Presentata la lettera pastorale del Vescovo di Andria Mons. Mansi ai Cavalieri e Dame dell'Ordine del Santo Sepolcro
Apertura dell’anno sociale 2021/22 della locale sezione dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
sabato 30 ottobre 2021
19.18
Il nuovo anno sociale dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme della Sezione di Andria, si è aperto giovedì 28 ottobre, con un incontro di catechesi tenutosi presso la Chiesa Mater Gratie alla presenza di Sua Eccellenza Reverendissima Gr. Uff. Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria e Priore della Sezione, e dell'assistente spirituale Mons. Don Nicola De Ruvo e del Preside di sezione Cav. di Gran Croce Pasquale Sgaramella.
Il nuovo Preside di Sezione, Pasquale Sgaramella, dopo aver ringraziato il Vescovo per la sua continua e concreta vicinanza a tutta l'associazione, ha manifestato il suo grande piacere nella possibilità di poter incontrare nuovamente tutti in presenza dopo un lungo periodo di chiusura dei contatti dovuto alla emergenza sanitaria che ha coinvolto tutti ed ha illustrato le attività che saranno intraprese nel corso del nuovo anno sociale.
Come di consueto, il Vescovo Mons. Mansi ha voluto presentare ai Cavalieri e Dame dell'Ordine del Santo Sepolcro il contenuto della lettera pastorale rivolto alla santa Chiesa di Andria per l'anno 2021-2022, dal titolo "Prendi il largo e gettate le reti per la pesca", meditando una pagina del Vangelo di Luca (5,1-11).
Dalla lettura della parabola "della pesca miracolosa" emerge che Gesù comanda a Simone ed agli altri discepoli di prendere il largo e di calare le reti per la pesca: questo comando apparve molto strano ai discepoli che avevano faticato tutta la notte e non avevano pescato nulla.
Simone però rispose a Gesù "…sulla tua parola getterò le reti…" e dopo averlo fatto presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Questo atto di fede del discepolo Simon Pietro venne subito premiato con la pesca miracolosa.
«Ecco dunque che il messaggio decisivo da cogliere è che la Parola di Dio è la nostra vera ed unica regola di vita, ascoltandola e mettendola in pratica impareremo a vivere la presenza di Dio in mezzo a noi, ritroveremo ogni giorno la gioia dell'annuncio, nonostante la fatica che esso comporta e gli apparenti fallimenti che talvolta siamo costretti a registrare.
I discepoli, che di mestiere erano pescatori, non pescheranno più i pesci ma saranno pescatori di uomini. La rete che loro lanciano non fa morire chi è raggiunto, ma lo restituisce ad una vita piena e bella, tirandolo sù dagli abissi del male e della morte. La rete dell'amore di Dio ci ripesca dal nulla e ci riporta alla luce. La Parola di Dio va seminata sempre e rivolta a tutti, anche quando la semina sembra un fallimento. La Parola di Dio la possiamo annunciare tutti con la nostra vita (nella famiglia, nel lavoro ed in ogni luogo in cui viviamo), attraverso l'attitudine alla comprensione, alla pazienza, al perdono e al silenzio. Dobbiamo cambiare il mondo a cominciare da noi stessi» è quanto emerge dalla lettera pastorale.
«Questa pagina del Vangelo deve essere il motivo ispiratore e costruire la traccia per il nostro cammino annuale», riporta il Vescovo. «Dopo questi due anni di faticoso cammino nei quali la nostra vita di Chiesa è stata fortemente segnata dalla pandemia del coronavirus e l'umanità sofferente e ferita si è lasciata accompagnare da Gesù Buon Samaritano, il racconto dell'evangelista Luca ci dice chiaramente che è arrivato il momento del dopo, di dare cioè un nuovo slancio, nuova vitalità, nuovo entusiasmo, ci chiede di tornare a gustare la gioia di una vera ripartenza. In questi lunghi mesi ci siamo forzatamente adattati a restrizioni e limitazioni nella catechesi, nella liturgia e in tutta la vita pastorale. Dobbiamo riprendere con grande impulso il nostro cammino di Chiesa dove darsi una chiara e forte impronta missionaria.
La frequenza delle celebrazioni e delle iniziative si è notevolmente ridotta, un po' a causa delle paure di tanti che, pur potendo, hanno preferito rimanere a casa, magari avendo la possibilità di fruire, con più comodità oltre che sicurezza, della trasmissione via web dei momenti di celebrazione e di catechesi. Il timore è che questi mezzi abbiano diffuso nuove abitudini tendenti alla fruizione in tutta comodità dei cosiddetti "servizi religiosi" facendo venir meno l'aspetto comunitario della vita di Chiesa. Di fatto, il venir meno dell'ascolto della Parola e l'incontro sacramentale col Signore insieme con la comunità rischia di diventare un po' rarefatto.
Dunque l'invito contenuto nella Lettera Pastorale è quello di rimettersi seriamente e tutti insieme in cammino, a cominciare dai ragazzi e dai giovani che disorientati hanno bisogno di essere ri-evangelizzati. E noi Chiesa dobbiamo sentire l'ardente desiderio di portare a tutti con gioia ed entusiasmo l'annuncio del Vangelo, con il sogno e il desiderio intenso di vedere tanti nuovi invitati seduti con noi alla mensa del Signore, per nutrirci insieme della Sua Parola e del Suo Pane di vita e ripartire dalla gioiosa condivisione del pane della Parola e dell'Eucarestia sempre in una nuova avventura: "Andate e annunziate il Vangelo del Signore"» continua il Vescovo.
