Questore Pinzello: «Perfetta sinergia». Colonnello Castello: «Le indagini proseguono»

Droga a fiumi per un mercato fiorente e diversificato. Nel corso del tempo ritrovato anche esplosivo

venerdì 7 febbraio 2014 14.57
A cura di Stefano Massaro
Un duro colpo quello inferto stamane alla criminalità organizzata con un'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e che ha visto impegnati uomini della Polizia di Stato e militari dell'Arma dei Carabinieri. Un'intervento congiunto negli anni che, durante la conferenza stampa di questa mattina nel Chiostro di San Francesco ad Andria, ha avuto una perfetta sinergia di intenti e di sviluppo sino agli arresti di questa mattina.

«Le ingenti somme di denaro che la droga permetteva di acquisire - ha detto il Questore di Bari, Domenico Pinziello - servivano a diversificare le azioni malavitose ma soprattutto a sostentare i detenuti. Vi era droga di ogni tipo proveniente da diversi luoghi ed il sequestro di 7 chili di sostanze stupefacenti in una sola operazione, danno il metro di paragone di quanto importante fosse la fiorente attività delle due famiglie. Il rinvenimento anche di materiale esplosivo - ha proseguito Pinziello - è la testimonianza di come il gruppo criminale avesse diversificato le attività pur avendo avuto momenti di crisi e disarticolazione interna. La perfetta sinergia tra Polizia e Carabinieri ha portato ad una ripartizione dei compiti che ha permesso di portare a termine un'operazione in modo assolutamente silenzioso e mirato». Nello specifico il racconto del Dirigente del Commissariato di Andria, Vincenzo Massimo Modeo e del capo della Squadra Mobile di Bari, Rinella, hanno fatto luce su tutte le diverse azioni di Polizia al seguito del clan Pesce.

«Le indagini proseguono sul fronte del sequestro dei beni patrimoniali - ha ribadito il Colonnello Rosario Castello, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari - ci sono ancora colpi da infliggere alla criminalità organizzata. Questa è stata un'attività condotta in piena sinergia e sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia. Andria era diventato un vero e proprio bazar di tutti i tipi di stupefacenti - ha concluso il Colonnello Castello - con acquirenti e tossici provenienti non solo dalla Puglia ma anche delle regioni limitrofe». Per l'Arma dei Carabinieri, invece, il racconto delle indagini al seguito del clan Pistillo è stato fatto dal Capitano del Comando Andriese, Roberto Orlanducci.