Qualità in agricoltura e Politica Agricola Comunitaria: ieri un incontro
Conte Spagnoletti-Zeuli: «Si rischia un tracollo. Bisogna intervenire subito»
venerdì 21 marzo 2014
15.30
«Si rischia un tracollo per l'intero territorio. Bisogna intervenire subito». Con queste poche rassicuranti parole, il Conte Spagnoletti-Zeuli, ha introdotto i lavori di un seminario formativo sul sistema di controllo e del disciplinare di qualità CEQ, organizzato proprio nella splendida location dell'Azienda agricola di famiglia nella Masseria Zagaria in agro di Andria. Un incontro divulgativo per discutere dei requisiti previsti dal progetto istitutivo del Sistema di Qualità Nazionale "Alta Qualità" nel settore dell'olio extra vergine di oliva, ma che è servito anche a rimarcare un aspetto essenziale che sta caratterizzando il delicato momento storico: non si può adottare così come è il nuovo documento di Politica Agricola Comunitaria perchè si penalizzerebbe in modo decisivo l'intero comparto ed in particolare il nord barese.
«La qualità in questo territorio la facciamo da sempre - ha detto ancora il Conte Spagnoletti-Zeuli - certo c'è sempre da migliorare ma ad un certo punto la ricerca della qualità serve che ripaghi. La nuova Politica Agricola Comunitaria ci penalizzerebbe oltremodo e ne siamo davvero preoccupati, poichè si rischia di abbandonare in modo deciso un territorio che ha nell'agricoltura e nel mondo olivicolo una grande fetta di occupazione. L'olivicoltura può essere un ottimo volano di lavoro».
Al centro delle problematiche i finanziamenti che scenderebbero di circa il 60% rispetto ad ora: «Se si perdono tutti questi soldi - ha proseguito il Conte Spagnoletti-Zeuli - il nord barese ne sarebbe molto penalizzato proprio perché punta da sempre sulla qualità e per fare qualità si spende di più. Si parla di regionalizzazione delle risorse e quindi di una uniforme distribuzione da Aosta a Trapani, ma questo non è possibile perché i territori sono alquanto diversi e diversificati. Molto più plausibile una regionalizzazione in aree omogenee e questa del nord barese è un'area omogenea con una produzione specifica. Bisogna anche aiutare con più decisione l'agricoltore attivo, cioè colui il quale vive solo di agricoltura e fornire un premio maggiore per chi va sui mercati anche esteri con il prodotto di qualità. Per concludere sarebbe necessario sfoltire la burocrazia tagliando finanziamenti per chi produce al di sotto dei 400 euro. Insomma bisognerebbe arrivare a competere con il Sistema irlandese - ha concluso il Conte Spagnoletti-Zeuli - loro al massimo perderanno il 30% delle risorse».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino: «Per troppo tempo i nostri prodotti olivicoli non hanno avuto la giusta attenzione nel mercato - ha detto Giorgino - ora bisogna sempre più puntare sulla qualità e combattere assieme le sfide del mercato globale al quale si è chiamati tutti i giorni. I nostri prodotti hanno una grande ed importante dignità».
«La qualità in questo territorio la facciamo da sempre - ha detto ancora il Conte Spagnoletti-Zeuli - certo c'è sempre da migliorare ma ad un certo punto la ricerca della qualità serve che ripaghi. La nuova Politica Agricola Comunitaria ci penalizzerebbe oltremodo e ne siamo davvero preoccupati, poichè si rischia di abbandonare in modo deciso un territorio che ha nell'agricoltura e nel mondo olivicolo una grande fetta di occupazione. L'olivicoltura può essere un ottimo volano di lavoro».
Al centro delle problematiche i finanziamenti che scenderebbero di circa il 60% rispetto ad ora: «Se si perdono tutti questi soldi - ha proseguito il Conte Spagnoletti-Zeuli - il nord barese ne sarebbe molto penalizzato proprio perché punta da sempre sulla qualità e per fare qualità si spende di più. Si parla di regionalizzazione delle risorse e quindi di una uniforme distribuzione da Aosta a Trapani, ma questo non è possibile perché i territori sono alquanto diversi e diversificati. Molto più plausibile una regionalizzazione in aree omogenee e questa del nord barese è un'area omogenea con una produzione specifica. Bisogna anche aiutare con più decisione l'agricoltore attivo, cioè colui il quale vive solo di agricoltura e fornire un premio maggiore per chi va sui mercati anche esteri con il prodotto di qualità. Per concludere sarebbe necessario sfoltire la burocrazia tagliando finanziamenti per chi produce al di sotto dei 400 euro. Insomma bisognerebbe arrivare a competere con il Sistema irlandese - ha concluso il Conte Spagnoletti-Zeuli - loro al massimo perderanno il 30% delle risorse».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino: «Per troppo tempo i nostri prodotti olivicoli non hanno avuto la giusta attenzione nel mercato - ha detto Giorgino - ora bisogna sempre più puntare sulla qualità e combattere assieme le sfide del mercato globale al quale si è chiamati tutti i giorni. I nostri prodotti hanno una grande ed importante dignità».