Provincia e Comune contro il Consorzio Terre d'Apulia: «Stop alle cartelle pazze»
Dopo l'incontro di ieri, i due enti scrivono alla Regione Puglia. Agricoltori preoccupati
giovedì 26 giugno 2014
10.05
Centinaia di cartelle esattoriali sono in arrivo o sono già giunte ai proprietari terrieri ed imprenditori agricoli del territorio del nord barese da parte del Consorzio di Bonifica "Terre d'Apulia". In particolare sembrerebbe esser errato o non interamente corretto il tributo 630 relativo alla bonifica dei terreni ed alla bonifica dei fabbricati del 2014 per una diversa situazione catastale nonchè un servizio che non crea un beneficio reale ai proprietari. Queste in sintesi le rivendicazioni rilanciate, durante un incontro effettuatosi ieri mattina in Provincia, proprio dalla BAT e dal Comune di Andria, uno dei più penalizzati dall'arrivo di queste cartelle esattoriali.
«Stop alle cartelle pazze», è in sintesi l'appello alla Regione Puglia ed al Consorzio di Bonifica da parte del Presidente della Provincia BAT, Ventola e del Sindaco di Andria, Nicola Giorgino: «A seguito di numerose sollecitazioni di Comuni, Associazioni e Cittadini, ho provveduto a convocare un incontro con le Organizzazioni regionali del settore Agricolo - ha detto ieri a margine dell'incontro, Francesco Ventola - Tanto per un esame congiunto della situazione relativa alle cartelle esattoriali richiamate in oggetto che hanno scatenato iniziative di protesta con la discesa in piazza degli imprenditori agricoli. Premessa l'unanime e positiva considerazione sul ruolo dei Consorzi di Bonifica, quali organismi di autogoverno di conservazione e difesa del suolo e di tutela ed uso delle risorse idriche gli stessi possono e devono essere rilanciati. Ritenendo ingiusti ed errati gli avvisi di pagamenti crediamo che la Regione debba disporre un atto di indirizzo nei confronti del Consorzio teso all'annullamento o sospensione in autotutela degli avvisi al fine di aprire un tavolo di supporto e verifica. Innanzitutto è necessario censire ed accertare le ditte catastali effettivamente esistenti sul territorio, poi è necessario elaborare un piano industriale di breve, medio e lungo periodo, per il Consorzio ed infine stabilire limiti minimi e massimi nei quali operare, quanto agli indici utilizzati alla base dei calcoli, che tengano conto dei servizi effettivamente resi e dei benefici ricevuti, in ossequio al generale principio di sostenibilità del tributo».
La richiesta di sospensione del tributo arriva anche dal Primo Cittadino di Andria: «Gli avvisi stanno determinando una serie di proteste da parte dei proprietari terrieri - dice il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino - è necessario urgentemente sedersi attorno ad un tavolo ed affrontare e chiarire una serie di aspetti legati all'interpretazione dell'applicazione del tributo 630 ed alle modalità con le quali sono stati inoltrati gli avvisi di pagamento. Molti degli avvisi non sono corrispondenti alla situazione catastale attuale e stanno creando apprensione ed una serie di disagi in considerazione anche della concomitanza di altre scadenze legate ad altre imposte quali I.M.U., T.A.S.I., T.A.R.I. che stanno incidendo pesantemente sulla intera comunità andriese e non solo, oltre a non trascurare i danni arrecati alle produzioni dalle recenti calamità atmosferiche che rischiano di mettere in ginocchio l'intera economia locale. Chiediamo di valutare, in via preliminare, l'immediata sospensione del versamento del tributo e fissare un incontro urgente, unitamente a tutti i comuni interessati, in modo da definire le problematiche segnalate e quelle che eventualmente emergeranno in sede di incontro».
«Stop alle cartelle pazze», è in sintesi l'appello alla Regione Puglia ed al Consorzio di Bonifica da parte del Presidente della Provincia BAT, Ventola e del Sindaco di Andria, Nicola Giorgino: «A seguito di numerose sollecitazioni di Comuni, Associazioni e Cittadini, ho provveduto a convocare un incontro con le Organizzazioni regionali del settore Agricolo - ha detto ieri a margine dell'incontro, Francesco Ventola - Tanto per un esame congiunto della situazione relativa alle cartelle esattoriali richiamate in oggetto che hanno scatenato iniziative di protesta con la discesa in piazza degli imprenditori agricoli. Premessa l'unanime e positiva considerazione sul ruolo dei Consorzi di Bonifica, quali organismi di autogoverno di conservazione e difesa del suolo e di tutela ed uso delle risorse idriche gli stessi possono e devono essere rilanciati. Ritenendo ingiusti ed errati gli avvisi di pagamenti crediamo che la Regione debba disporre un atto di indirizzo nei confronti del Consorzio teso all'annullamento o sospensione in autotutela degli avvisi al fine di aprire un tavolo di supporto e verifica. Innanzitutto è necessario censire ed accertare le ditte catastali effettivamente esistenti sul territorio, poi è necessario elaborare un piano industriale di breve, medio e lungo periodo, per il Consorzio ed infine stabilire limiti minimi e massimi nei quali operare, quanto agli indici utilizzati alla base dei calcoli, che tengano conto dei servizi effettivamente resi e dei benefici ricevuti, in ossequio al generale principio di sostenibilità del tributo».
La richiesta di sospensione del tributo arriva anche dal Primo Cittadino di Andria: «Gli avvisi stanno determinando una serie di proteste da parte dei proprietari terrieri - dice il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino - è necessario urgentemente sedersi attorno ad un tavolo ed affrontare e chiarire una serie di aspetti legati all'interpretazione dell'applicazione del tributo 630 ed alle modalità con le quali sono stati inoltrati gli avvisi di pagamento. Molti degli avvisi non sono corrispondenti alla situazione catastale attuale e stanno creando apprensione ed una serie di disagi in considerazione anche della concomitanza di altre scadenze legate ad altre imposte quali I.M.U., T.A.S.I., T.A.R.I. che stanno incidendo pesantemente sulla intera comunità andriese e non solo, oltre a non trascurare i danni arrecati alle produzioni dalle recenti calamità atmosferiche che rischiano di mettere in ginocchio l'intera economia locale. Chiediamo di valutare, in via preliminare, l'immediata sospensione del versamento del tributo e fissare un incontro urgente, unitamente a tutti i comuni interessati, in modo da definire le problematiche segnalate e quelle che eventualmente emergeranno in sede di incontro».