Psr, Marmo: «Chi se ne sta occupando? Agricoltori in perenne attesa»

Nota del consigliere regionale della Puglia di Forza Italia, Nino Marmo

lunedì 20 luglio 2015 13.09
«Il 22 luglio del 2014 è scaduto il termine per l'approvazione e l'inoltro all'Unione Europea del Piano di Sviluppo Rurale, strumento essenziale per la gestione dei fondi europei relativi alla programmazione 2014-2020. Oggi, siamo a luglio 2015 e non sappiamo che fine abbia fatto il Psr, mentre gli agricoltori vengono tartassati da cartelle esattoriali, imu agricola e calamità naturali. Dopo tre mesi, ovvero ad ottobre 2014, l'assessore Nardoni si degnò, finalmente, di presentare in Commissione consiliare le linee guida del Piano». Non usa mezzi termini il consigliere regionale andriese di Forza Italia, Nino Marmo riguardo al PSR: «Il resto della storia è noto a tutti - prosegue nella nota Nino Marmo - abbiamo portato avanti una vera e propria battaglia, evidenziando tutte le falle di una programmazione a dir poco scellerata. Per fare solo un esempio di allocazioni finanziarie incredibili, basta ricordare che sono stati previsti 20 milioni di euro per le calamità naturali (alla faccia della Xylella), contro 33 milioni per le consulenze e 25 milioni per la comunicazione. Fu subito evidente la visione distorta e contorta sottesa alla redazione del piano. Abbiamo persino presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore all'Agricoltura, in un momento di difficoltà acuta del settore che non aveva trovato, però, una guida seria per uscire dal baratro».

«A maggio 2015 - ha proseguito Nino Marmo - dall'Ue sono arrivate le conferme di quanto sostenevamo con profonda convinzione: il Psr presentato in ritardo dalla Puglia non è stato semplicemente bocciato, ma ha ricevuto un giudizio pesantissimo da Bruxelles. Un giudizio che ha certificato la preoccupante e pericolosa incompetenza del centrosinistra, con un totale di 640 osservazioni negative tra tabelle illeggibili ed errori nei riferimenti normativi. Così, l'Ue ha dato un colpo di spugna al piano pugliese, ma oggi c'è qualcuno che se ne sta occupando? Emiliano trattiene le deleghe ed è diventato un tuttofare, ma chi sta vigilando sull'iter e lavorando per avviare, in zona Cesarini, il Psr in Puglia? Una programmazione che, bisogna sottolinearlo, è in ritardo di oltre un anno. L'agricoltura ha bisogno di un assessore ed Emiliano non può subordinare gli interessi del comparto alla sua demagogia. Mi auguro che se ne renda conto, prima che la Puglia sia costretta a perdere centinaia di milioni di euro. Nel frattempo, qualcuno si degni di far sapere agli agricoltori pugliesi quale sia la reale situazione del Piano di Sviluppo Rurale».