Restaurato da una ditta di Andria il portone monumentale del Duomo “San Corrado” di Molfetta
Dopo 20 anni dall’ultimo intervento è stato riportato in vita l’antico splendore del manufatto
venerdì 30 ottobre 2020
Il portone monumentale del Duomo "San Corrado" di Molfetta, esempio singolare di architettura romanico-pugliese, costruito fra il 1150 e la fine del 1200, in questi giorni, è sottoposta ad un importante lavoro di ripristino strutturale da parte di professionisti, attivi in una nota ditta di Andria: RutAlicino snc. Dopo 20 anni dall'ultimo intervento di ripulitura del legno, don Girolamo Samarelli ha affidato alla nota ditta della città federiciana, il prestigioso compito di riportare "in vita" l'antico splendore del portone, quello posizionato nella facciata principale dell'antico edificio, rivolto verso Occidente.
Il portone dalle dimensioni 2,30 x4,30 metri, realizzato all'inizio del '900 in legno castagno, si caratterizza per una struttura a cassettoni semplici organizzata su quattro file orizzontali di forma quadrata. Il vetusto manufatto è' risultato particolarmente compromesso sia per la sua vicinanza al mare (la salsedine proprio per la sua natura corrosiva provoca il degrado di materiali anche in legno) e sia per la scarsa manutenzione.
Da mercoledì scorso, la ditta è impegnata nel restauro del portone che sarà completato, salvo imprevisti, entro la settimana prossima. Mentre a metà novembre partiranno i lavori di restauro del secondo portone, ubicata verso il mare, la cui facciata rispetto a quella principale risulta ricca di elementi tardo rinascimentali, stemmi di alti prelati, un'immagine di papa Innocenzo VIII e le statue di san Corrado e san Nicola. Ciò spiega che all'epoca della costruzione fino al 1882 quella facciata, così come tutto il prospetto occidentale della città vecchia erano a picco sul mare, così come testimoniano antiche fotografie.
La RutAlicino snc, non nuova a questo tipo di lavori, ha effettuato solo ad Andria, nel 2000 e nel 2004, rispettivamente gli interventi di restauro della Chiesa di Sant'Agostino e del palazzo Ceci situato in via Flavio D'Excelsis. Mentre negli anni a seguire lavori strutturali sono stati effettuati nelle cappelle laterali della chiesa dell'Annunziata e nella chiesa di Sant'Angelo di Andria. Nel 2015 è stato compiuto il restauro della chiesa situata all'interno del seminario vescovile di Molfetta.
Il portone dalle dimensioni 2,30 x4,30 metri, realizzato all'inizio del '900 in legno castagno, si caratterizza per una struttura a cassettoni semplici organizzata su quattro file orizzontali di forma quadrata. Il vetusto manufatto è' risultato particolarmente compromesso sia per la sua vicinanza al mare (la salsedine proprio per la sua natura corrosiva provoca il degrado di materiali anche in legno) e sia per la scarsa manutenzione.
Da mercoledì scorso, la ditta è impegnata nel restauro del portone che sarà completato, salvo imprevisti, entro la settimana prossima. Mentre a metà novembre partiranno i lavori di restauro del secondo portone, ubicata verso il mare, la cui facciata rispetto a quella principale risulta ricca di elementi tardo rinascimentali, stemmi di alti prelati, un'immagine di papa Innocenzo VIII e le statue di san Corrado e san Nicola. Ciò spiega che all'epoca della costruzione fino al 1882 quella facciata, così come tutto il prospetto occidentale della città vecchia erano a picco sul mare, così come testimoniano antiche fotografie.
La RutAlicino snc, non nuova a questo tipo di lavori, ha effettuato solo ad Andria, nel 2000 e nel 2004, rispettivamente gli interventi di restauro della Chiesa di Sant'Agostino e del palazzo Ceci situato in via Flavio D'Excelsis. Mentre negli anni a seguire lavori strutturali sono stati effettuati nelle cappelle laterali della chiesa dell'Annunziata e nella chiesa di Sant'Angelo di Andria. Nel 2015 è stato compiuto il restauro della chiesa situata all'interno del seminario vescovile di Molfetta.