Quattromila spartiti musicali composti nei campi di concentramento

Presentato all'ITA di Andria, il «Thesaurus» della musica concentrazionaria a cura del pianista Lotoro. Incontro per alunni ed autorità per la presentazione di un'enciclopedia discografica cartacea

sabato 26 gennaio 2013 0.56
Sono più di quattromila gli spartiti musicali composti nei campi di concentramento e recuperati attraverso un viaggio nelle capitali europee segnate dallo sterminio degli ebrei nel corso del secondo conflitto mondiale. Si tratta di una piccola parte di una fonte inesauribile di materiale musicale che il tempo ha purtroppo cancellato. Questo materiale è stato raccolto in un'enciclopedia discografica prima e in una cartacea dopo, che è stata presentata nell'Aula Magna dell'Istituto tecnico Agrario Umberto I di Andria.

Il «Thesaurus» della musica concentrazionaria è stato curato dal pianista ebreo barlettano Francesco Lotoro, che in occasione della Giornata della Memoria che si celebra per commemorare le vittime della Shoah, ha incontrato gli alunni dell'Ita e le autorità provinciali. Si tratta di una fonte di documenti preziosa non solo per la cultura musicale ma anche per la storia e la letteratura del XX secolo, in quanto dimostra quali conseguenze abbiano causato la discriminazione e l'uccisione di musicisti ebrei di cui in pochi anni è scomparsa una intera generazione di compositori, direttori d'orchestra, quartettisti, solisti e virtuosi, jazzisti e uomini di spettacolo e varietà.

«Quella di oggi - ha detto l'Assessore alla Pubblica Istruzione della BAT, Camero - è una lezione molto più importante di quella studiata fra i banchi di scuola perchè offre agli studenti una testimonianza diretta del lavoro che il pianista Lotoro ha fatto recuperando il materiale musicale». Sulla stessa linea il Presidente del Consiglio Provinciale, Valente: «Compito delle istituzioni è quello di rendere sempre vivo e attuale il ricordo, perché, attraverso le tristi pagine della storia nazista, gli studenti possano soprattutto imparare per non commettere gli errori di chi ci ha preceduto».