Post-Concertone, Pierpaolo Confalone: «Fase 2? Per lo Stato non esistiamo»
«Rivedermi mi ha emozionato. In un momento di stallo, le soddisfazioni servono ad andare avanti»
domenica 3 maggio 2020
06.00
Esiste una fase 2 per i lavoratori del sistema produttivo culturale e creativo?
Se lo chiedono in molti in Italia, ovvero tutti coloro che contribuiscono ad un apporto economico tutt'altro che invisibile nel Belpaese: oltre 90 miliardi di euro all'anno che, considerato l'indotto dei settori affini, sale a 255,5 miliardi, ovvero il 16,6% del valore aggiunto nazionale, per dirlo in valori percentuali (dati Symbola e da Unioncamere/2017).
Dunque sì, con la cultura si mangiava… e si mangerà. Ma tra quanto?
Se lo chiede anche il bassista andriese Pierpaolo Confalone che, all'indomani della presenza al Concertone del Primo Maggio a Roma, ci racconta le sue sensazioni a caldo e ci confida qualche pensiero da metabolizzare, però, a sangue freddo.
«Rivedersi è stato emozionante… E' la prima volta che mi rivedo in un concerto live su un palco del genere, con delle bellissime riprese. Non pensavo di avere questa reazione, ma in un periodo difficile per tutti, in cui i musicisti sono fermi sino a data da destinarsi, una gratificazione emotiva aiuta a mantenere in vita la passione per la musica, il motore che ci fa andare avanti, l'unica cosa in cui possiamo credere».
E' con questi pensieri e le dita sulle corde che Pierpaolo ha accompagnato le parole di Fasma che ha cantato "Per sentirmi vivo" in un Primo Maggio inusuale: nessun bagno di folla per gli artisti, niente applausi, niente canzoni cantate in coro sotto il palco del Concertone; un concerto registrato in ottemperanza alle norme di sicurezza, una piccola oasi nel deserto per il mondo della musica che non sa quando potrà tornare a far battere i cuori all'unisono. Un concerto importante, proprio per il valore che la festa dei lavoratori assume in un momento storico di grande difficoltà.
«Noi siamo la categoria più colpita dalla pandemia – continua Pierpaolo Confalone -. Non sappiamo quando potremo ritornare a lavorare e per lo Stato noi artisti non esistiamo. Sono stati stanziati fondi, è vero, ma senza alcuna direttiva precisa rispetto alla data e alla modalità di ripresa. Qual è la nostra fase 2? Nessun riferimento agli spettacoli dal vivo, nessuna ripresa con le dovute misure di sicurezza, a differenza di quanto si è fatto per le spiagge».
«L'Italia non riparte se non ripartono le imprese», ha affermato il Presidente del Consiglio. Allora non si dimentichino i musicisti, gli attori e gli artisti tutti che sono primizie della Cultura italiana. Una Cultura fatta di cuori pulsanti, di famiglie, di produttività… e non solo di conservazione museale del patrimonio che fu.
Pierpaolo Confalone è un musicista e producer andriese. Ha iniziato il suo percorso di formazione nel 2007 studiando basso jazz e attualmente prosegue gli studi al conservatorio U. Giordano di Foggia, specializzandosi in contrabbasso classico.
Da anni impegnato in diversi progetti live, è attualmente all'attivo col suo progetto di inediti con gli "Still Drop" e recentemente ha iniziato la sua collaborazione come bassista di Fasma.
Se lo chiedono in molti in Italia, ovvero tutti coloro che contribuiscono ad un apporto economico tutt'altro che invisibile nel Belpaese: oltre 90 miliardi di euro all'anno che, considerato l'indotto dei settori affini, sale a 255,5 miliardi, ovvero il 16,6% del valore aggiunto nazionale, per dirlo in valori percentuali (dati Symbola e da Unioncamere/2017).
Dunque sì, con la cultura si mangiava… e si mangerà. Ma tra quanto?
Se lo chiede anche il bassista andriese Pierpaolo Confalone che, all'indomani della presenza al Concertone del Primo Maggio a Roma, ci racconta le sue sensazioni a caldo e ci confida qualche pensiero da metabolizzare, però, a sangue freddo.
«Rivedersi è stato emozionante… E' la prima volta che mi rivedo in un concerto live su un palco del genere, con delle bellissime riprese. Non pensavo di avere questa reazione, ma in un periodo difficile per tutti, in cui i musicisti sono fermi sino a data da destinarsi, una gratificazione emotiva aiuta a mantenere in vita la passione per la musica, il motore che ci fa andare avanti, l'unica cosa in cui possiamo credere».
E' con questi pensieri e le dita sulle corde che Pierpaolo ha accompagnato le parole di Fasma che ha cantato "Per sentirmi vivo" in un Primo Maggio inusuale: nessun bagno di folla per gli artisti, niente applausi, niente canzoni cantate in coro sotto il palco del Concertone; un concerto registrato in ottemperanza alle norme di sicurezza, una piccola oasi nel deserto per il mondo della musica che non sa quando potrà tornare a far battere i cuori all'unisono. Un concerto importante, proprio per il valore che la festa dei lavoratori assume in un momento storico di grande difficoltà.
«Noi siamo la categoria più colpita dalla pandemia – continua Pierpaolo Confalone -. Non sappiamo quando potremo ritornare a lavorare e per lo Stato noi artisti non esistiamo. Sono stati stanziati fondi, è vero, ma senza alcuna direttiva precisa rispetto alla data e alla modalità di ripresa. Qual è la nostra fase 2? Nessun riferimento agli spettacoli dal vivo, nessuna ripresa con le dovute misure di sicurezza, a differenza di quanto si è fatto per le spiagge».
«L'Italia non riparte se non ripartono le imprese», ha affermato il Presidente del Consiglio. Allora non si dimentichino i musicisti, gli attori e gli artisti tutti che sono primizie della Cultura italiana. Una Cultura fatta di cuori pulsanti, di famiglie, di produttività… e non solo di conservazione museale del patrimonio che fu.
Pierpaolo Confalone è un musicista e producer andriese. Ha iniziato il suo percorso di formazione nel 2007 studiando basso jazz e attualmente prosegue gli studi al conservatorio U. Giordano di Foggia, specializzandosi in contrabbasso classico.
Da anni impegnato in diversi progetti live, è attualmente all'attivo col suo progetto di inediti con gli "Still Drop" e recentemente ha iniziato la sua collaborazione come bassista di Fasma.