Red, Marmo (FI): «Politicamente poco dignitoso»
Il consigliere regionale di centrodestra motiva il voto contrario
mercoledì 2 marzo 2016
10.00
«Il Reddito di Dignità di Emiliano? Sicuramente non è un reddito e, in definitiva, rischia di essere politicamente poco dignitoso».
Così, il consigliere regionale di Forza Italia Nino Marmo ha motivato, in aula consiliare, il voto contrario al cosiddetto Red, provvedimento varato dal governo regionale per provare a contrastare le povertà crescenti della società pugliese.
«Non è un reddito - ha commentato Marmo - perché non costituisce il corrispettivo di un lavoro anche minimo, ed è politicamente poco dignitoso perché si riduce ad un mero sussidio di povertà distribuito attraverso un apparato burocratico macchinoso e pasticciato. Il Red è un salto nel buio del Presidente Emiliano, al solo scopo di bruciare sul tempo il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle e le misure del Governo Renzi già contenute nella Legge di Stabilità e nel Decreto Povertà. Ma è stata un'iniziativa maldestra - ha proseguito Marmo - perché mentre noi indugiamo a discutere del Red, la Conferenza Unificata Governo Regioni in data 11 febbraio ha approvato all'unanimità il Progetto di Attivazione Sociale e Lavorativa. Ma c'è di più: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha già emanato le linee guida dell'intervento, cioè l'ambito nel quale tutte le Regioni dovranno muoversi, nel rispetto del disegno normativo del Governo, a cui è riservata la competenza esclusiva nella materia in questione. Questo vuol dire - ha concluso Marmo - che è stato del tutto inutile inseguire questa legge sul Red. Sarebbe bastata una semplice delibera di Giunta per incardinare l'iniziativa all'interno del quadro normativo nazionale, destinando così i 70 milioni del budget del Red a misure regionali realmente a sostegno dell'inclusione sociale e lavorativa, cioè ad un autentica politica per il rilancio dell'occupazione nella nostra regione. Che poi è l'unico argomento che sta realmente a cuore alle famiglie pugliesi».
Così, il consigliere regionale di Forza Italia Nino Marmo ha motivato, in aula consiliare, il voto contrario al cosiddetto Red, provvedimento varato dal governo regionale per provare a contrastare le povertà crescenti della società pugliese.
«Non è un reddito - ha commentato Marmo - perché non costituisce il corrispettivo di un lavoro anche minimo, ed è politicamente poco dignitoso perché si riduce ad un mero sussidio di povertà distribuito attraverso un apparato burocratico macchinoso e pasticciato. Il Red è un salto nel buio del Presidente Emiliano, al solo scopo di bruciare sul tempo il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle e le misure del Governo Renzi già contenute nella Legge di Stabilità e nel Decreto Povertà. Ma è stata un'iniziativa maldestra - ha proseguito Marmo - perché mentre noi indugiamo a discutere del Red, la Conferenza Unificata Governo Regioni in data 11 febbraio ha approvato all'unanimità il Progetto di Attivazione Sociale e Lavorativa. Ma c'è di più: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha già emanato le linee guida dell'intervento, cioè l'ambito nel quale tutte le Regioni dovranno muoversi, nel rispetto del disegno normativo del Governo, a cui è riservata la competenza esclusiva nella materia in questione. Questo vuol dire - ha concluso Marmo - che è stato del tutto inutile inseguire questa legge sul Red. Sarebbe bastata una semplice delibera di Giunta per incardinare l'iniziativa all'interno del quadro normativo nazionale, destinando così i 70 milioni del budget del Red a misure regionali realmente a sostegno dell'inclusione sociale e lavorativa, cioè ad un autentica politica per il rilancio dell'occupazione nella nostra regione. Che poi è l'unico argomento che sta realmente a cuore alle famiglie pugliesi».