Regione, il Pd di Andria boccia le deleghe assegnate da Emiliano: «Puro esercizio personalistico del potere»

«Dovremmo cominciare a discutere seriamente sul senso del nostro mandato elettorale e se non sia stato tradito dai vertici istituzionali e politici che ci rappresentano»

sabato 5 febbraio 2022 10.14
E' una bocciatura senza appello, quella che il Partito Democratico di Andria fa delle ultime decisioni di Michele Emiliano, ovvero della delega assessorile a Rocco Palese alla " Sanità, Benessere animale, Controlli Interni, Controlli connessi alla gestione emergenza COVID-19 " e Gianfranco Lopane il conferimento di quella al " Turismo, Sviluppo e impresa turistica ". Inoltre il presidente ha nominato la consigliera regionale Grazia Di Bari, Consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.

In una nota, tutto il gruppo dirigente e quello consiliare del Partito Democratico, Michele Di Lorenzo, Lorenzo Marchio, Giovanni Vurchio, Gianni Addario, Gina Fortunato, Viviana Di Leo, Grazia Asselti, Mirko Malcangi e Gianluca Sanguedolce sottolineano la loro netta contrarietà.

«Come prima, più di prima. Di Cagno Abbrescia, Attanasio, Palese e poi chissà chi altri. Ormai siamo abituati a subire qualunque scelta arbitraria di Emiliano nella sua spasmodica ricerca di consenso, inteso come allargamento della sua "personale" sfera di influenza. La formula preferita è una riedizione del vecchio adagio "se non puoi batterli unisciti a loro". Ci troviamo culturalmente agli antipodi del concetto di egemonia gramsciana. Quindi deve dedursi che il problema non sia il presidente della Regione ma la linea politica del PD e dell'intero centrosinistra. A questo punto, come semplici iscritti, dobbiamo chiederci se abbia ancora un senso parlare di strategie politiche e di modelli culturali alternativi. Quella che indefessamente propone Emiliano è una politica interpretata come puro esercizio personalistico del potere, spogliato finanche dal fastidio del confronto e privato di quelle prospettive che oltrepassino il semplice tornaconto elettorale. In ogni città, in ogni comunità politica, dovremmo cominciare a discutere seriamente su quale sia il senso del nostro mandato elettorale e se questo non sia stato tradito dai vertici istituzionali e politici che ci rappresentano. Almeno questo è il tentativo che cercherà di realizzare il gruppo consiliare del Pd di Andria, cominciando semplicemente a porsi delle domande. Ammesso che sia ancora lecito porsi delle domande».