Premierato e autonomia differenziata: a quale prezzo per le donne?
Intervento dell'Ali, autonomie locali italiane di cui il sindaco di Andria è presidente regionale
venerdì 26 luglio 2024
A seguito dell'iniziativa tenutasi lo scorso 10 luglio in Senato, al quale ha partecipato la direttora regionale Maria Marangi, rilanciamo un'importante questione, ancora poco dibattuta: "quale prezzo per le donne".
Il tema del premierato e dell'autonomia differenziata ha, infatti, implicazioni significative per i diritti, la partecipazione e il potere delle donne. Elencarli tutti non sarebbe sufficiente a far intendere la gravità delle disparità regionali che si verrebbero a creare, in quanto le regioni con politiche più avanzate in termini di uguaglianza di genere potrebbero offrire maggiori diritti e servizi alle donne rispetto a regioni meno progressiste, con una conseguente disparità significativa nei diritti delle donne a livello nazionale. Ancora, in alcune regioni, l'autonomia potrebbe permettere la creazione di politiche più mirate che rispondono meglio alle esigenze specifiche delle donne locali. Tuttavia, senza standard nazionali minimi, i diritti fondamentali delle donne potrebbero non essere uniformemente garantiti.
E sul potere? La concentrazione del Potere (Premierato) potrebbe limitare l'influenza delle donne a livello regionale, centralizzando le decisioni in poche mani. Questo può marginalizzare le voci locali e ridurre l'empowerment delle donne, mentre la distribuzione del Potere (Autonomia Differenziata) potrebbe permettere una più ampia distribuzione del potere, ma solo se le politiche regionali promuovono attivamente l'uguaglianza di genere. Altrimenti, potrebbe rinforzare le disuguaglianze esistenti.
Il prezzo che le donne potrebbero pagare in un sistema di premierato e autonomia differenziata include: disuguaglianze Regionali, mancanza di Uniformità nei Diritti, ridotta Influenza Locale. "Tutti i partecipanti al convegno, organizzato dalla Sen. Valeria Valente, hanno manifestato chiaramente la preoccupazione, vista la già evidente condizione sociale della donna, che ad oggi non è ancora tutelata." - dichiara Maria Marangi.
ALI è tra le associazioni promotrici del referendum contro l'autonomia differenziata, per abrogare la legge spacca-Italia. Gli scorsi 20 e 21 luglio è iniziata con successo, da Nord a Sud, la raccolta delle firme contro l'autonomia differenziata, per abrogare la legge spacca-Italia. Martedì 23 luglio si è costituito anche il coordinamento provinciale di Taranto e sono stati distribuiti i moduli vidimati per la raccolta firme. È dovere di tutti ora attivarsi nella raccolta delle firme.
Le dichiarazioni di Giovanna Bruno, sindaca di Andria e presidente regionale ALI Puglia: "L'Italia non si tocca. Vogliamo far comprendere il più possibile che questo governo ha messo pesantemente le mani sull'unità del nostro Paese, creando le condizioni per sancire differenze pesanti fra nord e sud, in tema di servizi, sviluppo, sanità, opportunità, crescita. Bisogna mobilitarci. Ovunque. Con banchetti per raccolta firme, con incontri informativi. Tutti, uniti da una sola voce: l'Italia non si tocca.".
Il tema del premierato e dell'autonomia differenziata ha, infatti, implicazioni significative per i diritti, la partecipazione e il potere delle donne. Elencarli tutti non sarebbe sufficiente a far intendere la gravità delle disparità regionali che si verrebbero a creare, in quanto le regioni con politiche più avanzate in termini di uguaglianza di genere potrebbero offrire maggiori diritti e servizi alle donne rispetto a regioni meno progressiste, con una conseguente disparità significativa nei diritti delle donne a livello nazionale. Ancora, in alcune regioni, l'autonomia potrebbe permettere la creazione di politiche più mirate che rispondono meglio alle esigenze specifiche delle donne locali. Tuttavia, senza standard nazionali minimi, i diritti fondamentali delle donne potrebbero non essere uniformemente garantiti.
E sul potere? La concentrazione del Potere (Premierato) potrebbe limitare l'influenza delle donne a livello regionale, centralizzando le decisioni in poche mani. Questo può marginalizzare le voci locali e ridurre l'empowerment delle donne, mentre la distribuzione del Potere (Autonomia Differenziata) potrebbe permettere una più ampia distribuzione del potere, ma solo se le politiche regionali promuovono attivamente l'uguaglianza di genere. Altrimenti, potrebbe rinforzare le disuguaglianze esistenti.
Il prezzo che le donne potrebbero pagare in un sistema di premierato e autonomia differenziata include: disuguaglianze Regionali, mancanza di Uniformità nei Diritti, ridotta Influenza Locale. "Tutti i partecipanti al convegno, organizzato dalla Sen. Valeria Valente, hanno manifestato chiaramente la preoccupazione, vista la già evidente condizione sociale della donna, che ad oggi non è ancora tutelata." - dichiara Maria Marangi.
ALI è tra le associazioni promotrici del referendum contro l'autonomia differenziata, per abrogare la legge spacca-Italia. Gli scorsi 20 e 21 luglio è iniziata con successo, da Nord a Sud, la raccolta delle firme contro l'autonomia differenziata, per abrogare la legge spacca-Italia. Martedì 23 luglio si è costituito anche il coordinamento provinciale di Taranto e sono stati distribuiti i moduli vidimati per la raccolta firme. È dovere di tutti ora attivarsi nella raccolta delle firme.
Le dichiarazioni di Giovanna Bruno, sindaca di Andria e presidente regionale ALI Puglia: "L'Italia non si tocca. Vogliamo far comprendere il più possibile che questo governo ha messo pesantemente le mani sull'unità del nostro Paese, creando le condizioni per sancire differenze pesanti fra nord e sud, in tema di servizi, sviluppo, sanità, opportunità, crescita. Bisogna mobilitarci. Ovunque. Con banchetti per raccolta firme, con incontri informativi. Tutti, uniti da una sola voce: l'Italia non si tocca.".