Rapporto INVALSI 2021, gravi i danni causati alla scuola dalla pandemia e dalla DaD a singhiozzo

In Puglia si registra un calo degli apprendimenti ed una rilevante dispersione scolastica

sabato 17 luglio 2021 5.39
I risultati presentati nel rapporto INVALSI del 2021, resi noti nei giorni scorsi, rappresentano la prima misurazione su larga scala degli effetti delle restrizioni conseguenti alla pandemia sugli apprendimenti di base (italiano, matematica e inglese) conseguiti dagli studenti italiani.

Si è verificato, purtroppo, ciò che era stato da molti previsto: un "calo generalizzato, in particolare nella scuola superiore, dei livelli di apprendimento misurati nel corrente anno scolastico" (le rilevazioni sono state condotte fra marzo e maggio scorsi) rispetto a quelli del 2018 e del 2019.

Il Garante regionale Ludovico Abbaticchio a conclusione di un anno scolastico molto particolare e ancora profondamente influenzato dalla presenza del Covid-19, osserva con sconcerto i dati riportati dalle prove INVALSI 2021 sulle rilevazioni degli apprendimenti nelle classi II e V primaria, nella classe III della scuola secondaria di primo grado e dell'ultima classe della scuola secondaria di secondo grado.
I dati rappresentano la prima misurazione su larga scala degli effetti sugli apprendimenti di base conseguiti (Italiano, Matematica e Inglese), dopo lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza a causa dell'elevato numero dei contagi
I risultati della scuola primaria fanno emergere alcune indicazioni che possono lasciare intravedere aspetti problematici che nel ciclo secondario contribuiscono a determinare risultati molto diversi sul territorio nazionale e tra le scuole.
Già a partire dal ciclo primario, in Italiano, in Inglese e ancora di più in Matematica si riscontra una differenza dei risultati tra scuole e tra classi nelle regioni meridionali. Ciò significa che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi.
In tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. Inoltre, tra questi ultimi diminuisce di più la quota di studenti con risultati più elevati. Si riduce quindi l'effetto perequativo della scuola sugli studenti che ottengono risultati buoni o molto buoni, nonostante provengano da un ambiente non favorevole (i cosiddetti resilienti).
I divari territoriali tendono ad ampliarsi.

Emergono forti evidenze di disuguaglianza educativa nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l'effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.

Rispetto al 2019 si riscontra:
- un calo di circa 10 punti in Italiano a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni;
- un calo di circa 10 punti in Matematica a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni con percentuali molto elevate di allievi al di sotto del livello minimo nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare in Campania e Puglia
In molte regioni del Mezzogiorno oltre la metà degli studenti non raggiunge nemmeno la soglia minima di competenze:
1. In Italiano Puglia 59%
2. In Matematica Puglia 69%

Le percentuali di allievi che non raggiungono il traguardo previsto al termine dell'ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado divengono molto preoccupanti, se non addirittura drammatiche, sia per Inglese reading: Puglia e Calabria 67%, che per Inglese-listening Puglia 78%,
La pandemia ha aggravato anche il problema della dispersione scolastica, soprattutto nelle sue componenti più difficili da individuare e quantificare. La disponibilità di dati censuari sugli apprendimenti, confrontabili su base nazionale, permette di individuare quegli studenti che, pur non essendo dispersi in senso formale, (dispersione scolastica implicita o nascosta) escono però dalla scuola senza le competenze fondamentali, quindi a forte rischio di avere prospettive di inserimento nella società.

In Puglia la percentuale della dispersione scolastica implicita che nel 2019 su scala nazionale registrava un 7%, si è attestata al 16,2%, considerevolmente più alto della media nazionale.
È necessario, difronte a dati così drammatici per la Puglia adoperarsi immediatamente per invertire il trend negativo ed affrontare la situazione in maniera sinergica e condivisa, la scuola dovrà aprirsi a nuove forme organizzative strutturali ( scuola aperta e altre forme di accoglienza dei minori) rivedendo anche la relazione con le famiglie, si dovranno prevedere incentivi all'utilizzo del lavoro agile ed alla conciliazione affinché i ragazzi a casa siano più seguiti e affiancati e maggiori investimenti a sostegno dell'acquisto di dispositivi per l'e-learning e per il potenziamento della rete mobile.
Sarà necessario lavorare insieme a tutte le istituzioni e gli organismi di riferimento affinché attraverso una visione d'insieme ed un lavoro sinergico non solo si possano superare queste difficoltà ma si possa anche costruire un sistema più adeguato e più accogliente per i nostri ragazzi.