Presentata l'iniziativa il Miglio Verde in sostegno al progetto “A Mano Libera” della Diocesi di Andria
Sono ben mille le scatole di taralli pugliesi destinate oltre oceano grazie al progetto messo a punto dalla masseria San Vittore “Senza Sbarre”
domenica 15 gennaio 2023
Presentata ieri mattina, venerdì 13 gennaio, nella sala consiliare del Comune di Andria l'iniziativa il "Miglio Verde" della fondazione ONLUS statunitense Saint Pio Foundation, in sostegno al progetto "A Mano Libera" dell'associazione San Vittore, "Senza Sbarre" della Diocesi di Andria per l'accoglienza residenziale e semi residenziale di persone detenute ed ex detenute delle carceri pugliesi ed italiane, ammessi a programmi alternativi della detenzione.
Ed è così che grazie al progetto "Senza sbarre" detenuti ed ex detenuti svolgono il loro lavoro rieducativo presso una masseria fortificata della Diocesi di Andria, circondata da circa 10 ettari di terreno, nella quale queste persone si impegnano concretamente nella produzione artigianale di taralli perché mossi da un grande desiderio di riscatto sociale.
Sono ben mille le scatole di taralli pugliesi destinate oltre oceano grazie al progetto messo a punto nella masseria San Vittore con il progetto "Senza Sbarre" ed ora con l'iniziativa il "Miglio Verde" della ONLUS Saint Pio Foundation.
«Abbiamo voluto creare questo ponte di fede, di speranza. Quindi fare un ordine importante per poterlo promuovere anche all'interno del tessuto sociale di fede cattolica e non e a coloro che credono che effettivamente questo è un progetto che ha una marcia in più. Perché fatto da coloro che hanno imparato un'arte e vanno supportati allo stesso modo come lo faremmo con una persona che non ha un passato difficile» dichiara il Maestro Luciano Lamonarca, tenore di fama internazionale, nonché fondatore della Saint Pio Foundation.
«Sono molto contenta di questa iniziativa, sono contenta del progetto "Senza Sbarre" che ogni giorno acquista sempre più un valore sociale percepito nella collettività – dichiara la Sindaca, avv. Giovanna Bruno in apertura alla presentazione - Come amministrazione locale siamo impegnati a prenderci cura delle persone con tutto ciò che significa e farlo stando accanto a questo tipo di progetto ci serve per raggiungere una frangia di fragilità che difficilmente potremmo andare ad intercettare. Grazie per questa testimonianza di coraggio, grazie perché in tanti iniziano a scommettere ogni giorno di più. Grazie per la possibilità di ampliare oltre oceano la conoscenza di questo percorso che si sta facendo»
Con la condanna non finisce l'esperienza criminale. Questo è un progetto con una missione altissima che la Diocesi di Andria, dietro impulso dello stesso vescovo Mons. Luigi Mansi, sta compiendo attraverso il progetto "Senza Sbarre". L'esperienza criminale nella società si risana nel momento in cui chi ha commesso un delitto e chi l'ha subito si guardano in faccia e cominciano a camminare di nuovo insieme nella società.
«Le ragioni di un magistrato impegnato in questo progetto, stanno alla base prima di tutto di vedere cosa c'è dietro e dopo i provvedimenti. Noi conosciamo semplicemente i reati non conosciamo le persone. Quindi l'idea, la voglia di conoscere queste persone che stanno dietro i reati è quello che mi ha spinto a stare accanto a Don Riccardo Agresti anche in virtù di una lunga e storica amicizia per cercargli di stare accanto in un percorso che certamente è un percorso molto difficile» dichiara Dott. Giannicola Sinisi, procuratore presso la Corte d'Appello di Bari, profondo assertore di questo progetto, che lo ha seguito sin dal suo nascere. «La Chiesa di Andria ha avuto un atteggiamento profetico, rispetto a questa questione. L'idea è di cinque anni fa di mettere in piedi una struttura dedicata all'accoglienza di persone di chi ha subito una condanna, all'interno di una comunità che era una cosa davvero considerata stravagante se non impossibile. Il tribunale di sorveglianza metteva come condizione necessaria il fatto che chi veniva affidato in misura alternativa fosse solo e non con altri condannati e altri detenuti» spiega il magistrato Sinisi «Noi siamo riusciti a sovvertire questa idea. Un tribunale di sorveglianza è stato attento a questo progetto e cha sostenuto l'idea che fosse possibile una alternativa al carcere. Un luogo in cui più persone condannate spiassero la pena insieme e insieme diventassero destinatori di un progetto di rieducazione e di reinserimento sociale. Lungo la strada abbiamo scoperto come il carcere non può favorire, essendo un luogo di segregazione, un reinserimento sociale. Mentre il progetto "Senza Sbarre" e la masseria San Vittore è un luogo di incontro. Quindi un luogo effettivo di reinserimento sociale».
