Reati online, le istituzioni in Puglia unite contro il proliferare di fenomeni a rischio
La Polizia postale denuncia un aumento preoccupante dei crimini che vedono coinvolti minori e social, in questo anno di "reclusione" causa Covid
mercoledì 3 febbraio 2021
Riunione questa ieri mattina tra il garante dei diritti dei minori della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio, il procuratore, Ferruccio De Salvatore, la procuratrice, Simona Filoni, la procuratrice, Dott.ssa Montanaro, il presidente del tribunale per i minorenni di Bari, Riccardo Greco, la presidente del tribunale per i minorenni di Lecce, Lucia Rabboni, la presidente del tribunale per i minorenni di Taranto, Bombina Santella, la dirigente del compartimento Polizia postale e comunicazioni di Bari, Ida Tammaccaro ed Mario Trifiletti per l'Ufficio Scolastico Regionale.
Argomento di discussione il contrasto ai fenomeni connessi con comportamenti a rischio nell'utilizzo dei social (bullismo, revenge porn, pedo-pornografica, adescamento, istigazione al suicidio) per cui la presidente del Consiglio, Loredana Capone, intervenuta in apertura, ha dichiarato la sua piena attenzione e disponibilità a stimolare interventi da parte dell'Organo Legislativo regionale, anche per la creazione di un tavolo tecnico/osservatorio per lo studio del fenomeno e la redazione di linee operative per azioni sinergiche.
Tali fenomeni sono stati ulteriormente esacerbati dalle restrizioni connesse alla pandemia in atto da quasi un anno, che hanno prodotto distanziamento sociale e relazionale, hanno acuito le diseguaglianze economiche e sociali e le situazioni di povertà educativa. Tutti i partecipanti hanno concordato di lavorare insieme per riportare al centro degli interventi la scuola, come luogo privilegiato per gli interventi di tutela delle persone di minore età. Nella scuola infatti risulta più efficace la presa in carico dei minori e delle loro famiglie, è il luogo in cui è facile intercettare indici di rischio e fattori predittivi di rischio.
Di concerto con l'Ufficio Scolastico Regionale e con la filiera istituzionale, saranno promossi ed organizzati dei percorsi di formazione per la navigazione sicura, rivolto a magistrati minorili, operatori sociali, assistenti sociali, ma anche azioni di informazione e sensibilizzazione per genitori e minori. L'educazione al digitale (contrasto dei comportamenti a rischio on line) deve rientrare insieme all'educazione al benessere a scuola nelle materie oggetto della programmazione dei percorsi di educazione civica. Vanno sostenuti anche gli altri luoghi di aggregazione come i centri famiglia, i centri aperti polivalenti, i centri diurni per minori e gli altri servizi socio-educativi. Sarà necessario moltiplicare i luoghi di promozione per l'educazione alla digitalizzazione per studenti e famiglie.
I dati forniti dalla polizia postale sono raccapriccianti e testimoniano il raddoppio avvenuto in questo anno di isolamento forzato dei reati on line e purtroppo le campagne di carattere preventivo, seppur numerose, anch'esse erogate via web, hanno riscontrato un calo della partecipazione ed attenzione. La stessa Polizia postale invita a promuovere, attraverso la rete istituzionale, gli strumenti di controllo e protezione già esistenti: il loro sito web https://www.commissariatodips.it/ e l'App "youpol".
Argomento di discussione il contrasto ai fenomeni connessi con comportamenti a rischio nell'utilizzo dei social (bullismo, revenge porn, pedo-pornografica, adescamento, istigazione al suicidio) per cui la presidente del Consiglio, Loredana Capone, intervenuta in apertura, ha dichiarato la sua piena attenzione e disponibilità a stimolare interventi da parte dell'Organo Legislativo regionale, anche per la creazione di un tavolo tecnico/osservatorio per lo studio del fenomeno e la redazione di linee operative per azioni sinergiche.
Tali fenomeni sono stati ulteriormente esacerbati dalle restrizioni connesse alla pandemia in atto da quasi un anno, che hanno prodotto distanziamento sociale e relazionale, hanno acuito le diseguaglianze economiche e sociali e le situazioni di povertà educativa. Tutti i partecipanti hanno concordato di lavorare insieme per riportare al centro degli interventi la scuola, come luogo privilegiato per gli interventi di tutela delle persone di minore età. Nella scuola infatti risulta più efficace la presa in carico dei minori e delle loro famiglie, è il luogo in cui è facile intercettare indici di rischio e fattori predittivi di rischio.
Di concerto con l'Ufficio Scolastico Regionale e con la filiera istituzionale, saranno promossi ed organizzati dei percorsi di formazione per la navigazione sicura, rivolto a magistrati minorili, operatori sociali, assistenti sociali, ma anche azioni di informazione e sensibilizzazione per genitori e minori. L'educazione al digitale (contrasto dei comportamenti a rischio on line) deve rientrare insieme all'educazione al benessere a scuola nelle materie oggetto della programmazione dei percorsi di educazione civica. Vanno sostenuti anche gli altri luoghi di aggregazione come i centri famiglia, i centri aperti polivalenti, i centri diurni per minori e gli altri servizi socio-educativi. Sarà necessario moltiplicare i luoghi di promozione per l'educazione alla digitalizzazione per studenti e famiglie.
I dati forniti dalla polizia postale sono raccapriccianti e testimoniano il raddoppio avvenuto in questo anno di isolamento forzato dei reati on line e purtroppo le campagne di carattere preventivo, seppur numerose, anch'esse erogate via web, hanno riscontrato un calo della partecipazione ed attenzione. La stessa Polizia postale invita a promuovere, attraverso la rete istituzionale, gli strumenti di controllo e protezione già esistenti: il loro sito web https://www.commissariatodips.it/ e l'App "youpol".