Al termine della serata l'Assistente Spirituale Mons. Nicola De Ruvo ha invitato tutti i Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro ad un cammino spirituale intenso e vivo di testimonianza.
Il nuovo Preside di Sezione, Pasquale Sgaramella, dopo aver ringraziato il Vescovo per la sua continua e concreta vicinanza a tutta l'associazione, ha manifestato il suo grande piacere nella possibilità di poter incontrare nuovamente tutti in presenza dopo un lungo periodo di chiusura dei contatti dovuto alla emergenza sanitaria che ha coinvolto tutti ed ha illustrato le attività che saranno intraprese nel corso del nuovo anno sociale.
Come di consueto, il Vescovo Mons. Mansi ha voluto presentare ai Cavalieri e Dame dell'Ordine del Santo Sepolcro il contenuto della lettera pastorale rivolto alla santa Chiesa di Andria per l'anno 2021-2022, dal titolo "Prendi il largo e gettate le reti per la pesca", meditando una pagina del Vangelo di Luca (5,1-11).
Dalla lettura della parabola "della pesca miracolosa" emerge che Gesù comanda a Simone ed agli altri discepoli di prendere il largo e di calare le reti per la pesca: questo comando apparve molto strano ai discepoli che avevano faticato tutta la notte e non avevano pescato nulla.
Simone però rispose a Gesù "…sulla tua parola getterò le reti…" e dopo averlo fatto presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Questo atto di fede del discepolo Simon Pietro venne subito premiato con la pesca miracolosa.
«Ecco dunque che il messaggio decisivo da cogliere è che la Parola di Dio è la nostra vera ed unica regola di vita, ascoltandola e mettendola in pratica impareremo a vivere la presenza di Dio in mezzo a noi, ritroveremo ogni giorno la gioia dell'annuncio, nonostante la fatica che esso comporta e gli apparenti fallimenti che talvolta siamo costretti a registrare.
I discepoli, che di mestiere erano pescatori, non pescheranno più i pesci ma saranno pescatori di uomini. La rete che loro lanciano non fa morire chi è raggiunto, ma lo restituisce ad una vita piena e bella, tirandolo sù dagli abissi del male e della morte. La rete dell'amore di Dio ci ripesca dal nulla e ci riporta alla luce. La Parola di Dio va seminata sempre e rivolta a tutti, anche quando la semina sembra un fallimento. La Parola di Dio la possiamo annunciare tutti con la nostra vita (nella famiglia, nel lavoro ed in ogni luogo in cui viviamo), attraverso l'attitudine alla comprensione, alla pazienza, al perdono e al silenzio. Dobbiamo cambiare il mondo a cominciare da noi stessi» è quanto emerge dalla lettera pastorale.
«Questa pagina del Vangelo deve essere il motivo ispiratore e costruire la traccia per il nostro cammino annuale», riporta il Vescovo. «Dopo questi due anni di faticoso cammino nei quali la nostra vita di Chiesa è stata fortemente segnata dalla pandemia del coronavirus e l'umanità sofferente e ferita si è lasciata accompagnare da Gesù Buon Samaritano, il racconto dell'evangelista Luca ci dice chiaramente che è arrivato il momento del dopo, di dare cioè un nuovo slancio, nuova vitalità, nuovo entusiasmo, ci chiede di tornare a gustare la gioia di una vera ripartenza. In questi lunghi mesi ci siamo forzatamente adattati a restrizioni e limitazioni nella catechesi, nella liturgia e in tutta la vita pastorale. Dobbiamo riprendere con grande impulso il nostro cammino di Chiesa dove darsi una chiara e forte impronta missionaria.
La frequenza delle celebrazioni e delle iniziative si è notevolmente ridotta, un po' a causa delle paure di tanti che, pur potendo, hanno preferito rimanere a casa, magari avendo la possibilità di fruire, con più comodità oltre che sicurezza, della trasmissione via web dei momenti di celebrazione e di catechesi. Il timore è che questi mezzi abbiano diffuso nuove abitudini tendenti alla fruizione in tutta comodità dei cosiddetti "servizi religiosi" facendo venir meno l'aspetto comunitario della vita di Chiesa. Di fatto, il venir meno dell'ascolto della Parola e l'incontro sacramentale col Signore insieme con la comunità rischia di diventare un po' rarefatto.
Dunque l'invito contenuto nella Lettera Pastorale è quello di rimettersi seriamente e tutti insieme in cammino, a cominciare dai ragazzi e dai giovani che disorientati hanno bisogno di essere ri-evangelizzati. E noi Chiesa dobbiamo sentire l'ardente desiderio di portare a tutti con gioia ed entusiasmo l'annuncio del Vangelo, con il sogno e il desiderio intenso di vedere tanti nuovi invitati seduti con noi alla mensa del Signore, per nutrirci insieme della Sua Parola e del Suo Pane di vita e ripartire dalla gioiosa condivisione del pane della Parola e dell'Eucarestia sempre in una nuova avventura: "Andate e annunziate il Vangelo del Signore"» continua il Vescovo.
Al termine della serata l'Assistente Spirituale Mons. Nicola De Ruvo ha invitato tutti i Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro ad un cammino spirituale intenso e vivo di testimonianza.