Profonde e significative anche le parole espresse da don Riccardo Agresti, Presidente O.N.L.U.S. "Amici di San Vittore ed instancabile animatore con Don Vincenzo Giannelli di un progetto divenuto esempio su scala nazionale.
«Ringrazio il Vescovo Mansi per la grande fiducia che sta ponendo nel progetto. Ringrazio la Sindaca Bruno, ma ringrazio anche il dott. Giannicola Sinisi, stiamo credendo fortemente nell'uomo che chiede aiuto, attraverso però una pena che ha commesso durante la vita – continua - E lascia dentro il mio cuore, lo stupore nel vedere che, pensiamo di essere soli mentre in realtà c'è tanta gente che vede la profondità di quello che stiamo producendo nei confronti di chi chiede aiuto. L'esempio è quello di Luciano Lamonarca una persona affermata nel campo sociale e anche professionale che riesce a cogliere quello che la masseria riesce a tirare fuori, quel profumo di servizio. È una grande motivo di gioia per tutti» e conclude «Per questo dico grazie per la tenacia che ci metteremo ancora di più nel fare entrare come prospettiva che noi non siamo soli ma abbiamo questo grande libro che è il Vangelo che va oltre i confini. Quindi non vogliamo portare non solo la materia, che ci serve per apprezzare quelli che sono i lavori umani, ma soprattutto il messaggio evangelico».
E la Sindaca Bruno non perde tempo passa dalle parole ai fatti e al termine della presentazione annuncia «Come amministrazione ho scelto di far partire la programmazione annuale per il 2023, insieme alla mia squadra di Governo insieme ai Dirigenti proprio da masseria San Vittore, dove vivremo un momento di programmazione, tutti quanti insieme perché se è vero che come amministrazione abbiamo il faro dell'attenzione alle persone vogliamo partire anche logisticamente dai luoghi in cui la cura delle persone, forse quelle considerate ultime dalla società viene sperimentata ogni giorno. Quindi davvero è una ricchezza per questa città il progetto Senza sbarre ed un progetto che noi come amministrazione vogliamo provare a valorizzare maggiormente sempre più»
Ed è così che grazie al progetto "Senza sbarre" detenuti ed ex detenuti svolgono il loro lavoro rieducativo presso una masseria fortificata della Diocesi di Andria, circondata da circa 10 ettari di terreno, nella quale queste persone si impegnano concretamente nella produzione artigianale di taralli perché mossi da un grande desiderio di riscatto sociale.
Sono ben mille le scatole di taralli pugliesi destinate oltre oceano grazie al progetto messo a punto nella masseria San Vittore con il progetto "Senza Sbarre" ed ora con l'iniziativa il "Miglio Verde" della ONLUS Saint Pio Foundation.
«Abbiamo voluto creare questo ponte di fede, di speranza. Quindi fare un ordine importante per poterlo promuovere anche all'interno del tessuto sociale di fede cattolica e non e a coloro che credono che effettivamente questo è un progetto che ha una marcia in più. Perché fatto da coloro che hanno imparato un'arte e vanno supportati allo stesso modo come lo faremmo con una persona che non ha un passato difficile» dichiara il Maestro Luciano Lamonarca, tenore di fama internazionale, nonché fondatore della Saint Pio Foundation.
«Sono molto contenta di questa iniziativa, sono contenta del progetto "Senza Sbarre" che ogni giorno acquista sempre più un valore sociale percepito nella collettività – dichiara la Sindaca, avv. Giovanna Bruno in apertura alla presentazione - Come amministrazione locale siamo impegnati a prenderci cura delle persone con tutto ciò che significa e farlo stando accanto a questo tipo di progetto ci serve per raggiungere una frangia di fragilità che difficilmente potremmo andare ad intercettare. Grazie per questa testimonianza di coraggio, grazie perché in tanti iniziano a scommettere ogni giorno di più. Grazie per la possibilità di ampliare oltre oceano la conoscenza di questo percorso che si sta facendo»
Con la condanna non finisce l'esperienza criminale. Questo è un progetto con una missione altissima che la Diocesi di Andria, dietro impulso dello stesso vescovo Mons. Luigi Mansi, sta compiendo attraverso il progetto "Senza Sbarre". L'esperienza criminale nella società si risana nel momento in cui chi ha commesso un delitto e chi l'ha subito si guardano in faccia e cominciano a camminare di nuovo insieme nella società.
