Puliamo il mondo: i sub andriesi rastrellano l'immondizia dai fondali del Mar Piccolo di Taranto

I soci del Centro Subacqueo di Andria, guidati da Giuseppe Bartolomucci, hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Legambiente

lunedì 1 ottobre 2018 10.22
A cura di Riccardo Di Pietro
Non hanno voluto mancare all'appuntamento ambientalista, la dozzina di sub andriesi del Centro Subacqueo di Andria, capitanti da Giuseppe Bartolomucci, che in occasione della 26esima edizione della manifestazione di Legambiente "Puliamo il Mondo", ha partecipato ieri mattina, 30 settembre, alla pulizia dei fondali del Mar Piccolo a Taranto, insieme ad altri subacquei provenienti da altre parti della Puglia.

In questa località della costa pugliese, si trova una particolare oasi di cavallucci marini stanziali, purtroppo messa in pericolo da un costante assalto da parte di rifiuti di ogni genere, specie di plastica, che stanno depauperando la zona, creando non pochi problemi all'habitat circostante.

Si tratta dell'ennesima iniziativa dei sub guidati da Giuseppe Bartolomucci, del Centro Subacqueo di Andria, che hanno preso parte ad altre iniziative del genere nei mari più vicini ad Andria, come quelli di Trani, Bisceglie e Barletta, ogni volta che si palesa l'opportunità.

"Per chi come noi vive il mare in maniera continua, aver contribuito alla riuscita di questa iniziativa, che ha visto mobilitati tanti amici che come noi amano la natura ed in particolare il bel mare pugliese, ci rende particolarmente orgogliosi. Il rispetto dell'ambiente passa attraverso una sana collaborazione cittadini ed istituzioni. Invitiamo sempre tutti coloro che incontriamo nelle nostre escursioni ad avere rispetto del mare, tutelando in primis la sua integrità, non abbandonando rifiuti di alcun genere e non deturpando fondali e l'incantevole flora e fauna che contorna la nostra costa. Sicuramente altre iniziative del genere ci vedranno impegnati, convinti come siamo che solo attraverso la promozione del territorio riusciremo ad avere maggiore considerazione da parte di quanti utilizzano il mare e quindi la natura", ha concluso Giuseppe Bartolomucci.
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