Regionali 2015, Piazzolla: «In sanità è vera e propria emergenza»
Intervento della candidata al consiglio della Puglia di Forza Italia
sabato 25 aprile 2015
«Nella sanità pugliese è vera e propria emergenza». Non fa giri di parole Rossella Piazzolla, candidata al consiglio regionale della Puglia nelle liste di Forza Italia che rilancia il grido d'allarme lanciato dal dott. Dino Delvecchio, Presidente dell'Ordine dei Medici della BAT, negli scorsi giorni: «Il fallimento delle politiche sanitarie messe in atto negli ultimi dieci anni di governo regionale - dice Piazzolla - che sarà acuito dalle decisioni assunte di recente in sede di esecutivo nazionale, è stato analizzato con esemplare lucidità da Delvecchio, nel suo ultimo intervento. Da anni uno dei settori che mi vede più attivamente coinvolta, sia per motivazioni professionali che politiche, è proprio quello della Sanità, ambito nel quale purtroppo la Regione Puglia si distingue in negativo, al punto da essere relegata al penultimo posto nella classifica nazionale. Una vera e propria emergenza, che nella provincia di Barletta-Andria-Trani ha toccato negli ultimi anni livelli di criticità inauditi con la chiusura di presidi ospedalieri, riduzione di strutture complesse a strutture semplici, carenze di personale al limite della sopravvivenza dei reparti e persino impossibilità di attivare nuove strutture realizzate per indisponibilità di personale qualificato».
Disagi che continuano a gravare sui cittadini: «Superfluo evidenziare quali siano i gravissimi disagi per i cittadini - ha proseguito Rossella Piazzolla - costretti sulla propria pelle a subire quotidianamente le conseguenze di decisioni scellerate con cui oggi la politica e l'amministrazione corrono ai ripari per rimediare alle falle degli sprechi milionari del passato. Per questo ritengo che la denuncia e il grido d'allarme lanciati dal dottor Delvecchio meritino ampia condivisione e siano tanto più encomiabili in quanto provenienti da un professionista del settore vicino per cultura alla parte politica che governa sia la nostra Regione che lo Stato. L'aspetto della sua analisi che invece non condivido riguarda il presunto, a suo dire, "tentativo di smantellare il sistema pubblico delle cure sanitarie per regalarne i profitti alla imprenditorialità privata"».
Concorrenza virtuosa è la via tracciata dalla stessa Piazzolla: «In una situazione di dichiarata emergenza sanitaria, con le strutture pubbliche incapaci di garantire assistenza e prestazioni nei modi e nei tempi efficienti ed efficaci a cui i cittadini hanno diritto, l'unica strada a mio avviso percorribile per consentire agli utenti di accedere agli esami diagnostici e alle cure richieste riducendo i disagi è ripensare il sistema degli accreditamenti ai privati. Una soluzione peraltro indicata anche dal Governo Renzi, che aveva previsto nel decreto sulle liberalizzazioni, purtroppo non convertito in legge, anche questo genere di riforma in materia sanitaria. A parità di costo della medesima prestazione - ha concluso Piazzolla - va data al cittadino-contribuente-utente la possibilità di scegliere se avvalersi di una struttura pubblica o privata, nell'ottica di una concorrenza virtuosa che può avere soltanto ricadute positive sulla collettività, con la contrazione delle liste d'attesa e l'incentivo ad elevare il livello qualitativo dell'intero settore sanitario».
Disagi che continuano a gravare sui cittadini: «Superfluo evidenziare quali siano i gravissimi disagi per i cittadini - ha proseguito Rossella Piazzolla - costretti sulla propria pelle a subire quotidianamente le conseguenze di decisioni scellerate con cui oggi la politica e l'amministrazione corrono ai ripari per rimediare alle falle degli sprechi milionari del passato. Per questo ritengo che la denuncia e il grido d'allarme lanciati dal dottor Delvecchio meritino ampia condivisione e siano tanto più encomiabili in quanto provenienti da un professionista del settore vicino per cultura alla parte politica che governa sia la nostra Regione che lo Stato. L'aspetto della sua analisi che invece non condivido riguarda il presunto, a suo dire, "tentativo di smantellare il sistema pubblico delle cure sanitarie per regalarne i profitti alla imprenditorialità privata"».
Concorrenza virtuosa è la via tracciata dalla stessa Piazzolla: «In una situazione di dichiarata emergenza sanitaria, con le strutture pubbliche incapaci di garantire assistenza e prestazioni nei modi e nei tempi efficienti ed efficaci a cui i cittadini hanno diritto, l'unica strada a mio avviso percorribile per consentire agli utenti di accedere agli esami diagnostici e alle cure richieste riducendo i disagi è ripensare il sistema degli accreditamenti ai privati. Una soluzione peraltro indicata anche dal Governo Renzi, che aveva previsto nel decreto sulle liberalizzazioni, purtroppo non convertito in legge, anche questo genere di riforma in materia sanitaria. A parità di costo della medesima prestazione - ha concluso Piazzolla - va data al cittadino-contribuente-utente la possibilità di scegliere se avvalersi di una struttura pubblica o privata, nell'ottica di una concorrenza virtuosa che può avere soltanto ricadute positive sulla collettività, con la contrazione delle liste d'attesa e l'incentivo ad elevare il livello qualitativo dell'intero settore sanitario».