Province, Ordini professionali con la Bat nel ricorso al Tar

Sosterranno l'azione legale. Unica eccezione: la Cgil. L'assessore provinciale Sabino Troia si ritiene soddisfatto

sabato 17 novembre 2012 9.44
Gli ordini professionali e le associazioni aderenti al partenariato economico e sociale della Provincia di Barletta Andria Trani (con l'eccezione della Cgil) supporteranno ad adiuvandum il ricorso al Tar Lazio promosso dalla Provincia per l'annullamento della delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio scorso sul riordino delle Province.

L'assessore provinciale Sabino Troia si ritiene soddisfatto: «Gli Ordini professionali che le associazioni di categoria rappresentano il vero cuore pulsante della nostra Provincia: la loro forte presa di posizione nel voler supportare ad adiuvandum il nostro ricorso è certamente motivo di grande soddisfazione, perché dimostra la forte volontà di difendere a spada tratta questo territorio, frutto di lotte e rivendicazioni storicamente conclamate. L'unica eccezione è rappresentata dalla Cgil, che non aderirà all'iniziativa coerentemente con le disposizioni avute dalla propria direzione nazionale. Il decreto del Governo sul riordino delle Province ci ha letteralmente spiazzato, mandando all'aria i nostri programmi e le aspettative delle diverse comunità, e creando un forte disagio davanti al quale non potevamo non intervenire. Per questo, abbiamo deciso di proporre un ricorso al Tar Lazio per l'annullamento della delibera del Consiglio dei Ministri, avvalendoci della professionalità e dell'esperienza di due insigni avvocati, quali Francesco Bruno del Foro di Trani e Federico Tedeschini del Foro di Roma, supportati dal dirigente del settore contenzioso della Provincia Vito Bruno».

«Sia gli ordini professionali che le associazioni di categoria – prosegue Troia - hanno avuto modo di apprezzare e condividere il ricorso, preannunciando il proprio supporto ad adiuvandum, dopo essersi riuniti nei rispettivi Consigli direttivi. Solo facendo fronte comune, possiamo realmente far sentire il nostro dissenso rispetto ad un decreto che non rende giustizia all'obiettivo di contenimento dei costi prefissato dal Governo e che svuota di fatto le Province di competenze conclamate dalla Legge. E' ormai sotto gli occhi di tutti che il riordino delle Province si appresta ad arrecare innumerevoli disagi, che lascerebbero tracce indelebili ai cittadini ed alle generazioni future».