deve far fronte la Regione Puglia, essendo previsto dal Programma Operativo concordato dai Ministeri.
"La struttura tecnica - ha specificato Emiliano - ha illustrato la sua proposta in base allo stato dell'arte e alle predisposizioni elencate dal DM 70. Ora questa proposta sarà verificata con gli assessori e con i territori, prima di tutto con i sindaci, in un percorso di confronto e condivisione già iniziato nel 2017. Nel processo di condivisione degli interventi che caratterizza questa amministrazione - ha ribadito il Presidente - era importante illustrare lo stato di attuazione del riordino. Successivamente, e prossimamente quindi la delibera di riconversione dei PPI sarà ridiscussa in una giunta ordinaria".
"Non stiamo smantellando nulla e non stiamo tradendo nessuno - ha continuato Emiliano - dobbiamo attuare una riconversione che ci chiede il Ministero, sempre nell'ottica della messa in sicurezza i cittadini e nell'ottica di condivisione degli interventi con i territori. Ma ripeto, per i cittadini non cambia nulla. I Punti di primo intervento infatti possono essere anche pericolosi per loro. Dobbiamo imparare che per un taglio al dito, non dobbiamo andare né al Pronto soccorso né nei PPI. Si deve andare dai medici della continuità assistenziale. Tra l'altro il 70 per cento degli accessi ai Punti di primo intervento finora ha riguardato proprio i codici bianchi che, vorrei ricordare, da normativa del 2007 (la legge 2289 del 29/12/2007 ndr) è un codice che, insieme a quello verde, va gestito dai medici di continuità assistenziale mentre i gialli e i rossi vanno gestiti dall'emergenza urgenza, quindi dal Pronto soccorso dei grandi ospedali".
Ricordiamo che per la Asl/Bt si è parlato della soppressione dei PPI di Canosa di Piuglia, Minervino Murge e Spinazzola.
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato così la presentazione agli assessori, nel corso della penultima Giunta, di una proposta di delibera di riordino dei Punti di primo intervento, così come prevede il decreto ministeriale n.70 del 2015 laddove parla di riconversione dei Punti di Primo Intervento in Presidi Medicalizzati 118, presentazioneeffettuata dalla struttura tecnica dell'assessorato alle Politiche per la salute.
La riconversione dei PPI infatti è uno degli obblighi cui deve far fronte la Regione Puglia, essendo previsto dal Programma Operativo concordato dai Ministeri.
"La struttura tecnica - ha specificato Emiliano - ha illustrato la sua proposta in base allo stato dell'arte e alle predisposizioni elencate dal DM 70. Ora questa proposta sarà verificata con gli assessori e con i territori, prima di tutto con i sindaci, in un percorso di confronto e condivisione già iniziato nel 2017. Nel processo di condivisione degli interventi che caratterizza questa amministrazione - ha ribadito il Presidente - era importante illustrare lo stato di attuazione del riordino. Successivamente, e prossimamente quindi la delibera di riconversione dei PPI sarà ridiscussa in una giunta ordinaria".
"Non stiamo smantellando nulla e non stiamo tradendo nessuno - ha continuato Emiliano - dobbiamo attuare una riconversione che ci chiede il Ministero, sempre nell'ottica della messa in sicurezza i cittadini e nell'ottica di condivisione degli interventi con i territori. Ma ripeto, per i cittadini non cambia nulla. I Punti di primo intervento infatti possono essere anche pericolosi per loro. Dobbiamo imparare che per un taglio al dito, non dobbiamo andare né al Pronto soccorso né nei PPI. Si deve andare dai medici della continuità assistenziale. Tra l'altro il 70 per cento degli accessi ai Punti di primo intervento finora ha riguardato proprio i codici bianchi che, vorrei ricordare, da normativa del 2007 (la legge 2289 del 29/12/2007 ndr) è un codice che, insieme a quello verde, va gestito dai medici di continuità assistenziale mentre i gialli e i rossi vanno gestiti dall'emergenza urgenza, quindi dal Pronto soccorso dei grandi ospedali".