«Residui passivi» di Andria al 2011: oltre 130 milioni di euro in totale
Il rendiconto finanziario approvato parla anche di un residuo attivo di 118 milioni di euro. La manovra economica del Comune di Andria approvata lo scorso ottobre
martedì 19 febbraio 2013
10.07
Bando a termini complessi e complicati, ma solo numeri e spiegazioni semplici. Quando si parla di finanza ed economia impariamo termini sempre differenti e dal grande impatto mediatico come lo «Spread» degli ultimi tempi, ma dell'economia spicciola, quella che interessa tutti i cittadini ogni giorno si parla poco. Ed allora, quest'oggi, dopo la ricerca pubblicata dal Sole 24 Ore sui debiti degli enti nei confronti di aziende ed imprese nonchè di molti cittadini, proviamo a mostrare anche i dati del Rendiconto Finanziario del Comune di Andria nell'anno 2011. Partiamo con lo spiegare cosa sono i «residui» che è il dato analizzato anche dalla ricerca del «Sole 24 ore»: i residui attivi sono l'espressione di entrate accertate ma non ancora riscosse o di entrate riscosse ma non ancora versate e rappresentano i crediti del comune nei confronti aziende e cittadini; i residui passivi, invece, sono l'espressione di spese già impegnate e non ancora ordinate oppure ordinate ma non ancora pagate e rappresentano, quindi, i debiti del comune nei confronti di terze economie. Fatta questa premessa, da una rapidissima analisi dei dati, approvati in Consiglio Comunale lo scorso 17 ottobre 2012, rispetto al rendiconto finanziario del 2011, il Comune di Andria ha chiuso il suo esercizio con residui passivi pari ad oltre 130 milioni di euro e residui attivi pari a circa 118 milioni di euro.
I «residui passivi», sono divisi a loro volta in quattro titoli di spesa. Il primo titolo è quello riferito alla spesa corrente dell'ente (riferite al funzionamento dei pubblici servizi) che dal 1994 al 2011 ha ancora impegni per 44 milioni di euro. Il secondo titolo, invece, sono le spese in conto capitale (quelle riferite ad investimenti o lavori) che dal 1987 al 2011 ha in bilancio una spesa pari ad oltre 84 milioni di euro con, ovviamente, gli ultimi tre anni a farla da padrona. Per il titolo terzo, invece, vi sono le spese di rimborso per prestiti che il Comune di Andria, proprio nell'esercizio 2011, ha estinto portando il valore a 0. Infine, il titolo quarto, spese per servizi per conto terzi che si attesta su quasi 2 milioni di euro interamente realizzati nell'ultimo esercizio finanziario.
Per i «residui attivi», invece, vi sono sei capitoli di entrata: si parte dalle entrate tributarie che sono di oltre 20 milioni di euro e quasi tutte concentrate negli ultimi due anni di esercizio finanziario. Si passa di gran carriera agli oltre 4 milioni di euro del secondo titolo che riguarda le entrate derivate da contributi e trasferimenti dello Stato e della Regione nonchè di altri enti pubblici, per arrivare agli 11 milioni e mezzo delle entrate extratributarie ed ai 42 milioni di euro derivati dal Titolo IV, trasferimenti di capitale e riscossioni di crediti. Ben 36 milioni e mezzo sono l'accensione di prestiti e due milioni di euro sono le entrate del Titolo VI per conto terzi.
I «residui passivi», sono divisi a loro volta in quattro titoli di spesa. Il primo titolo è quello riferito alla spesa corrente dell'ente (riferite al funzionamento dei pubblici servizi) che dal 1994 al 2011 ha ancora impegni per 44 milioni di euro. Il secondo titolo, invece, sono le spese in conto capitale (quelle riferite ad investimenti o lavori) che dal 1987 al 2011 ha in bilancio una spesa pari ad oltre 84 milioni di euro con, ovviamente, gli ultimi tre anni a farla da padrona. Per il titolo terzo, invece, vi sono le spese di rimborso per prestiti che il Comune di Andria, proprio nell'esercizio 2011, ha estinto portando il valore a 0. Infine, il titolo quarto, spese per servizi per conto terzi che si attesta su quasi 2 milioni di euro interamente realizzati nell'ultimo esercizio finanziario.
Per i «residui attivi», invece, vi sono sei capitoli di entrata: si parte dalle entrate tributarie che sono di oltre 20 milioni di euro e quasi tutte concentrate negli ultimi due anni di esercizio finanziario. Si passa di gran carriera agli oltre 4 milioni di euro del secondo titolo che riguarda le entrate derivate da contributi e trasferimenti dello Stato e della Regione nonchè di altri enti pubblici, per arrivare agli 11 milioni e mezzo delle entrate extratributarie ed ai 42 milioni di euro derivati dal Titolo IV, trasferimenti di capitale e riscossioni di crediti. Ben 36 milioni e mezzo sono l'accensione di prestiti e due milioni di euro sono le entrate del Titolo VI per conto terzi.