Quando la carità viene sanzionata: la vicenda di un volontario andriese multato

L'uomo aveva ritirato alcune scatole di uova dalla Casa Accoglienza "S. Maria Goretti" per le famiglie bisognose

giovedì 30 aprile 2020 17.30
«Incredibile, ma vero. Ieri mattina avevo commissionato a un volontario della mia parrocchia (chiesa del SS. Sacramento) di ritirare dalla Casa di Accoglienza "S. Maria Goretti" alcune scatole di uova che don Geremia aveva messo a disposizione per le famiglie bisognose e in difficoltà delle parrocchie». Sgomento e amareggiato, don Vincenzo Giannelli, parroco della chiesa SS. Sacramento di Andria, ci inoltra il racconto di un volontario protagonista di una vicenda surreale: multato mentre operava un'azione di carità per le famiglie bisognose. Ecco le sue parole:

«Ieri mattina alle ore 9.30 ho finito di caricare in macchina le confezioni di uova in piazza Duomo, salgo in macchina per avviarmi verso la parrocchia. Svolto subito in via La Corte e vengo fermato da una volante di carabinieri in posto di blocco (praticamente aveva percorso poche decine di metri n.d.r.). Avvicinatosi alla mia vettura il carabiniere subito mi chiede dove stavo andando, da dove provenivo e cosa fossero quegli scatoloni che avevo nel sedile posteriore. Gli spiego che sono un volontario della parrocchia e che ero stato in Casa Accoglienza per ritirare delle uova che avevo sistemato nel vano posteriore.

Successivamente mi chiede la carta di circolazione e la patente e incalza con domande del tipo di chi è l'autovettura e come mai ce l'avessi io. Assolto in queste richieste mostro il tutto e lo vedo andare via. Forse, impaziente di volermi sanzionare a tutti i costi, ritorna dopo 15 secondi e mi dice che comunque doveva sanzionarmi perché non avevo la cintura di sicurezza. Ammetto questa mancanza, mi scuso e gli dico: si ora la metto; chiedendogli di evitare di sanzionarmi. Ero preso dalla fretta di partire perché la mia macchina, nell'operazione di carico delle uova, intralciava il passaggio delle macchine e quindi ho fatto in fretta. Il carabiniere va via e dopo qualche minuto mi chiede di scendere e di andare a firmare il verbale. Nell'attesa contattavo don Vincenzo per spiegarli quello che stava accadendo in quei pochi secondi e quest'ultimo mi chiedeva di poter parlare con il carabiniere.

Quest'ultimo risponde con un insano cinismo "non parlo con nessuno e non mi interessa quello che stai facendo". Faccio silenzio chiudo la chiamata con don Vincenzo e mi avvicino all'altro suo collega che stava notificando la multa. Mentre mi chiede di firmare, io con grande libertà e rispetto, rivolgendomi al carabiniere dico: "Così lei sta benedicendo un opera di carità". Il carabiniere mi risponde con tono ruvido: "Sono cristiano come lei". Ritiro la multa e lo guardo ma non dico nulla e mentre salgo in macchina penso che una delle virtù cristiane sia la carità. Cosa che non ho visto in quel carabiniere cristiano".


«Che dire di fronte a tutto questo. Mi aspetto - tiene a sottolineare don Vincenzo Giannelli - da uomini che rivestono ruoli istituzionali un po' di comprensione, visto che il giovane non contravveniva alle disposizioni ministeriali ma era lì per servizio. Credo che dobbiamo essere riconoscenti verso queste persone che, volontariamente e a proprie spese, si prodigano ad aiutare le persone bisognose, anziani soli portando nelle loro case buste di alimenti, medicinali e aiuti di ogni genere. Certamente questo non depone bene verso l'Arma dei Carabinieri, chiamata la benemerita, se alcuni suoi membri, nell'ambito del loro servizio, non ci mettono il cuore. Solo allora le cose si vedono in maniera diversa. Si legge nel "Piccolo principe": "Non si vede bene che col cuore".

Mi vengono in mente le parole di Gesù ai farisei dopo aver guarito l'uomo dalla mano inaridita avvenuta in giorno di sabato. A quelle persone non importava tanto gioire per la guarigione dell'uomo, ma che la guarigione fosse avvenuta in giorno di sabato, giorno sacro per gli ebrei. Contro questa mentalità legalista Gesù afferma: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!" (Mc 2, 27). Desidero vivere in una società che sostiene, protegge, promuove le varie forme di volontariato e non che le mortificano. Molti volontari girano con la paura di essere sanzionati benché operano per il bene dell'uomo fragile e debole», conclude don Vincenzo Giannelli.

Quello raccontato da don Vincenzo purtroppo non è stato il solo episodio avvenuto in città per il quale sarebbe stato necessario, nell'applicare la legge, la consueta elasticità e buonsenso, come il caso del cittadino che mentre si stava recando nel suo garage, all'uscita di casa (al civico accanto!!!), è stato multato perchè trovato fuori dalla sua abitazione. Dura lex sed lex il noto brocardo romano potrebbe calzare a fronte di queste situazioni.

La particolarità del momento, le vicende convulse di questi giorni, vedere piazze e luoghi di Andria, come stamane piazza Municipio, dopo l'assembramento spontaneo dei mercatali, trasformata in una piazza d'armi, con nell'ordine Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri a presidiare solo alberi e panchine, lascia veramente l'amaro in bocca, in quanto si potevano svolgere tali servizi in maniera meno muscolosa e più accorta.

Per quanto ci riguarda, comprendiamo bene che svolgere il proprio lavoro comporta molto spesso delle scelte ma se queste decisioni vengono prese anche con il cuore, oltre che con la mente, si potrebbero evitare certe situazioni che non fanno bene a chi si dona agli altri o chi del rispetto della legge ha fatto il proprio habitus mentale.