«Le ragioni di un magistrato impegnato in questo progetto, stanno alla base prima di tutto di vedere cosa c'è dietro e dopo i provvedimenti. Noi conosciamo semplicemente i reati non conosciamo le persone. Quindi l'idea, la voglia di conoscere queste persone che stanno dietro i reati è quello che mi ha spinto a stare accanto a Don Riccardo Agresti anche in virtù di una lunga e storica amicizia per cercargli di stare accanto in un percorso che certamente è un percorso molto difficile» dichiara Dott. Giannicola Sinisi, procuratore presso la Corte d'Appello di Bari, profondo assertore di questo progetto, che lo ha seguito sin dal suo nascere. «La Chiesa di Andria ha avuto un atteggiamento profetico, rispetto a questa questione. L'idea è di cinque anni fa di mettere in piedi una struttura dedicata all'accoglienza di persone di chi ha subito una condanna, all'interno di una comunità che era una cosa davvero considerata stravagante se non impossibile. Il tribunale di sorveglianza metteva come condizione necessaria il fatto che chi veniva affidato in misura alternativa fosse solo e non con altri condannati e altri detenuti» spiega il magistrato Sinisi «Noi siamo riusciti a sovvertire questa idea. Un tribunale di sorveglianza è stato attento a questo progetto e cha sostenuto l'idea che fosse possibile una alternativa al carcere. Un luogo in cui più persone condannate spiassero la pena insieme e insieme diventassero destinatori di un progetto di rieducazione e di reinserimento sociale. Lungo la strada abbiamo scoperto come il carcere non può favorire, essendo un luogo di segregazione, un reinserimento sociale. Mentre il progetto "Senza Sbarre" e la masseria San Vittore è un luogo di incontro. Quindi un luogo effettivo di reinserimento sociale».
Profonde e significative anche le parole espresse da don Riccardo Agresti, Presidente O.N.L.U.S. "Amici di San Vittore ed instancabile animatore con Don Vincenzo Giannelli di un progetto divenuto esempio su scala nazionale.
«Ringrazio il Vescovo Mansi per la grande fiducia che sta ponendo nel progetto. Ringrazio la Sindaca Bruno, ma ringrazio anche il dott. Giannicola Sinisi, stiamo credendo fortemente nell'uomo che chiede aiuto, attraverso però una pena che ha commesso durante la vita – continua - E lascia dentro il mio cuore, lo stupore nel vedere che, pensiamo di essere soli mentre in realtà c'è tanta gente che vede la profondità di quello che stiamo producendo nei confronti di chi chiede aiuto. L'esempio è quello di Luciano Lamonarca una persona affermata nel campo sociale e anche professionale che riesce a cogliere quello che la masseria riesce a tirare fuori, quel profumo di servizio. È una grande motivo di gioia per tutti» e conclude «Per questo dico grazie per la tenacia che ci metteremo ancora di più nel fare entrare come prospettiva che noi non siamo soli ma abbiamo questo grande libro che è il Vangelo che va oltre i confini. Quindi non vogliamo portare non solo la materia, che ci serve per apprezzare quelli che sono i lavori umani, ma soprattutto il messaggio evangelico».
E la Sindaca Bruno non perde tempo passa dalle parole ai fatti e al termine della presentazione annuncia «Come amministrazione ho scelto di far partire la programmazione annuale per il 2023, insieme alla mia squadra di Governo insieme ai Dirigenti proprio da masseria San Vittore, dove vivremo un momento di programmazione, tutti quanti insieme perché se è vero che come amministrazione abbiamo il faro dell'attenzione alle persone vogliamo partire anche logisticamente dai luoghi in cui la cura delle persone, forse quelle considerate ultime dalla società viene sperimentata ogni giorno. Quindi davvero è una ricchezza per questa città il progetto Senza sbarre ed un progetto che noi come amministrazione vogliamo provare a valorizzare maggiormente sempre più»