Reddito pro capite, Fratelli d'Italia Andria: «L'evasione va ricercata nello sfruttamento dell'assistenzialismo pubblico»

Alcune riflessioni della segreteria cittadina sui dati diffusi dal MEF e sul tema della sicurezza nel territorio cittadino

giovedì 28 aprile 2022
«Nelle ultime settimane sono state pubblicate notizie e statistiche relative alla situazione reddituale dei cittadini andriesi ed alla legalità nel nostro territorio. Alle notizie sono seguite delle prese di posizione, alcune delle quali non ci sembrano rappresentare correttamente la realtà. Per quanto riguarda i dati reddituali del nostro territorio, - scrive in una nota la segreteria cittadina di Fratelli d'Italia - la statistica dispensata dal MEF non rappresenta correttamente il reale livello di reddito pro capite.

Difatti, analizzando i dati, emerge con chiarezza che, per motivi tecnici legati al metodo di tassazione, nei dati rilevati dal MEF tutta la redditività connessa all'agricoltura non è tenuta in considerazione (difatti, per ragioni tecniche storicamente legate alla precarietà del comparto agricolo, chi opera nel regime speciale dedicato all'imprenditore agricolo vede tassati i soli redditi fondiari – ad esempio, se un ettaro di terreno coltivato ad oliveto ha un reddito agrario/dominicale di circa 50 euro ed una effettiva redditività produttiva di 1.500 euro, il dato preso in considerazione per la tassazione sarà 50 euro, evidentemente non rappresentativo dell'effettivo reddito del produttore agricolo; a ciò si aggiunga che coltivatori diretti e IAP hanno diritto ad ulteriori detassazioni). Emerge con estrema chiarezza che per una città come Andria, in cui larga parte della produttività è connessa al mondo agricolo, il dato statistico rilevato dal MEF non possa rappresentare l'effettiva ricchezza e redditività del nostro territorio.

Vi è di certo un fenomeno evasivo ma che francamente riteniamo vada ricercato nello sfruttamento dell'assistenzialismo pubblico (riceviamo continuamente segnalazioni di percettori di reddito di cittadinanza e Naspi che chiedono alle imprese di lavoro di lavorare in nero o con contratti esigui per evitare di perdere le prebende pubbliche, con conseguente difficoltà da parte delle imprese nel trovare lavoratori dipendenti). Le imprese sono ormai ultra tassate e continuamente sorvegliate attraverso innumerevoli sistemi di controllo (fattura elettronica, comunicazioni periodiche, tracciabilità dei pagamenti, obbligo del POS, comunicazioni periodiche dati POS, tracciabilità degli stipendi, segnalazioni antiriciclaggio, etc.). La lettura semplicistica, forse addirittura superficiale, dei dati diffusi dal MEF ha visto bollare le imprese locali come sistemi improntati all'evasione fiscale. Invitiamo a leggere i dati statistici per quello che effettivamente sono e ad approfondire le reali dinamiche del nostro territorio, costellato di imprenditori serissimi ma che faticano a crescere per via di un assistenzialismo pubblico e dei connessi fenomeni speculativi che generano difficoltà a reperire manodopera, senza fare di tutt'erba un fascio.

L'evasione o, meglio, l'economia sommersa "criminale" è altra storia e sul tema sentiamo la necessità di collegarci alla questione sicurezza. Negli ultimi anni importanti azioni di contrasto alla criminalità organizzata hanno portato al sequestro di ingenti patrimoni, mettendo in difficoltà diversi clan operanti sul nostro territorio. Su quanto fatto non possiamo che rivolgere il nostro apprezzamento alla Procura della Repubblica e alle Forze impegnate in tali azioni (Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri). Negli ultimi tempi, tuttavia, è emerso con forza che il nostro territorio abbia grandissimi problemi legati alla microcriminalità (furti, estorsioni, rapimenti lampo, atti intimidatori). Apprendiamo quasi quotidianamente dalla stampa del fioccare di furti nelle campagne, nelle ville ed in appartamenti, fenomeni intimidatori e rapine. Facciamo nostro l'appello accorato dei cittadini e soprattutto della parte produttiva della città, fortemente scoraggiata dal proliferare di tali atti ed inibita dal continuare ad investire sul territorio, affinché inizi una seria attività di presidio del territorio per arginare tali fenomeni. Sul tema campagne e sui fenomeni "notturni" andrebbe avviata una concreta attività di coordinamento delle forze dell'ordine, possibilmente coinvolgendo i tanti istituti di vigilanza presenti ed operanti sul territorio attraverso partenariati e protocolli di intervento.

E' impensabile (quasi provocatorio) che durante le ore notturne un territorio di oltre 400 km quadrati (più del doppio di Milano!!!) possa essere presidiato da una sola pattuglia per Corpo. Senza sicurezza, gli imprenditori perdono fiducia e smettono di far crescere le proprie aziende, nel peggiore dei casi arrivando a lasciare il territorio. Abbiamo un attrattore turistico (Castel del Monte) da 250.000 visitatori l'anno, ma ancora oggi lo sviluppo turistico si muove alla velocità di un bradipo. E, tra le tante carenze e disattenzioni per il comparto, non possiamo lamentarci del mancato sviluppo turistico se poi chi tenta di investire deve raffrontarsi con lo sciacallaggio perpetrato alle strutture già dalle fasi di cantierizzazione delle opere. Saremmo curiosi di sapere se Alberto di Monaco e i vertici di Gucci abbiano dormito ad Andria…

In questa direzione l'Amministrazione comunale, la Prefettura e le Forze dell'ordine potrebbero fare tanto, purché vengano rinforzati gli organici e identificate con determinazione le priorità che, a nostro avviso, devono tenere in debita considerazione la tutela del tessuto produttivo andriese. Come forza politica offriamo tutta la nostra disponibilità al confronto con le istituzioni, ma restiamo fermi nel sostenere che nella tutela e difesa della proprietà e dei sacrifici di diverse generazioni, cittadini e imprese non possano continuare ad essere abbandonati a se stessi. In tale abbandono, evidentemente, la criminalità ha gioco facile, depredando, intimidendo, estorcendo».