Proposta bipartisan per l'istituzione del registro delle unioni civili
Giuseppe Ceci (FI) e Nunzio Liso (PD) raccolgono già l'ok di 20 consiglieri
giovedì 13 novembre 2014
1.58
E' stata presentata per l'avvio dell'iter regolamentare la proposta di deliberazione di Consiglio Comunale avente ad oggetto l'istituzione anche ad Andria del Registro amministrativo per le unioni di coppia residenti e stabilmente conviventi nella nostra città. La proposta è di iniziativa di singoli consiglieri comunali, trasversali agli schieramenti, in particolare di Giuseppe Ceci di Forza Italia e Nunzio Liso del Partito Democratico. Già diverse le adesioni all'interno dell'assise comunale con circa venti firme a sostegno dei Consiglieri della proposta da ambo gli schieramenti.
«Ho condiviso pienamente questa battaglia - ha detto Giuseppe Ceci, consigliere comunale di Forza Italia - una battaglia peraltro già condivisa dalla metà dei consiglieri e fino alla fine sono sicuro avrà già la maggioranza. Su questo aspetto ha già annunciato un impegno Papa Francesco. L'ordine del giorno mira ad ordinare l'aspetto giuridico delle coppie di fatto sul solco di altre città ma con un carattere pionieristico. Andria dovrà essere uno dei primi paesi ad approvare questo registro ed io e Nunzio abbiamo trovato piena sintonia su questo campo che ci sembra un campo di civilità». Sull'argomento, quindi, non si è voluto issare alcun vessillo di partito, né impegnare l'amministrazione comunale, come hanno riferito i due proponenti. Lo schema di deliberazione ha individuato una definizione di convivenza che mira ad evitare confusioni con la denominazione di famiglia, già prevista dall'art. 29 della Costituzione e nel contempo, anche con quella di unione civile su cui nel Paese è da tempo avviato un intenso confronto, che ha già portato all'avvio in Senato della discussione su uno specifico disegno di legge.
«Noi proponiamo essenzialmente l'istituzione di un registro delle unioni di coppia all'interno di una famiglia anagrafica che esiste già - ha detto Nunzio Liso, consigliere comunale del Partito Democratico - proponiamo la realizzazione di un regolamento e l'impegno degli uffici consequenziale. I cittadini devono percepire un ente pubblico vicino e che cerca di intervenire per far rispettare diritti basilari ed evitare le discriminazioni. Per esempio nel campo delle assegnazioni delle case popolari o, come è sfuggito a molti, nel campo della polizia mortuaria. Cerchiamo di fare una proposta equilibrata che serva ad arricchire il dibattito con l'invito chiaro e sincero alla città a discutere dell'argomento». La proposta è per molti versi analoga a quella che ha visto negli ultimi lustri l'istituzione di uno specifico registro in altri di comuni italiani, fra cui i principali capoluoghi, e a quella di altri comuni del territorio come Barletta, con delibera appena approvata, e San Ferdinando di Puglia. Viene integrata però da articolazioni ulteriori e da passaggi rinnovati sia nella parte narrativa che in quella dispositiva che traggono abbrivio proprio dalla discussione politica e culturale sviluppatasi in Italia attorno all'argomento e provando a offrire nuove soluzioni a problematiche di stringente attualità.
Il Registro avrà ovviamente limitate competenze nel campo amministrativo comunale, ma fra queste alcune significative come l'innovazione delle norme in materia di assegnazione di case popolari e di disciplina di polizia mortuaria. Sull'argomento si è dunque lavorato per ricercare una base comune a più soggetti politici, che non intacchi sensibilità che permangono distinte e, su alcuni argomenti connessi anche differenti, ma provi a dare soluzione concreta a problematiche di disagio e di discriminazione effettivamente presenti nella vita quotidiana di molte persone.
«Ho condiviso pienamente questa battaglia - ha detto Giuseppe Ceci, consigliere comunale di Forza Italia - una battaglia peraltro già condivisa dalla metà dei consiglieri e fino alla fine sono sicuro avrà già la maggioranza. Su questo aspetto ha già annunciato un impegno Papa Francesco. L'ordine del giorno mira ad ordinare l'aspetto giuridico delle coppie di fatto sul solco di altre città ma con un carattere pionieristico. Andria dovrà essere uno dei primi paesi ad approvare questo registro ed io e Nunzio abbiamo trovato piena sintonia su questo campo che ci sembra un campo di civilità». Sull'argomento, quindi, non si è voluto issare alcun vessillo di partito, né impegnare l'amministrazione comunale, come hanno riferito i due proponenti. Lo schema di deliberazione ha individuato una definizione di convivenza che mira ad evitare confusioni con la denominazione di famiglia, già prevista dall'art. 29 della Costituzione e nel contempo, anche con quella di unione civile su cui nel Paese è da tempo avviato un intenso confronto, che ha già portato all'avvio in Senato della discussione su uno specifico disegno di legge.
«Noi proponiamo essenzialmente l'istituzione di un registro delle unioni di coppia all'interno di una famiglia anagrafica che esiste già - ha detto Nunzio Liso, consigliere comunale del Partito Democratico - proponiamo la realizzazione di un regolamento e l'impegno degli uffici consequenziale. I cittadini devono percepire un ente pubblico vicino e che cerca di intervenire per far rispettare diritti basilari ed evitare le discriminazioni. Per esempio nel campo delle assegnazioni delle case popolari o, come è sfuggito a molti, nel campo della polizia mortuaria. Cerchiamo di fare una proposta equilibrata che serva ad arricchire il dibattito con l'invito chiaro e sincero alla città a discutere dell'argomento». La proposta è per molti versi analoga a quella che ha visto negli ultimi lustri l'istituzione di uno specifico registro in altri di comuni italiani, fra cui i principali capoluoghi, e a quella di altri comuni del territorio come Barletta, con delibera appena approvata, e San Ferdinando di Puglia. Viene integrata però da articolazioni ulteriori e da passaggi rinnovati sia nella parte narrativa che in quella dispositiva che traggono abbrivio proprio dalla discussione politica e culturale sviluppatasi in Italia attorno all'argomento e provando a offrire nuove soluzioni a problematiche di stringente attualità.
Il Registro avrà ovviamente limitate competenze nel campo amministrativo comunale, ma fra queste alcune significative come l'innovazione delle norme in materia di assegnazione di case popolari e di disciplina di polizia mortuaria. Sull'argomento si è dunque lavorato per ricercare una base comune a più soggetti politici, che non intacchi sensibilità che permangono distinte e, su alcuni argomenti connessi anche differenti, ma provi a dare soluzione concreta a problematiche di disagio e di discriminazione effettivamente presenti nella vita quotidiana di molte persone.