Presentazione del libro “La rinascita del vento” del prof. Giuseppe Volpe
L'evento si è tenuto presso la parrocchia di San Riccardo, ad Andria
sabato 31 luglio 2021
Si è tenuta nella serata di mercoledì 28 luglio, presso la parrocchia San Riccardo di Andria, al quartiere san Valentino, la presentazione del libro di poesie "La Rinascita del Vento" di Giuseppe Emanuele Volpe, che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico.
Dialogavano con l'autore il parroco don Michelangelo Tondolo ed il relatore prof. Paolo Farina, con lettura e declamazione da parte di Federica Mazzone e Marco Moschetta e l'accompagnamento musicale di Federico Moschetta.
Giuseppe Emanuele Volpe è nato nel 19/04/1986 ad Andria. Ha conseguito nel 2010 la laurea triennale in Lettere curriculum "Cultura letteraria dell'antichità" con una tesi in Didattica del greco, e nel 2013 consegue la laurea magistrale in "Filologia e letterature e storia dell'antichità". Nel 2006 pubblica la sua prima raccolta di poesie, intitolata "La Natura dei Simboli". Nel 2008 pubblica la seconda raccolta di poesie, intitolata "Il fuoco". Entrambi editi con l'editrice Bibliotheca Minima di Novoli (Le). Nel 2015 pubblica il suo primo romanzo storico, intitolato "Ettore il Carafa, nobile a metà" presso la casa editrice Et/et di Andria (BT). Nel 2021 pubblica la sua quarta raccolta di poesie, intitolata "La Rinascita del vento" presso Amazon. Ha partecipato a molti concorsi letterari, ottenendo ottimi risultati, ed è stato inserito in molte antologie poetiche. Si dedica attivamente alla scrittura di testi teatrali, e alla loro rappresentazione. Ora è docente precario nella provincia di Bergamo ed è iscritto nel corso di laurea magistrale in "Lingue e civiltà dell'Oriente Antico e Moderno" – ebraico presso l'Università degli Studi di Firenze.
La Rinascita del vento si intitola la quarta raccolta di poesie, staccata dalle prime tre perché segna l'inizio di un nuovo percorso interiore, in questi versi il giovane poeta abbandona completamente la poesia classica per dedicarmi completamente a quella moderna. "In questa raccolta metto più a nudo lamie esperienze di vita: "afferma l'autore: "i sentimenti, anche i dolori, i traumi della vita passata insieme al desiderio personale di ogni uomo di essere guarito dalle sue ferite, e trovare pace e serenità in sé stessi, attraverso la ragione che è una mia caratteristica, data la mia personalità fortemente razionale, cerco di indagare il divino e lo spirituale e di raggiungere a una unione con esso attraverso una continua ricerca interiore. Accanto si trovano tempi solo puramente autobiografici, che riguardano la vita, insieme al desiderio insaziabile di amore, che mi portò nello smarrimento della solitudine, ma anche a una rinascita, si può benissimo dire a una risurrezione che deve necessariamente passare attraverso una morte. In questo periodo scrivevo anche un testo teatrale su Pinocchio, che come alcuni non sanno, è di ispirazione cristiana, e di questa fiaba mi aveva colpito in modo particolare la scena sebbene cruda, ma realistica, di Pinocchio che cerca di fuggire dagli assassini e mentre chiede aiuto disperatamente presso la casa di una fanciulla che doveva essere la Fata, che metaforicamente la Sapienza divina, come emanazione di Cristo, questa dice a Pinocchio in cerca di aiuto quasi con fare solenne e tombale: "Sono morta anch'io!" E questo mi fa riflettere molto, sì perchè la morte non è solo fisica, ma anche spirituale, e questa deve avvenire per forza se vogliamo rinascere, fa parte della nostra condizione umana, per ricordarci che non possiamo fuggire davanti alla sofferenza. Però il ricordo di questo dolore rimane nella mente, tanto è che mi piace ricordare l'episodio del Vangelo legato alla prima apparizione di Gesù risorto, che appare ai discepoli a porte chiuse e subito li mostra le ferite rimarginate, come per dire: "guardate sono veramente io, sono vivo." Si conclude, pubblicando alcuni versi dell'autore, che hanno segnato la serata.
Eri mamma si nell`anima, Cullavi la tua bimba.
Tu eri donna, donna piena di umanità
Consolavi sempre il pianto
Dei tuoi bimbi monelli, un po' forse.
