Polivalente in villa: sarà Centro di Accoglienza per disabili

Presentato il 16 marzo il progetto: tra un mese l'inizio dei lavori. Entro il 31 marzo tutte le attività degli "anziani" dovranno esser trasferite

martedì 19 marzo 2013 8.19
A cura di Stefano Massaro
Un progetto da un milione e 100mila euro per la realizzazione di una comunità residenziale per soggetti in situazione di handicap fisico, intellettivo e sensoriale, privi del sostegno familiare o per coloro i quali è resa impossibile la permanenza con la propria famiglia. Si chiamerà "Dopo di Noi", offrirà il proprio servizio 24 ore su 24, mettendo a disposizione 20 posti letto, più altri 2 per le emergenze con il recupero della struttura Polivalente presente all'interno della Villa Comunale di Andria. Il tutto sarà finanziato con un bando al quale il Comune di Andria ha partecipato vittoriosamente e che prevede la realizzazione di un'altra struttura socio-assistenziale, questa volta in Piazza Sant'Agostino accanto alla nuova Biblioteca Comunale "G. Ceci": in quel luogo un servizio di sostegno per i genitori andriesi, con interventi di mediazione familiare e consulenza familiare e legale ed un centro antiviolenza che ha l'obiettivo di diventare un punto di riferimento stabile del territorio con il compito di raccogliere segnalazioni di violenza su donne e minori, per poi successivamente intervenire sui singoli casi proposti. In totale quasi tre milioni di euro di finanziamento per due progetti presentati lo scorso 16 marzo per il recupero funzionale delle due strutture.

Ma i problemi non sembrano esser finiti: il Polivalente all'interno della Villa, costruito oltre vent'anni fa, ospita circa 200 anziani che quotidianamente si ritrovano in quel luogo per svago ed attività ricreative e ludiche. Un piccolo paradiso, pur in una struttura non propriamente all'avanguardia, che i frequentatori non hanno nessuna intenzione di abbandonare poichè immersa nel verde ed ormai vero punto di riferimento. Ma l'Amministrazione Comunale non vuole perdere il finanziamento di oltre un milione di euro ed i lavori dovranno tassativamente partire entro trenta giorni dall'avvenuta presentazione del progetto: «Il centro "Dopo di Noi" - ha detto ai nostri microfoni l'Assessore alle Politiche Sociali, Magda Merafina - rientra in una più ampia strategia di politiche sociali all'interno della nostra città. Quel luogo nella Villa sarà un vero punto di riferimento per i disabili e per l'assistenza che potremo fornire come ente e non è ipotizzabile perdere una progettualità che abbiamo fortemente voluto. Inoltre le proposte in campo ci sono e l'amministrazione si accollerà gli oneri per il trasferimento degli anziani in altro luogo».

I frequenti incontri di questi giorni, per ora, non hanno ancora pienamente scongiurato una definitiva chiusura della vicenda: l'ente comunale ha già ordinato, entro il 31 marzo, lo sgombero dei locali della Villa Comunale e sembra esserci in campo una possibile soluzione: il trasferimento del complesso per gli anziani in Via Atene nella ex sede del Liceo Scientifico. Gli spazi ovviamente andrebbero interamente sistemati e resi nuovamente funzionali alle esigenze degli ospiti ma ad ora sembra esser l'unica vera soluzione perseguibile.

In tanti, tuttavia, hanno detto la loro in questo periodo: «Perchè non realizzare la Comunità "Dopo di noi" presso l'ormai ex "Centro Ricerche Bonomo", a Castel del Monte - ha proposto l'Associazione Io Ci Sono - visto che quel luogo proprio per queste finalità venne originariamente concepito e pare che ancora oggi gli eredi della Famiglia Bonomo sarebbero molto disponibili e felici che ciò accadesse». Neanche un giro di lancette e lo stop è giunto dall'Associazione Don Milani: «Perchè non far convivere, nella medesima struttura, gli anziani frequentatori del Polivalente e i disabili non autosufficienti e privi di assistenza parentale della istituenda comunità "Dopo di noi". Come? Secondo la onlus che ha in concessione l'immobile, basterebbe destinare alla Comunità "la parte più ampia della struttura", lasciando all'associazione degli anziani un parte autonoma e più piccola». Stessa proposta è giunta dal Comitato Agricoltori Andriesi e da Sinistra Ecologia e Libertà di Andria.

Forte, infine, la voce delle organizzazioni impegnate da decenni coi i disabili e le loro famiglie. Camminare Insieme, Gruppo C.O.N., la Cooperativa Questa Città e la Cooperativa Trifoglio dicono: «Le nostre organizzazioni e le famiglie dei disabili, richiedono da oltre 15 anni l'apertura di una struttura residenziale integrata sul territorio; sin dal primo Piano Sociale di Zona (strumento di programmazione e progettazione partecipata) a tale intervento si è data massima priorità ed ora che finalmente qualcosa si sta muovendo corriamo il rischio di perdere un cospicuo finanziamento che garantisce un primo, ma importante passo verso la sua realizzazione».