"Primapagina" anticipa le vacanze, "La Gazzetta del Mezzogiorno" pensa ai tagli

Carta stampata nell'occhio del ciclone: editori pronti a grandi ridimensionamenti. Giorgino: «A farne le spese i giornalisti». Unimpresa: «Dobbiamo difendere la libertà d'informazione»

martedì 2 luglio 2013 9.42
A cura di Stefano Massaro
"Primapagina" anticipa le vacanze, "La Gazzetta del Mezzogiorno" pensa ai tagli delle redazioni periferiche, "Antenna Sud" chiude i battenti. Che la crisi nel mondo dell'editoria sia forte è innegabile, ma resta la vera disperazione per fette di libera informazione che volano via sui territori. Colpa della crisi, colpa di strategie, colpa del Sistema Italia: difficile dirlo, probabilmente è semplicemente una concatenazione di problematiche ataviche che prima o poi sarebbero esplose. L'onda lunga di questa stagione di difficoltà e di mancata ripartenza è stato il famoso "colpo di grazia". Nella sostanza, comunque, il quotidiano free press "Primapagina BAT" ha anticipato le vacanze estive e dal 28 giugno non arriva più nelle edicole. Per "La Gazzetta del Mezziogiorno", invece, si tratta di una paventata riorganizzazione da parte dell'editore che prevede la chiusura delle redazioni periferiche tra cui quella di Barletta che produce le pagine del Nord Barese. Per "Antenna Sud" la fine di un'altra avventura trentennale terminata con il licenziamento di tutti i giornalisti.

«Ci auguriamo che questo momento possa essere superato con un impegno comune al quale intendiamo anche noi partecipare qualora si metta in movimento un programma concertato di iniziative a sostegno e difesa della libertà d'informazione e del suo valore». Un intervento significativo sul territorio è stato compiuto attraverso una nota stampa da parte di Unimpresa BAT che ribadisce il concetto della libera informazione da difendere: «Due brutte notizie non solo per i lavoratori, le loro famiglie e l'indotto occupazionale che ruota attorno ai giornali ma anche per i lettori e soprattutto per l'intero territorio, le sue aziende, i suoi Enti, il mondo associazionistico e professionale e quanti forse non hanno mai compreso il valore dell'informazione, soprattutto quella divulgata su carta stampata, allorquando è libera, indipendente, svincolata, autonoma e professionale. Qualora queste notizie dovessero rivelarsi definitive e senza possibilità di ripensamento, l'intero territorio si vedrebbe non solo ridimensionato nella sua crescita culturale ma privato di uno straordinario veicolo per trasmettere anche emozioni e liberi pensieri».

Nella serata di ieri, poi, l'intervento del Sindaco di Andria, Nicola Giorgino, proprio sull'argomento: «La grave crisi economica in atto sta colpendo duramente, purtroppo, anche il mondo dell'editoria e dell'informazione nel nostro territorio. In questi ultimi giorni, oltre alle già note difficoltà di alcune tv locali, sono anche emerse gravi problematiche in seno alla carta stampata del territorio. A farne le spese sono in primo luogo i giornalisti che vedono numerosi anni di duro lavoro andare in fumo. Risulta evidente che in gioco non vi è solo la difesa del lavoro di tanti onesti cronisti o il prestigio di quotidiani con una storia ultrasecolare alle spalle, ma anche l'autonomia e la libertà dell'informazione nel nostro territorio. Rivolgo un appello agli editori affinché, nel confronto con il sindacato di categoria, si possa coniugare il riequilibrio economico, dipeso dalla crisi del mercato, con la salvaguardia del lavoro e della libertà di informazione del nostro territorio».

Non ci si può non stringersi attorno a tutti i qualificati operatori del mondo dell'informazione senza se e senza ma, con massima condivisione e solidarietà. La civiltà di un territorio anche vasto si valuta proprio dalla possibilità di aderire alla democrazia attraverso media e stampa, ed il lavoro dei tanto bistrattati "giornalisti" presuppone proprio questo.