Reddito di Dignità, Emiliano: «Nessun soldo tolto ai disabili»
Il Governatore di Puglia risponde alle critiche sulla misura approvata in Giunta
giovedì 12 novembre 2015
10.06
«In merito al reddito di dignità denominato ReD, intendo precisare che a nessun titolo, per finanziare la suddetta misura, saranno impiegati fondi destinati alla disabilità o comunque fondi destinati ad altri fini specifici. Saranno invece utilizzati esclusivamente fondi del bilancio ordinario regionale, fondi nazionali e del Fondo Sociale Europeo destinati alle funzioni di contrasto alla povertà. Mi pare a questo punto di poter definitivamente chiudere una polemica nata da una lettura superficiale del provvedimento». E' la risposta di Michele Emiliano, Governatore della Puglia, alle critiche delle diverse forze politiche rispetto alla misura del Reddito di Dignità approvato dalla Giunta regionale pugliese.
«La forza di questo DDL – aggiunge Titti De Simone, consigliera del Presidente per l'attuazione del programma – è di integrare tutte le azioni in un sistema di interventi per accrescerne l'efficacia. In particolare, le risorse residue derivanti dal Fondo per l'occupazione dei disabili (L. 68/1999) potranno essere integrate nel percorso ReD perche una parte importante della platea dei destinatari è composta proprio da persone disabili, le stesse per le quali troppo spesso le imprese e le organizzazioni private preferiscono pagare le sanzioni che alimentano quel fondo». «E' stato inoltre già chiarito – conclude a sua volta Emiliano - che neppure un euro in più di tasse sarà richiesto ai cittadini pugliesi per finanziare il Reddito di Dignità».
«La forza di questo DDL – aggiunge Titti De Simone, consigliera del Presidente per l'attuazione del programma – è di integrare tutte le azioni in un sistema di interventi per accrescerne l'efficacia. In particolare, le risorse residue derivanti dal Fondo per l'occupazione dei disabili (L. 68/1999) potranno essere integrate nel percorso ReD perche una parte importante della platea dei destinatari è composta proprio da persone disabili, le stesse per le quali troppo spesso le imprese e le organizzazioni private preferiscono pagare le sanzioni che alimentano quel fondo». «E' stato inoltre già chiarito – conclude a sua volta Emiliano - che neppure un euro in più di tasse sarà richiesto ai cittadini pugliesi per finanziare il Reddito di Dignità».