Da te appreso il bel stile,
Lo stile d`una vita
Mi manca la tua voce,
La sento ancor volar
Leggera nel vento.
Mi manca tutto di te
Mi manca il tuo cuore.
Dialogavano con l'autore il parroco don Michelangelo Tondolo ed il relatore prof. Paolo Farina, con lettura e declamazione da parte di Federica Mazzone e Marco Moschetta e l'accompagnamento musicale di Federico Moschetta.
Giuseppe Emanuele Volpe è nato nel 19/04/1986 ad Andria. Ha conseguito nel 2010 la laurea triennale in Lettere curriculum "Cultura letteraria dell'antichità" con una tesi in Didattica del greco, e nel 2013 consegue la laurea magistrale in "Filologia e letterature e storia dell'antichità". Nel 2006 pubblica la sua prima raccolta di poesie, intitolata "La Natura dei Simboli". Nel 2008 pubblica la seconda raccolta di poesie, intitolata "Il fuoco". Entrambi editi con l'editrice Bibliotheca Minima di Novoli (Le). Nel 2015 pubblica il suo primo romanzo storico, intitolato "Ettore il Carafa, nobile a metà" presso la casa editrice Et/et di Andria (BT). Nel 2021 pubblica la sua quarta raccolta di poesie, intitolata "La Rinascita del vento" presso Amazon. Ha partecipato a molti concorsi letterari, ottenendo ottimi risultati, ed è stato inserito in molte antologie poetiche. Si dedica attivamente alla scrittura di testi teatrali, e alla loro rappresentazione. Ora è docente precario nella provincia di Bergamo ed è iscritto nel corso di laurea magistrale in "Lingue e civiltà dell'Oriente Antico e Moderno" – ebraico presso l'Università degli Studi di Firenze.
La Rinascita del vento si intitola la quarta raccolta di poesie, staccata dalle prime tre perché segna l'inizio di un nuovo percorso interiore, in questi versi il giovane poeta abbandona completamente la poesia classica per dedicarmi completamente a quella moderna. "In questa raccolta metto più a nudo lamie esperienze di vita: "afferma l'autore: "i sentimenti, anche i dolori, i traumi della vita passata insieme al desiderio personale di ogni uomo di essere guarito dalle sue ferite, e trovare pace e serenità in sé stessi, attraverso la ragione che è una mia caratteristica, data la mia personalità fortemente razionale, cerco di indagare il divino e lo spirituale e di raggiungere a una unione con esso attraverso una continua ricerca interiore. Accanto si trovano tempi solo puramente autobiografici, che riguardano la vita, insieme al desiderio insaziabile di amore, che mi portò nello smarrimento della solitudine, ma anche a una rinascita, si può benissimo dire a una risurrezione che deve necessariamente passare attraverso una morte. In questo periodo scrivevo anche un testo teatrale su Pinocchio, che come alcuni non sanno, è di ispirazione cristiana, e di questa fiaba mi aveva colpito in modo particolare la scena sebbene cruda, ma realistica, di Pinocchio che cerca di fuggire dagli assassini e mentre chiede aiuto disperatamente presso la casa di una fanciulla che doveva essere la Fata, che metaforicamente la Sapienza divina, come emanazione di Cristo, questa dice a Pinocchio in cerca di aiuto quasi con fare solenne e tombale: "Sono morta anch'io!" E questo mi fa riflettere molto, sì perchè la morte non è solo fisica, ma anche spirituale, e questa deve avvenire per forza se vogliamo rinascere, fa parte della nostra condizione umana, per ricordarci che non possiamo fuggire davanti alla sofferenza. Però il ricordo di questo dolore rimane nella mente, tanto è che mi piace ricordare l'episodio del Vangelo legato alla prima apparizione di Gesù risorto, che appare ai discepoli a porte chiuse e subito li mostra le ferite rimarginate, come per dire: "guardate sono veramente io, sono vivo." Si conclude, pubblicando alcuni versi dell'autore, che hanno segnato la serata.
Eri mamma si nell`anima, Cullavi la tua bimba.
Tu eri donna, donna piena di umanità
Consolavi sempre il pianto
Dei tuoi bimbi monelli, un po' forse.
Da te appreso il bel stile,
Lo stile d`una vita
Mi manca la tua voce,
La sento ancor volar
Leggera nel vento.
Mi manca tutto di te
Mi manca il tuo cuore.