Mille scarpette rosse per l'installazione di "Zapatos Rojos"
Una marcia silenziosa tra i campanili di Andria con l'artista messicana Elina Chauvet
domenica 13 aprile 2014
10.03
Mille scarpette rosse per dire un accorato "no" alla violenza sulle donne: 33 sono state le prime "Zapatos Rojos" che l'artista messicana Elina Chauvet ha posizionato nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II ad Andria, in ricordo della prima installazione nel 2009 di arte pubblica immaginata nella città di Juarez in Messico al confine con gli Stati Uniti, dove moltissime donne sono state violentate, rapite ed uccise, nel più totale silenzio e con la connivenza di istituzioni e comunità. E' lì che si è parlato per la prima volta di femminicidio ed è lì che l'artista Elina Chauvet ha immaginato le sue scarpette rosse a testimonianza di una marcia silenziosa intrisa di sangue e vergogna.
Ad Andria, ieri, una testimonianza forte e rilevante del ruolo simbolico e comunicativo di un progetto di arte pubblica in cui i cittadini, gli enti e le istituzioni sono direttamente coinvolti nella preparazione e nella installazione. E così, dopo settimane di preparazione con circa 600 scarpette raccolte, durante la giornata di ieri sono state moltissime le persone che sono giunte in "Piazza Catuma" per consegnare le proprie scarpette e colorarle di rosso in modo da lasciare la propria testimonianza di presenza e vicinanza alle tematiche. Molti ragazzi, associazioni provenienti da tutta la provincia, gruppi giunti in città per conoscere l'artista messicana per la prima volta nel Mezzogiorno d'Italia.
Sino alle 22 sono state ben oltre un migliaio le persone alternatesi in Piazza oltre a numerosissimi media e fotografi. La curatrice italiana del progetto, Francesca Guerisoli è stata coadiuvata dai moltissimi giovani dell'Istituto Artistico "Colasanto" di Andria, con il coordinamento della Consigliera di Parità della BAT, l'avvocato Stefania Campanile, l'associazione culturale Hydra, Amnesty International Andria, il Centro Antiviolenza Provinciale "Futura" e la Cooperativa Sociale Tempi Nuovi. Tante le associazioni andriesi che hanno collaborato tra cui Tutt'altro, Libera, Carsica, L'Altrove, Unia, Arcigay - BAT. L'evento ha potuto contare sul patrocinio dell'Assessorato al Welfare della Regione Puglia, della Provincia BAT e del Comune di Andria.
Ad Andria, ieri, una testimonianza forte e rilevante del ruolo simbolico e comunicativo di un progetto di arte pubblica in cui i cittadini, gli enti e le istituzioni sono direttamente coinvolti nella preparazione e nella installazione. E così, dopo settimane di preparazione con circa 600 scarpette raccolte, durante la giornata di ieri sono state moltissime le persone che sono giunte in "Piazza Catuma" per consegnare le proprie scarpette e colorarle di rosso in modo da lasciare la propria testimonianza di presenza e vicinanza alle tematiche. Molti ragazzi, associazioni provenienti da tutta la provincia, gruppi giunti in città per conoscere l'artista messicana per la prima volta nel Mezzogiorno d'Italia.
Sino alle 22 sono state ben oltre un migliaio le persone alternatesi in Piazza oltre a numerosissimi media e fotografi. La curatrice italiana del progetto, Francesca Guerisoli è stata coadiuvata dai moltissimi giovani dell'Istituto Artistico "Colasanto" di Andria, con il coordinamento della Consigliera di Parità della BAT, l'avvocato Stefania Campanile, l'associazione culturale Hydra, Amnesty International Andria, il Centro Antiviolenza Provinciale "Futura" e la Cooperativa Sociale Tempi Nuovi. Tante le associazioni andriesi che hanno collaborato tra cui Tutt'altro, Libera, Carsica, L'Altrove, Unia, Arcigay - BAT. L'evento ha potuto contare sul patrocinio dell'Assessorato al Welfare della Regione Puglia, della Provincia BAT e del Comune di Andria.