Progetto Presidio, siglato protocollo tra Caritas, Flai e Cgil

Obiettivo: prevenire lo sfruttamento di manodopera stagionale migrante nel territorio dell’arcidiocesi di Trani

mercoledì 28 marzo 2018
Prevenire lo sfruttamento di manodopera stagionale migrante. È la finalità di un protocollo d'intesa siglato tra don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana di Trani – Barletta – Bisceglie ed i vertici di Cgil e Flai Cgil Bat in cui le parti si impegnano a sostenere e rafforzare interventi nel territorio volti al raggiungimento delle peculiarità del "progetto Presidio 2018": "Per perseguire questi obiettivi come sindacato ci impegniamo – spiegano Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat e Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat - a predisporre incontri informativi sulla normativa in materia nonché sulla contrattazione al fine di portare a conoscenza dei lavoratori migranti i diritti individuali e collettivi di cui sono titolari ed insieme alla Caritas favoriremo ed anzi incentiveremo relazioni e collaborazioni a livello istituzionale con attori territoriali come Inail, Inps e centri per l'impiego in linea con gli obiettivi del protocollo che con don Raffaele abbiamo firmato".

Il "Progetto Presidio", finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana e coordinato da Caritas Italiana con la collaborazione territoriale di 10 Caritas diocesane, lo ricordiamo, ha come obiettivo "garantire una presenza costante su quei territori che vivono stagionalmente l'arrivo di lavoratori attraverso un presidio di operatori Caritas pronti ad offrire, oltre ad un'assistenza per i bisogni più immediati, anche un'assistenza legale e sanitaria e un aiuto per i documenti di soggiorno e di lavoro".
In particolare l'attività di presidio si svolgerà nel territorio dell'arcidiocesi ovvero nei comuni di Barletta, Bisceglie, Corato e Trani. "Il progetto della Caritas incrocia – concludono Riglietti e Deleonardis - l'impegno costante e le iniziative continue della Cgil e della Flai in merito alla lotta ed al contrato al lavoro nero, allo sfruttamento ed ai fenomeni di intermediazione illecita di manodopera ed alla nostra attenzione sempre alta verso tutte le forme di illegalità che riguardano i nuovi schiavi".