«Primarie 2012»: il day after nella Città di Andria

I risultati della consultazione attraverso le parole dei protagonisti dei comitati. Dal coordinamento, Maria Carbone: «soddisfazione per la macchina organizzativa»

mercoledì 28 novembre 2012 9.54
A cura di Stefano Massaro
Numeri, percentuali, voti e analisi: il tutto dopo una consultazione popolare come le Primarie del centrosinistra che nel primo turno ha visto la partecipazione di oltre 3.000 cittadini nella sola città di Andria. Il dato non è entusiasmante dal punto di vista strettamente numerico, poichè in altre competizioni di questo genere vi erano stati numeri più elevati. Ma tra i vari comitati la soddisfazione resta per aver superato degli oggettivi ostacoli di voto imposti dalle norme del coordinamento. Davanti ai seggi, allestiti nel Chiostro di San Francesco, tanti cittadini comuni e tanta gente che nella politica ha già avuto diverse esperienze. Ma il dato della città di Andria resta piuttosto unico: quattro candidati quasi appaiati con distacchi davvero piccoli ed anche la Puppato, in città, ha raccolto molti più voti della media nazionale. Ognuno degli schieramenti parla, ovviamente, di successo in questa tornata di primarie in vista del ballottaggio

«Una bella e grande partecipazione - scrive Tedesco dal Comitato Andria per Puppato - ed in particolare i 227 cittadini andriesi che hanno espresso una preferenza per la nostra candidata, hanno consentito un grande risultato a livello nazionale, classificandolo ai primi posti, superato solo nel nord/est del paese, territorio dove opera da tempo la nostra candidata. In soli 10 giorni di campagna elettorale abbiamo cercato di far conoscere, confrontandosi con movimenti e apparati partitici mastodontici, Laura Puppato, attraverso la messa in campo di un volontariato tra amici, con una campagna elettorale che è costata complessivamente quasi 500 €uro, cifra coperta interamente dalla sottoscrizione degli stessi componenti del comitato. A livello locale - conclude Tedesco - l'obiettivo è stato raggiunto poiché volevamo comunicare agli amici e compagni del Partito Democratico che ci siamo anche noi e che è nostra intenzione aprire un vero confronto democratico per la preparazione di una piattaforma unitaria di tutto il partito».

Quarto della lista nelle preferenze è stato il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a poca distanza dal trio di testa. Michele Lorusso, co-coordinatore di SEL analizza i dati dell'affluenza ed il voto pro-vendola: «Partiamo dall'analisi del dato dell'affluenza che rispetto alle primarie dell'Unione e rispetto alle scorse primarie per le regionali e comunali, è in calo e secondo me questo calo - prosegue Lorusso - non può essere solo giustificato dalla disaffezione della politica ma anche perchè il centrosinistra nella nostra città non è ancora percepito come un'alternativa valida di governo. Molti festeggiano per l'affluenza io, invece, è da questo dato che ripartirei per avviare un serio percorso come centrosinistra per riacquisire credibilità. Il risultato di Vendola ad Andria è un risultato importante perché considerate le risorse messe in campo dagli altri candidati (noi abbiamo speso solo 170 euro fatturati) la sfida è stata impari ma il risultato è stato più o meno lo stesso perché lo scarto è davvero irrisorio tra Renzi, Tabacci e Vendola e il risultato di Vendola non è il risultato di SEL ma è il risultato di quelle persone che hanno creduto in un'Italia migliore».

Al terzo posto il boom di «Bruno Tabacci» che a livello nazionale si attesta attorno all'1 % mentre nella città di Andria vola oltre il 20 % dei consensi. C'è grande soddisfazione da parte dei coordinatori de L'Alternativa e La Risposta, i due movimenti politici andriesi che lo hanno sostenuto: «Il nostro è un risultato di buon rilievo, il centro sinistra ha la necessità di confrontarsi con le tematiche del centro e noi crediamo fermamente che queste tematiche vadano discusse anche a livello locale in una coalizione forte»

A ridosso di Pierluigi Bersani, il Comitato per Matteo Renzi ringrazia i volontari per l'organizzazione delle primarie e guarda al ballottaggio con ottimismo: «I risultati delle primarie, hanno dimostrato che la voglia di partecipare non si era spenta – dice Mirko Malcangi, coordinatore del Comitato Andria per Matteo Renzi - un ringraziamento particolare va ai volontari dei punti di registrazione i quali hanno svolto un lavoro di puro servizio alla comunità. Il risultato da noi raggiunto è il frutto dell'impegno con cui il comitato ha lavorato in questi 45 giorni di campagna elettorale – prosegue il coordinatore cittadino - Il nostro è un punto di partenza significativo, in evidente tendenza con la linea nazionale. La fiducia che la gente ha riposto in Matteo Renzi non è solo un chiaro segnale della volontà di rinnovamento della classe politica; essa testimonia un dato evidente: sancisce il grado di consenso degli italiani verso la concretezza del suo programma. Domenica possiamo farcela».

Ed infine, il Comitato Pro Bersani con Michele Caldarola nel day after del voto: «Andria ha dimostrato una "partecipazione" superiore ad ogni aspettativa; partecipazione consapevole che dimostra come al di là di ogni "tsunami" della antipolitica il cittadino silenziosamente è attento alle reali vicende della politica: vuole partecipare e dibattere esprimendo il suo consenso alla stessa. E' emerso chiaramente come in Andria la vittoria del sostegno a Bersani impone al PD andriese di costruire una realtà politica nuova, trasparente, seria, capace di intercettare e dialogare al suo interno e con l'intero centro sinistra, lanciando "ponti" e alleanze autentiche nell'ottica di una costruzione di un impegno comune per il bene della città che va sottratta definitivamente alle angherie sistematiche di un centro-destra ormai allo sbando e allo sfascio. Ottime anche le affermazioni di Tabacci e Vendola che riteniamo debbano esser considerati molto positivamente per la coerenza ed il buon governo. L'appuntamento di domenica ci sollecita un supplemento di impegno ad una rinnovata e consapevole partecipazione con uno sguardo rivolto ad individuare linguaggi nuovi, coerenti ed insieme alternativi per il bene comune del Paese Italia».